Addio idrogeno in Francia, solo l’Italia ci crede

Addio idrogeno in Francia: anche Hype, titolare della più grande flotta di taxi a pile a combustibile al mondo, dice basta. Solo l’Italia ci crede e apre nuove stazioni di rifornimento.

Addio idrogeno in Francia: anche la flotta Hype abbandona le Toyota Mirai

Addio idrogeno in Francia

 

Hype aveva scommesso sull’idrogeno fin dal 2015 e aveva via via fatto crescere la sua flotta di Toyota Mirai di colore blu, al servizio soprattutto dei clienti di Parigi -Ile-de-France. Ora ga confermato con un post LinkedIn quello che aveva già fatto trapelare nell settimane scorse. Spiegando i tre motivi che l’hanno indotta a desistere da un percorso nel quale ha investito grandi risorse. Il fatto è che l’idrogeno è diventato due volte più costoso rispetto al 2021. E, soprattutto,  5 volte più caro del costo equivalente a parità di chilometraggio di una ricarica rapida con elettricità verde fornita da Electra (0,29 € IVA inclusa/ kWh).

Morale della favola. Hype fa sapere che “al centro delle nostre attività, tutti i nostri sforzi per implementare soluzioni a emissioni zero per i taxi nella regione di Parigi si concentreranno ora esclusivamente sui veicoli elettrici a batteria. Dal 2025 impiegheremo diverse centinaia di questi nuovi veicoli, con l’obiettivo di portare il 100% dei 60.000 taxi e VTC nella regione dell’Ile-de-France a emissioni zero il prima possibile e prima del 2030“.

Noi ci puntiamo: stazione di servizio a Carugate e noleggio a Venezia

Addio idrogeno
Le tre Toyota Mirai a idrogeno noleggiabili in due punti a Venezia.

L’Italia, invece, nell’idrogeno ci crede, un po’ per praticare la sua neutralità tecnologica, un po’ per sfruttare la montagna di soldi messa a disposizione dai fondi europei PNRR).  Ed è soprattutto la Lega a tirare la volata, mobilitando tutto il suo stato maggiore a Milano lunedì 30 giugno per l’inaugurazione di una stazione “con sistema tutto italiano” in Tangenziale Est, area di servizio Carugate Est. Presente, manco a dirlo, il ministro dei Trasporti Matteo Salvini, nemico giurato dell’elettrico da tempi non sospetti.

Vedremo in che cosa consiste questo sistema definito “tutto nostro“. E, soprattutto, saremo curiosi di verificare quanti riformimenti erogherà Carugate Est, visto che di mezzi a idrogeno in giro ce ne sono veramente pochini. Anche a Venezia, comunque, l’idrogeno piace. La bellezza di tre Toyota Mirai (sì, quelle che Parigi dismette…) sono entrate  nel parco di auto noleggiabili nel parcheggio multipiano ex Grinfan di Piazzale Roma e nell’area arrivi dell’Aeroporto Marco Polo. Il rifornimento sarà assicurato dalla stazione di servizio di Mestre. E anche di questa saremmo curiosi di conoscere i livelli di erogazione…

  • In viaggio con Ivan: l’elettroscettico cambia idea (forse) / VIDEO

  • Bando ai diesel Euro 5 in Val Padana? Il climatologo: è sacrosanto / ArticoloVIDEO
Visualizza commenti (23)
  1. Potreste fare un articolo sul impianto h2 a san giuliano, mestre. Sempre desolatamente vuoto, sempre in manutenzione, con un rischio ambientale altissimo perche vicino a zone abitate ( altro che benzina, se esplode l idrogeno sono …acidi per tutti) . Però l actv, azienda trasporti fa sapere che invece che elettrici prendera bus a idrogeno..ora dovete sapere che a mestre é caduto da una 20na di metri un bus elettrico un paio di anni fa e ci sono stati morti ma almeno si é avuto il tempo di evacuare i superstiti perché le batterie non hanno preso fuoco. Se fossero state bombole di idrogeno su quel bus ci sarebbe stato un cratere , proprio in centro città. Ma nessuno ne parla del pericolo idrogeno nel automotive perche c abbiamo la “neutralità tecnologica”. Cioè i partiti di governo sputano sul pnrr in pubblico ma poi ne prendono i fondi in silenzio per fare ste scelte assurde

  2. Quando il possessore della Mirai ci racconterà che per fare il pieno di idrogeno ha impiegato lo stesso stesso tempo del diesel si è dimenticato che è andato in tangenziale (mai trafficata) , il futuro è li, tutti in tangenziale! Tesla mai in autostrada tocca uscire ma ne ha 33 in Italia. Altro problema se non aggiustano le auto elettriche , chi mai aggiusterà un auto a bombidrogeno?

