Accordo trovato alla Ue alla FuelEU Maritime, l’uso di combustibili a basso contenuto di carbonio nelle grandi navi. Brindano gli armatori, ma si tratta anche di un freno al cold ironing ovvero l’elettrificazione delle banchine nei porti più piccoli.Â
Un altro compromesso sul pacchetto Fit for 55
Assarmatori è soddisfatta. “Sono state accolte le
nostre istanze principali nell’accordo di compromesso su una delle proposte chiave del pacchetto Fit for 55 che ha l’obiettivo condivisibile di stimolare l’utilizzo di carburanti alternativi e a basso contenuto di carbonio nello shipping“.
Si tratta di un miglioramento ambientale e sanitario in prospettiva rispetto ai fumi velenosi che oggi appestano i porti, ed entro il 2050 le emissioni devono essere tagliate del 80%.
Si frena però sull’elettrificazione delle banchine. Infatti il comunicato degli armatori recita: “Circoscrivendo l’obbligo di utilizzo del cold ironing da parte delle navi portacontainer e passeggeri dal 2030 solo nei grandi porti della rete TEN-T UE e solo dal 2035 al resto dei porti europei nel caso in cui questi abbiano la rete per attingere energia da terra“.
I 700 milioni del Pnrr per le banchine elettriche
Eppure ci sono 700 milioni del Pnrr (leggi) per far diventare le banchine elettriche per alimentare le navi da crociera in porto. Le navi di Msc si alimentano nei porti di Southampton in Gran Bretagna e di Rostock-Warnemünde, in Germania.
Linden Coppell, direttore della sostenibilità del gruppo: “Abbiamo bisogno che anche altri porti in altri mercati chiave in Europa permettano di utilizzare questo servizio il più rapidamente possibile, unendosi così ai nostri sforzi per raggiungere le zero emissioni nette entro il 2050“. Resta, insomma, la domanda di alimentazione elettrica per le emissioni zero in porto e con la speranza che questa scelta non rallenti il processo di elettrificazione.
Il punto chiave secondo Andreas Carlson, ministro svedese delle Infrastrutture, sono i tempi: “L’accordo garantirà condizioni di parità e assicurerà che i fornitori di carburante, le navi e gli operatori marittimi abbiano tempo sufficiente per adattarsi alle nuove condizioni, in modo che il settore marittimo possa realizzare gli obiettivi climatici“.
I combustibili? “Ci sia effettiva disponibilità ”
Il problema resta la disponibilità dei “combustibili rinnovabili di origine non biologica”. Lo sottolineano gli stessi armatori, molto chiaramente con il presidente di Assarmatori Stefano Messina “Bisogna fare di più ora per garantire l’effettiva disponibilità dei nuovi carburanti sul mercato e nei porti a prezzi contenuti, al fine di non penalizzare ingiustamente l’armatore“.
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