Acquarius, 10 kg di motore a idrogeno come range extender?

motore a idrogeno

Creato nel 2014 come generatore a carburante fossile, il motore realizzato da Aquarius è stato ora adattato per essere alimentato ad idrogeno. Può vantare dimensioni e peso  pari a circa un decimo di un normale motore a pistoni. Funziona con un solo pistone mobile e due testate con camera di scoppio alle estremità della sua corsa, su un asse orizzontale. In settimana Acquarius ha reso noto di aver sottoposto con successo un prototipo del suo motore a idrogeno funzionante a una serie prove presso la società di ingegneria austriaca AVL-Schrick.
Gal Fridman

«È sempre stato il nostro sogno in Aquarius Engines respirare ossigeno nella tecnologia dell’idrogeno come carburante del futuro», spiega Gal Fridman, presidente di Aquarius. «Dai test iniziali, sembra che il nostro motore a idrogeno, che non richiede costose celle a combustibile a idrogeno, potrebbe essere la risposta economica, verde e sostenibile alle sfide affrontate dal trasporto globale» ha aggiunto.

motore a idrogeno
Altro vantaggio del nuovo motore a idrogeno è la grande semplicità. E’ composto di appena 20 parti meccaniche, di cui una sola, il pistone, è in movimento. Quindi non richiede lubrificazione e la manutenzione è ridotta al minimo.
Nella versione a carburante tradizionale i micro generatori Acquarius con il nuovo motore stanno effettuando numerosi test nell’impiego reale. Sono condotti in collaborazione con Nokia che vorrebbe impiegarli per alimentare i suoi impianti di trasmissione in regioni remote non collegate alla rete elettrica.
Visualizza commenti (21)
  1. Purtroppo auto con il range extender oltre alla I3 ce ne sono state troppo poche (opel ampera e la gemella chevrolet volt hanno avuto anche loro una vita difficile) però la i3 che parte dai 33 mila euro che non si vende con il rex è, anche per dimensioni una seconda macchina per la città per gente che ne ha tanti. Sarebbe interessante vedere delle medie con un elettrico “cittadino” e un range extender per gli eventuali tragitti più lunghi.

  2. Gian Carlo Andra'

    Nessun dubbio sulla validità della trazione elettrica dove valuto il range extender indispensabile sia per ridurre la dipendenza dalle batterie (delle quali attualmente la UE non controlla la tecnologia) sia per agevolare la transizione al totalmente elettrico compatibilmente con l’adeguamento delle infrastrutture : un range extender ha una efficienza = emissioni minori, molto maggiore anche del cosiddetto ibrido.
    GC

      1. Gian Carlo Andra'

        Personalmente non “imporrei” la scelta ma lascerei libero l’acquirente di optare per un range extender in alternativa ad un secondo modulo batterie … poi c’è il mondo dei camper … vedrei la base FIAT E-Ducato x camper che fa coesistere il range extender con ad esempio il bombolone GPL per riscaldamento e cucina 😌

  3. Claudio Costerni

    “…ha reso noto di aver sottoposto con successo un prototipo del suo motore a idrogeno funzionante a una serie prove presso la società di ingegneria…”

    Il ‘di’ era andato a farsi una passeggiata all’aria aperta, fuori dalla Redazione?

  4. Già il range extender a benzina ha pesanti controindicazioni (inutile complicazione di un sistema semplice, potenza ridotta..). A idrogeno sarebbe completamente senza senso perché i distributori di idrogeno sono l’unica cosa più difficile da trovare di una colonnina elettrica.

  5. Pasquale De Martino

    Anche se lo vedo come evoluzione ed erede del motore Stirling mai decollato, lo trovo molto ingegnoso ed interessante. Sono interessato e disponibile alla eventuale diffusione e commercio.

  6. Non può avere un futuro nella mobilità l’idrogeno!!….costa troppo immagazzinarlo e distribuirlo…..un litro di idrogeno oggi costa più di 12 euro……che senso avrebbe adottarlo?

      1. A parte che l’idrogeno viene misurato in kg, l’unico distributore in Italia a Bolzano ha dei prezzi simili a quello indicato.
        In Germania son circa 100, e a quanto vedo il costo è similare… qual’è la fonte dello 0,60 €?

  7. gianluca piludu

    Sarebbe sufficiente fosse davvero ad alta remdimento a benzina per fare da tante extender sulle auto così da togliere l’ansia dell’autonomia in attesa delle batterie a stato solido, il.resto del discorso H nn lo conosco i termini di impatto ambientale.

    1. Paolo Perotti

      No presa in giro !
      Nel senso che questa architettura “meccanica” del movimento del pistone NON è per sua natura efficiente.
      Ciao da Paolo
      PS se fosse una buon sistema: come mai tutti gli altri produttori NON ci anno pensato ?

        1. NOx usando l’idrogeno come combustibile… Studiare… O almeno leggere prima di fare commenti non pertinenti no eh…

          1. Studiare che l’aria è composta per il 78% di azoto e il 21% di ossigeno, perciò qualunque combustione ad alta temperatura, anche se il combustibile è idrogeno, produce anche un bel po’ di NOx

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

 

Articolo Precedente

Robot solare e drone: in Emilia nei campi lavora l'hi tech

Articolo Successivo

Lo stivale delle 7 leghe, ecco cosa sono le e-bike

Iscriviti alla nostra Newsletter

Abbonati alla nostra newsletter e resta aggiornato.
Seleziona i tuoi interessi:
No spam e zero emissioni garantiti!

Iscriviti alla nostra Newsletter

Abbonati alla nostra newsletter e resta aggiornato.
Seleziona i tuoi interessi:
No spam e zero emissioni garantiti!