      1. A @Donato (e qualunque Nick usi in alternativa) posso suggerire che
        – qualsiasi notizia può indurre ansia ( “eco” e non) in soggetti predispost; son figlio di genitori molto attenti ma molto ansiosi.. ho dovuto imparare da piccolo ad affrontare le paure riconoscendo quelle immotivate da quelle reali (che Servono! ci predispongo a rispondere al meglio agli eventi che ci capitano, anche di quelli di cui non abbiamo il controllo individuale)
        – l’ eco ansia può riguardare soggetti culturalmente predisposti a preoccuparsi di come affrontare problematiche ambientali … Non viene certo a menefreghisti che ragionano “dopo di me..il diluvio..e chi se ne frega”

        Cronache quotidiane italiane ci segnalano ormai Senza soluzione di continuità la ricorrenza di alluvioni, grandinate devastanti, frane. e smottamenti, siccità prolungate, mareggiate sempre più erosive sulle coste con danni all’ ambiente e alle strutture, trombe d’ aria e fenomeni nuovi -per la frequenza attuale – come i “medi-canes” che rischiano di devastare tante regioni del centro -sud-isole d’Italia (e mi riferisco quindi a chi non frequenta la cronaca internazionale quotidianamente! )

        Io non soffro di eco-ansia.. ma alla mia età vedo da solo il gravissimo peggioramento dell’ambiente vitale che abitiamo (e capisco pure chi fugge da zone ormai invivibili) e del pochissimo tempo rimasto per tentare di contenere i danni a cose e persone… perché tra max 20 anni si rischia pure noi italiani di diventare Migranti Climatici.

      2. Premesso che questa è l’ultima risposta al suo ultimo intervento su questo blog, ad uso e consumo degli altri lettori riporto la conclusione dell’articolo: “Una sana eco-ansia aiuta a non rimanere indifferenti nei confronti delle condizioni del nostro pianeta“. Con questo la salutiamo definitivamente.

      3. Guido Baccarini

        Ogni tanto cade un meteorite. Tiriamo su la testa, guardiamo la scia. Fa rumore, tanto fumo, poi il silenzio. E noi torniamo a fare le nostre cose, scuotendo la testa, un impercettibile movimento ai lati della bocca, più sottili, ma forse è solo una smorfia per il caldo, poi scende l’oblio sul solito nulla che ci ha distratto e si è dissolto nell’aria più inquinata di prima.

  3. Fare, per fare lo stesso; andrebbe incentivata coi fondi, solo la produzione d’idrogeno verde. Quello prodotto dai pannelli solari.

  4. Felice per l’ottima notizia, spero che Toyota quei bidoni di Mirai se li riprenda tutti sui denti. Non c’è nemico peggiore della transizione di chi promuove una cosa così demenziale come l’idrogeno per il trasporto leggero, è semplicemente criminale. Una greppia inqualificabile. Che desolazione.

  5. C’è poco da fare, i nostri politici dall’alto della loro genialità non riescono a concepire un mondo dove i soldi, soprattutto pubblici, vanno spesi bene.
    Non ce la fanno proprio ad evitarci il macero.

  6. mario milanesio

    “Ve l’avevo detto?”
    qualcuno l’ha già scritto?

    e poi:
    aspettiamo il resto, pacificamente in riva al fosso:
    il collasso di qualche big dell”auto che ha dormito di brutto,
    il collasso dei bio-fuel,
    il collasso climatico,
    i forconi in piazza contro i governanti che hanno ignorato gli avvisi drammatici della scienza.

    non sarà domani, sarà dopodomani, ma sarà
    e non sarà bello per nessuno.

  7. La follia dell’idrogeno: per inseguire il sogno del “pieno in cinque minuti” si rinuncia alla ricarica a casa, alla possibilità di prodursi l’energia per andare in giro con l’automobile o, nel peggiore dei casi, caricare ovunque ci sia una Schuko.
    Col senno di poi è sempre più evidente che l’idrogeno non è una soluzione per la mobilità privata: non lo era sulla carta, e non lo è neppure alla prova dei fatti.
    Oggi l’idrogeno è fumo negli occhi, un modo per rallentare l’adozione delle auto elettriche, a tutto vantaggio di petrolieri e affini e a svantaggio degli automobilisti.
    E non c’è da stupirsi che Salvini sia in prima fila: che se l’affitti lui la Mirai a idrogeno, e poi ci racconti come fa a fare un viaggio lungo con le stazioni di rifornimento che si contano sulle dita di una mano.

