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Accesso EV alle ZTL: un permesso per ogni Comune, follia

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L'accesso alla ZTL di Firenze (foto dal sito del Comune).

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Accesso EV alle ZTL: serve un permesso per ogni Comune. Una follia secondo Roberto, che gita il caso degli agenti di commercio, che si spostano continuamente. Vaielettrico risponde. Per scriverci: info@vaielettrico.it

Accesso EV alle ZTLAccesso EV alle ZTL: “Come fa un agente di commercio che si sposta di continuo?”

“Sono un vostro affezionato da qualche anno, in pratica da quando sono passato all’elettrico 3 anni fa. Voglio segnalare una problematica che tocca tutti gli utenti ev.  In pratica in tutte le zone ZTL serve chiedere un permesso con l’invio di documenti che attestino l’uso di un veicolo elettrico per poter accedere. Pena il pagamento della multa anche se si possiede un veicolo totalmente elettrico. Ora immaginate che io sono  un agente di commercio e per lavoro debba entrare in diverse città, come funziona? Per ogni città serve una richiesta e relativa documentazione da inviare, come se le varie istituzioni non sapessero in base al numero di targa che auto è?? È mai possibile che a nessuno venga a mente che basterebbe un colore di targa diverso solo per i veicoli EV e tutta questa montagna di burocrazia verrebbe eliminata? Siamo in Europa?  Mi sembra evidente che noi siamo uno Stato a parte! Spero di aver stimolato il problema e che qualcuno possa farsi carico di questo semplice accorgimento. Roberto Poletto (Venezia)

Accesso EV alle ZTL
Un’elettrica (Tesla) polacca con la riconoscibile targa su sfondo verde (foto gruppo Facebook “Quelli che viaggiano in elettrico”)

Ci sono Paesi già con le targhe riconoscibili, ma in Italia è difficile… ..)

Risposta. La situzione è ancora più complicata, perché non tutti i Comuni consentono alle elettriche l’accesso allla ZTL. E molti danno il permesso ai soli residenti (un lettore qualche tempo fa ci ha segnalato il caso di Catania, per esempio). Quanto alla possibilità di dare alle EV un colore di targa diverso, e renderle subito riconoscibili, ci sono Paesi che hanno adottato da tempo questo accorgimento. Famoso è il caso della Polonia, che utilizza un riconoscibilissimo fondo verde. Perché in Italia non si fa? Perché si temono le reazioni stizzite di che detesta le auto elettriche, una maggioranza silenziosa che considera che le guida dei privilegiati. Quanto infine alla proposta di far riconoscere le elettriche dai sistemi informatici dei vari Comuni, occorrerebbe un accordo con il PRA, il Pubblico Registro Automobilistico. Campa cavallo…

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22 COMMENTI

  1. Il discorso delle ZTL apre un mondo, stando all’acronimo sta a significare “zona a traffico limitato” e limitato per me significa che ad accedervi dovrebbero essere chi ci abita/lavora non al primo che passa e entra per il solo fatto di avere una auto elettrica, o plugin, allora se così fosse non vedo perchè chi acquista una fullhybrid che viaggia in elettrico fino a 50 e più km/h, per cui non inquina nelle ZTL, non dovrebbe poterci andare mentre invece il limite è spesso fissato a 100 g/l di CO2 che in molti casi è di poco inferiore a quello che la casa dichiara. Se poi immaginiamo uno scenario che potrebbe accadere fra pochi anni con una “esplosione” delle BEV sarebbe un “tana libera tutti” con buona pace dj residenti e cittadini che volessero andare in luoghi liberi dal traffico (ma forse essere ecologisti per molti significa che i sacrifici li devono fare solo gli altri) senza vedere come spesso già ora accade persone che continuano a circolare alla ricerca di un parcheggio e ovviamente gratuito.

  2. Chi siete ?
    cosa portate ?
    un fiorino !
    Chi siete ?
    cosa portate ?
    un fiorino !

    maa vafang…..
    cit . “non ci resta che piangere” di Benigni e Troisi

    paese che diventa sempre più medioevale
    Sanità regionale
    Istruzione , corso universitario più frequentato,scienze della disinformazione
    Codice della strada comunale , presto di quartiere … buche e autovelox .. omaggio
    Libertà di sparatoria , a discrezione del palazzo

  3. 1 ztl non sta per Zona Traffico “Lettrico”..

