ACM City One, la citycar elettrica che non t’aspetti

ACM City One, la citycar elettrica che non t’aspetti. Arriva dalla Germania e sarà presentata nei prossimi giorni al Salone dell’auto di Monaco di Baviera.

ACM City One: batterie sostituibili in 3 minuti

acm city one

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Non ci si crede: il Paese dell’industria solida e strutturata è diventata la patria delle start-up dell’elettrico. Abbiamo scritto più volte della Sion di Sono Motors, l’auto tutta ricoperta di pannelli solari. O della e-Go, un’altra citycar a batterie. Adesso arriva la ACM City One, che nasce dalla start-up Adaptive City Mobility (qui il sito) e punta soprattutto sul mercato dei car-sharing cittadini, sempre più diffusi e utilizzati. Il look ricorda molto da vicino un evergreen come la Fiat Panda. Lo sviluppo è stato curato da un’azienda molto nota nel settore automotive come la Magna di Graz, Austria, la stessa che costruisce la Jaguar I-Pace. Tra gli accorgimenti studiati c’è la possibilità di rimuovere singolarmente ognuna delle quattro batterie da 2,5 kWh (10 kWh totali). Questo anche per poterle ricaricare comodamente dalla presa domestica, come un telefonino.

ace city oneSi parla di un prezzo di soli 10 mila euro

La casa indica in 3 minuti il tempo necessario per la sostituzione dell’accumulatore scarico con uno carico. E ovviare quindi al problema dell’autonomia, che con 10 kWh di batterie non può che essere contenuta. Oltre alla versione standard destinata al trasporto passeggeri, con 5 posti omologati, l’ACM City One sarà disponibile anche nella variante cargo, per le consegne in città. Con questo allestimento sarà in grado di ospitare solo due persone, ma con un vano di carico con una capirenza pari a 1.450 litri. Quanto all’interno, al centro dell’abitacolo spicca l’ormai inevitabile display del sistema d’infotainment, montato a sbalzo al centro della plancia. È predisposto per la gestione da remoto di alcune funzionalità tramite smartphone. Non sono ancora disponibili i prezzi, che verranno presumibilmente comunicati a Monaco. C’è chi parla di 10 mila euro, decisamente competitivo per un’elettrica

Visualizza commenti (5)
  1. A me sembra un’ottima iniziativa. Un’auto essenziale e senza fronzoli. Non siamo piu abituati a questo livello di rifiniture ma dovremmo tornarci : come le primissime panda, le R4, auto con tutto quello che serviva. Peccato per la scarsa autonomia di questa elettrica.

  2. Perché questo veicolo viene chiamato citycar ? E’ un quadriciclo leggero con relative limitazioni (anche se probabilmente non significative rimanendo sempre in cittá..)

    1. Forse ho sbagliato a definirlo “quadriciclo leggero” perché in una pagina motoristica ho letto che ha una potenza di 25 kW e una velocitá massima di 110 kmh.. Peró le batterie sono da 48V e pesano una 40ina di kg (vedi sito degli “ideatori”), i conti non mi tornano..

  3. Mai vista una cosa così brutta in vita mia. Mai. Neanche in Cambogia farebbero una plancia così. Sembra l’imitazione della Daihatsu Materia costruita da un ragazzino di 14 anni con pezzi raccattati qua e là, la lamiera del tetto di un capannone abbandonato per gli sportelli, i cerchi presi da una vecchia Citroen Ax elaborata, i pulsanti da un vecchio scaldabagno. Per favore, l’accostamento con la Panda anche no, per carità umana e per rispetto al mondo delle auto … la Panda è un’icona di stile e proporzioni creata da un signore che si chiama Giorgetto Giugiario, amata ancora oggi a distanza di decenni anche all’estero (di recente una semplice Panda 4×4 a benzina ha battuto una fiammante Tesla Model X in una prova di fuoristrada, con tanto di tifo da parte del reporter per la piccola icona italiana – e il video ha spopolato – https://www.youtube.com/watch?v=70b-VHqd9tw ).

    Nel frattempo, in Cina hanno aperto le vendite dalla BYD Dolphin (da 12000 Euro) [ https://www.bydauto.com.cn/auto/dolphinlive.html ]. Il prezzo di lancio è addirittura di 460 dollari inferiore rispetto ai preordini. Parliamo di un’auto “vera” con piattaforma a 800 volt (anche se la ricarica massima è limitata a 40 kw) e batteria da 30.7 kWh, ovvero oltre il triplo rispetto al giocattolo tedesco. Non che mi faccia impazzire, ma rispetto a questo giocattolo è un altro universo.

    Ma noi europei siamo affezionati alla Twizy, ci piacciono così, piccole, ridicole, spartane e costose …

    1. produrre in cina e produrre in europa, sono due cose differenti. Loro hanno infiniti vantaggi. Inoltre, le auto elettriche che producono in cina sono si belle, non c’è dubbio, piene di “roba”… ma rispettano l’ambiente? Le leggi europee, a riguardo, sono moooolto più stringenti di quelle cinesi, dove praticamente possono fare quello che vogliono. Diciamo che, per ora, le auto elettriche cinesi (salvo alcune eccezioni!) non sono proprio green…

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