    1. Buongiorno, perfettamente d’accordo. Ogni volta si sta in silenzio di fronte a certe idee proposte, questo perché si sa che è talmente assurdo proporre qualcosa di così tanto “inutile” e complesso che nella mente di chi lo propone (gente ignorante) se subito vai contro o esprimi un parere contrastante non raggiungerai mai nessun obbiettivo di convincimento dato che le loro basi sono solo di pancia e tu saresti quello “strano”. Purtroppo bisogna aspettare queste occasioni, dover perdere soldi o tempo per rendere talmente evidente il fallimento e l’illogicità di alcune scelte per convincere certuni. La macchina elettrica non è perfetta ma rispetto alle alternative, è concettualmente democratica, ci libera e ci rende indipendenti non solo dagli idrocarburi, inquinamento e manutenzione “creativa” dei meccanici ma dalla vera e propria schiavitù che porta e che ormai abbiamo interiorizzato, L’auto elettrica è qualcosa che vivi meglio tu, siamo ormai storicamente abituati a dipendere da talmente tanti fattori con l’acquisto dell’auto che neanche si riflette su un alternativa che possa essere diversa.

      1. Democratica? Lei ha una vaghissima idea di chi monopolizza le materie prime per la produzione? Mi tolga una curiosità: lei di che cosa si occupa nella vita?

        1. mario milanesio

          e tu? di cosa ti occupi?
          e il petrolio, è democratico? a te va bene pagare per fare correre vecchie glorie in mutande dietro a un pallone? contento tu!

          1. Non perda assolutamente tempo, vada a scavarsi un bunker, la catastrofe climatica è imminente, non vorrà farsi trovare impreparato?

        2. E lei ha idea che ammesso e concesso che (ma non non è in realtà il caso) ci sia questo monopolio, lei si rende conto della sottilissima differenza tra ricevere petrolio e materiale per costruire un auto elettrica? No? Glielo spiega un misero ignorante quale sono. Il petrolio non solo ce lo vendono altri paesi che di democratico hanno il nulla cosmico ma: 1. Non si può nemmeno stoccare perchè ha la “scadenza” e devi chiederne sempre di nuovo 2. i materiali per produrre un’auto elettrica si riciclano quasi tutti (in primis con la batteria), le ci riesce con i fumi di scarico delle auto non BEV? A riciclare qualcosa? No? Vada ad elemosinarne altro… 3. Se una’uto elettrica può costare a livello di produzione/impatto ambientale di più di una ICE nel tempo di utilizzo si recupera e va in positivo il gap . Una macchina endotermica che brucia idrocarburi è come un grafico crescente all’infinito fino al suo fine vita…e considerando quanto si tengono le auto in italia… Troll o meno lei rimane un ignorante o una persona in cattiva fede.

    2. Il fatto è che la mobilità a idrogeno era stata data come soluzione per il trasporto pesante. perchè difficile da gestire con l’elettrico, solo 3-4 anni fa.
      Ora invece escono articoli che indicano che pure un gigante come Amazon sta acquistando camion elettrici anche per le lunghe percorrenze, che le colonnine Alpitronic possono ricaricare i tir a 1MW, che la prima MW-colonnina è stata installata in Italia, ecc.
      E’ quindi chiaro che l’idrogeno è al momento una foglia di fico che politica e industria (ENI) usano per parlare di soluzioni sostenibili ma nel frattempo rallentare l’elettrico.
      Lo stesso si può dire dei biocarburanti. Che fine han fatto?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

 

Articolo Precedente

Grazie all’agrivoltaico, 550mila euro per efficientare le scuole di Carpi

Articolo Successivo

Supercharger Tesla di Rovereto danneggiato per protesta

Iscriviti alla nostra Newsletter

Abbonati alla nostra newsletter e resta aggiornato.
Seleziona i tuoi interessi:
No spam e zero emissioni garantiti!

Iscriviti alla nostra Newsletter

Abbonati alla nostra newsletter e resta aggiornato.
Seleziona i tuoi interessi:
No spam e zero emissioni garantiti!