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Aeroporto di Olbia: tutti i mezzi in elettrico

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Cobus
I cobus in servizio all'aeroporto di Olbia
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Charxcontrol

All’aeroporto di Olbia Costa Smeralda ci si muove sempre più in elettrico. In pista da luglio otto Cobus a batteria.  Entro ottobre tutti i mezzi termici della Geasar – la società di gestione – saranno elettrici.

Uno degli otto cobus in servizio all’aeroporto di Olbia

I nuovi autobus per i passeggeri alimentati dal fotovoltaico dei parcheggi

I nuovi veicoli saranno alimentati da rinnovabili grazie all’installazione di un impianto fotovoltaico sulle coperture dei parcheggi.

Si brinda sostenibile per i primi otto veicoli ma come sottolineano dalla Geasar: “Questa iniziativa è parte di un progetto più ampio che mira a sostituire completamente i veicoli a combustione interna con mezzi elettrici“.

La mobilità elettrica è stata finanziata con un bando Enac che “entro ottobre permetterà a tutta la flotta di Geasar di viaggiare in elettrico”.

I nuovi mezzi non inquinanti “saranno presto alimentati da energia rinnovabile grazie all’installazione di un impianto fotovoltaico sulle coperture dei parcheggi e alla realizzazione di colonnine di ricarica nel piazzale aeroportuale“.

Un bando da 4 milioni vinto dalla Tecmo

Il bando è stato aggiudicato nel 2023 – l’ importo a gara era di di 4,4 milioni di euro – dalla Tecmo. La società di Merate, in provincia di Lecco – che opera nel settore aeroportuale dagli inizi degli anni 80’.

Olbia
All’aeroporto Costa Smeralda tutti i veicoli saranno elettrici entro ottobre 2024

L’azienda italiana commercializza i Cobus della società tedesca di Wiesbaden che dal 1978 “si dedica esclusivamente alla costruzione di autobus per il trasporto passeggeri nel settore aeroportuale”.

Si tratta di autobus interpista elettrici per trasporto passeggeri. Nel bando si richiedeva anche la fornitura di colonnine/wall-box di ricarica con potenza di almeno 100 kW.

Tramite bando sono stati acquistati anche 5 Cargo Loader per carico/scarico container/pallet con la capacità delle batterie da 22 e 44 kWh. Sono stati acquistati sempre a batteria anche quattro trattori per il traino degli aeromobili e altri quattro veicoli semimoventi per il rifornimento dell’acqua potabile.

Tesla Model 3 Sardegna
Il tassista Antonello con la Tesla all’aeroporto Costa Smeralda di Olbia

Impianto fotovoltaico da 1223 kWp nella città dei 30 all’ora

Sempre grazie al finanziamento Enac è stato aggiudicato il bando per la copertura dei parcheggi, quelli dedicati alla sosta lunga, con un impianto fotovoltaico da 1223 kWp.

Più nel dettaglio: “Il generatore fotovoltaico risulterà composto da 4970 pannelli da 315 Wp di potenza di picco posizionati sulle coperture di 12 tratti di parcheggio di lunga sosta“.

tagliaerba
I 5 robot Husqvarna Automower in dotazione al Comune di Olbia

Una nota su Olbia dove il sindaco è di centrodestra, storico esponente di Forza Italia, si chiama Settimo Nizzi  e si è fatto notare per un buon investimento sulle colonnine di ricarica per le auto e pure i robot elettrici per la cura del verde pubblico (leggi qui).

Ma soprattutto, nonostante gli strali e l’ostruzionismo di Matteo Salvini verso la scelta di Bologna, il sindaco Nizzi è stato pioniere (leggi qui). La conferma che gli atti di Salvini erano solo bieca propaganda politica.

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6 COMMENTI

  1. Ottime notizie in questo articolo… Peccato soltanto che difficilmente i passeggeri ed i lavoratori dell’ aeroporto potranno godere dei benefici degli autobus elettrici all’ interno dell’ area aeroportuale: troppo rumore e troppi inquinanti dagli aerei .

    Spero che prendano spunto gli amministratori che devono rinnovare i mezzi del TPL… Nelle maggiori città sarde avere flotte di bus elettrici farebbe la differenza…più silenzio sia per i trasportati che per le persone attorno (comprese quelle in casa ..e magari ai piani alti senza le puzzolenti zaffate dei gas di scarico dei vecchi autobus..e minori fatiche alla guida per gli autisti..
    Chissà che non sia nuovamente il sindaco Nizzi a dare l’ ottimo esempio…
    Il passaggio alla mobili6ed alle energie pulite e rinnovabili è un fattore culturale…ma se si può sperimentare nella vita quotidiana è più semplice per tutti…

      • Grazie Gian Basilio 😁
        Purtroppo è qualche anno che non torno in Sardegna… Mi piacerebbe molto constatare di persona a che punto siamo arrivati con il TPL..e non solo!
        L’ articolo che mi hai indicato è del 2020… Quasi 5 anni dopo si potrebbe fare un bilancio intermedio… Vero che gli obiettivi sono al 2035…ma anche la.progressione conta 😉
        Grazie e saluti 👋

          • Nuovamente grazie! Ho letto i 2 articoli (anche quello 2018 linkato internamente).
            Incuriosisce il 52% dei passeggeri TPL che apprezzano i trasporti elettrici fino ad accettare l’idea di un biglietto più caro…
            Son molto preoccupato invece per l’ aggravio costi per i mezzi ad idrogeno… Impennano i costi di acquisto e manutenzione inutilmente… Lasciamo che siano nazioni più ricche a “sperimentare” (già in Germania hanno dismesso i treni a idrogeno); oltretutto siamo ben lontani da avere autoproduzione e accumuli di idrogeno (di qualsiasi “tipo” verde, blu, giallo) che sia competitivo.

            Speriamo che in Sardegna decidano velocemente come sviluppare una autonoma produzione energia da F.E.R. per non dover più dipendere dall’ esterno…ed essere meno ricattabili sul piano occupazionale.
            Data l’ estensione della regione la mobilità elettrica è ottimale, e preserva la bellezza dei luoghi, esaltando il piacere di sentire i meravigliosi profumi di macchia mediterranea ed il fruscio del vento.. anche guidando 😁

    • Vero. Ma molto spesso i bus stanno fermi con il motore acceso e i passeggeri sopra. Tutte le volte mi innervosisco pensando a quanto spreco c’è in una cosa simile.
      I luoghi chiusi come quelli sono una situazione ideale.

      Anche i trattori che fanno il push sono facilmente elettrificabili. Praticamente tutti i mezzi sul piazzale.

      Ogni aereo nella fase di preparazione al volo deve avere corrente elettrica. E viene collegato ad una fonte esterna. Molto spesso sono generatori diesel portati davanti all’aereo. Ci sono tantissime fasi che si possono ottimizzare per ridurre l’inquinamento alla sola fase di volo.

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