Adiconsum: “La ricarica è un servizio pubblico, rivedere le regole”

adiconsum

Cresce la concorrenza tra operatori della ricarica e qualche beneficio per gli elettromobilisti comincia e vedersi. Soprattutto grazie alla raffica di promozioni estive che ha stabilizzato i prezzi medi in luglio,  nonostante il grande esodo che da sempre si accompagna con rincari per i carburanti tradizionali. Ma per l’ ”Osservatorio prezzi delle tariffe di ricarica della mobilità elettrica di Adiconsum e TariffEV”, per avere tariffe strutturalmente più competitive,  a settembre sarà necessario «discutere misure di riduzione dei costi, in particolare sugli oneri di media tensione». 

Il Ferragosto pazzo della ricarica: Electrip la sconta del 99%

 

Per la ricarica elettrica, sottolinea  l’Osservatorio Adiconsum e TariffEV, luglio si è chiuso senza impennate nei costi medi del kWh. E addirittura  si sono aperte ampie possibilità di risparmio per chi ha saputo cogliere l’opportunità delle numerose promozioni messe in campo dagli operatori della ricarica.

Prezzi della ricarica stabili in luglio: è già qualcosa

Mentre il prezzo all’ingrosso dell’energia elettrica (PUN) è salito a 0,113 euro/kWh, con un aumento del 6% rispetto a giugno ma in calo del 16% da gennaio 2025, il costo medio alla colonnina rilevato dall’Osservatorio è il seguente:

adiconsum-AC: 0,64 €/kWh     (0,61 in giugno)
-DC: 0,73 €/kWh     (0,72 in giugno)

-HPC: 0,75 €/kWh (0,73 in giugno) .

Con questi minimi e massimi:

AC: MIN 0,48 €/kWh – MAX 0,84 €/kWh
DC: MIN 0,53 €/kWh – MAX 0,83 €/kWh
HPC: MIN 0,49 €/kWh – MAX 0,97 €/kWh

Fra i 20 operatori in AC, 20 Operatori in DC e 15 Operatori in HPC presi in esame dall’Osservatorio per un totale circa 48.921 punti di ricarica su 56.295 attivi della Piattaforma PUN (86,90% del totale attivi) queste sono le 3 tariffe migliori in assoluto per ciascuna categoria.

AC:

  1. 0,25 €/kWh di EMOBITALY
  2. 0,35 €/kWh di EVWAY ROUTE 220 e NEXTCHARGE in roaming su EVWAY ROUTE 220
  3. 0,37 €/kWh di ELECTRIP con sconto TariffEV

DC:

  1. 0,37 €/kWh di ELECTRIP con sconto TariffEV
  2. 0,44 €/kWh di EVDC in roaming su ELECTRA
  3. 0,55 €/kWh di ATLANTE

HPC:

  1. 0,29 €/kWh di TESLA Superchanger
  2. 0,37 €/kWh di ELECTRIP con sconto TariffEV
  3. 0,39 €/kWh di ELECTRA

La novità? Le tariffe notturne (di Enel On Your Way)

La principale novità introdotte in luglio sono per Adiconsum le  «tariffe diversificate in base agli orari (introdotte da Enel On Your Way dal 1° agosto ndr), più basse nei periodi di minore richiesta, per ottimizzare l’uso delle infrastrutture di ricarica e della rete elettrica». Ed essendo l’energia utilizzata tutta rinnovabile, «i prezzi potrebbero seguire la produzione, garantendo costi inferiori nei momenti di picco». Ma «ciò richiede una nuova regolamentazione dell’approvvigionamento energetico per la mobilità»

Prove tecniche di una rivoluzione: colonnine a tariffe flessibili

L’occasione per iniziare una riflessione sarà in settembre, quando sono già previsti incontri tra operatori di categoria e istituzioni. I prezzi italiani restano più alti rispetto ad altri Paesi europei. E ancora poco competitivi rispetto ai carburanti fossili. Secondo le stime di Adiconsum, infatti,  «la parità di costo con un litro di benzina/diesel si raggiunge in media intorno a 0,60-0,65 €/kWh».

La concorrenza non basta: più colonnine e prezzi stabili

La crescente concorrenza tra CPO ed EMSP ha prodotto le ultime offerte, ma non basta a garantire una stabile riduzione delle tariffe di ricarica pubblica, che ancora «penalizza chi non ha un box o posta auto». Ragion per cui Adiconsum insiste sulla «necessità di classificare la ricarica pubblica come servizio di pubblica utilità, promuovendo trasparenza, equità e accessibilità». Per accelerare la  transizione verso una mobilità elettrica sostenibile e accessibile a tutti serve insomma «una collaborazione tra aziende, politica e consumatori per incrementare le colonnine e stabilizzare i costi».

LEGGI anche “Plenitude On The Road lancia la sfida qualità. I prezzi? Problema di sistema” e guarda il VIDEO

 

Visualizza commenti (3)
  1. Fabrizio Isacchi

    Con il 5,2% di BEV presenti si definisce “servizio pubblico” quello delle colonnine di ricarica E con fattore di utilizzo di ben l’1,3%.
    Bel coraggio! Aveva ragione quel tipo…. Il mondo al contrario.

  2. Un qualcosa di cui si parla poco e nulla delle colonnine è il loro fattore di utilizzo. Secondo questo interessante articolo https://lavoce.info/archives/107198/come-rendere-redditizie-le-colonnine-di-ricarica/ in Italia siamo all’1,3% contro il 20-30 che servirebbe a renderle redditizie. In pratica stiamo dicendo che una colonnina mediamente eroga mezz’ora al giorno, da cui è facile comprendere certe dinamiche di prezzo.
    Ovviamente questo deriva dalla scarsa diffusione delle EV in Italia, ma forse c’è dietro anche una corsa alle installazioni con poco criterio per accaparrarsi incentivi, con troppi attori poco coordinati.
    Altro tema di cui si parla poco è il peso sulla rete. Non si può pagare allo stesso prezzo una ricarica fatta alle 8 di sera rispetto a una fatta a mezzogiorno, in quanto hanno un peso diverso sulla rete.
    Allo stesso modo va armonizzato il carico aggiuntivo delle colonnine con quello locale della rete di distribuzione, con quota di potenza proporzionata ed anch’essa variabile su base oraria.
    Insomma le colonnine devono aiutare la rete e non sovraccaricarla, e gli elettromobilisti dovranno adeguarsi di conseguenza, come peraltro già fanno a casa con il loro FV.
    Discorso molto diverso se si diffondesse il battery swap…

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