    2 era il discorso che si faceva un paio di anni fa, alla quale a chi diceva “io con la mia bev parcheggio gratis nelle ztl gnègnègnè” si rispondeva “cambierà”.

    3 che sia auspicabile che ci sia una norma unica valida su tutto il territorio è palese, ma anche le LEGGI nazionali vengono poi disattese/interpretate da regioni e comuni: io, ad esempio, con 104 e invalidità dell’80% non dovrei pagare il bollo auto, ma la regione emilia romagna, mi dice che manca “la gravità”.. quale sia questa gravità aggiuntiva (per un già 80%) non è dato sapere: forse dovrei anche farmi amputare gambe e braccia e cavare un occhio.. 🤷‍♂️

    questo per fare un esempio al lettore:
    “Il possessore del contrassegno invalidi può liberamente transitare all’interno di zone a traffico limitato laddove sia altresì autorizzato l’accesso a veicoli di trasporto pubblico senza la necessità di comunicare entro le 48 ore successive l’avvenuto passaggio”.
    neanche un disabile può circolare come gli aggrada se sono zone soggette a permesso specifico.

    direi quindi che o si mette di buzzo buono a fare i permessi per ogni comune, oppure un monopattino nel baule e fine del problema.

    PS i comuni sempre soldi vogliono, e senza burocrazia non hanno ragione di essere. sapevatelo

  4. perchè come dal medioevo l’talia resta divisa con le varie autonomie che nessuno vuole perdere, se poi ci aggiungiamo un governo fortemente contrario all’elettrico e al green deal ecco perché le cose non cambiano, basterebbe una legge nazionale che sancisca l’obbligo per i comuni di adottare un archivio unico a cui accedere come ad esempio il PRA, gli strumenti già ci sono, vedasi le varie aree c b ecc, se possono sapere la categoria di un veicolo e ovvio che potrebbe già conoscere anche il tipo di alimentazione…
    Penso che oggi venga richiesto un permesso per limitare gli ingressi ed approfittare di far cassa con le marche da bollo o le multe su coloro che non lo richiedono. ci sono comuni che non prevedono un permesso o altri che per averlo bastano due click come Roma in 1 minuto ho richiesto il permesso e subito arrivato in email, Milano invece vuole l’applicazione di una marca da bollo… nel 2025 la marca da bollo! e ti arriva il permesso in circa 15gg… Poi ci sono anche quelli che vogliono che a richiederlo sia espressamente il proprietario chiedendo miriade di dati personali, come il permesso fosse subordinato alla persona e non alla macchina…
    Cobcludendo come dico sempre, ognuno ha la moglie o il marito ed il governo che si merita….

    • A Milano per entrare in area C non mi risulta necessaria nessuna formalitá, ci passo spesso e non ho mai ricevuto multe. La richiesta si deve fare per il trasporto disabili, ma non occorrono marche da bollo di nessun genere. Di quale ZTL di Milano sta parlando?

  5. Come è già stato fatto notare sopra, il punto non è avere diritto all’accesso (su cui si può aprire discussione a parte), o meno. Il punto è : nel momento in cui ne ho diritto per una ragione legata esclusivamente al tipo di veicolo (quidi banalmente riconoscibile dal numero di targa incrociando i dati con il PRA), perché devo comunque presentare una domanda? Per fare un esempio opposto : i mezzi a motore a due ruote possono accedere alle ztl (quantomeno nel mio comune, Firenze), ma per farlo non devono mica fare domanda ed essere iscritti alla cosiddetta ‘lista bianca’, giacché è evidente alla telecamera che rientrino in una categoria autorizzata.

    Esperienza personale : mi è arrivata una multa per accesso a ztl con auto elettrica a noleggio. Se sono stati in grado di risalire dalla targa alla compagnia di noleggio, poi a me in base alla data dell’infrazione… Possibile che non potessero altrettanto automaticamente risalire al tipo di alimentazione della vettura!?

    • Ci provano sempre, qualche euro in piú lo rastrellano, anche i dati dell’alimentazione del veicolo sono disponibili alla Motorizzazione Civile oltre che al PRA

  6. Buongiorno, Non serve nemmeno un colore diverso. Esattamente come si controllano assicurazione e revisione, gli strumenti informatici permetterebbero facilmente al sistema di controllo accessi di verificare il tipo di alimentazione del veicolo. Per il controllo visivo sul posto, beh, riconoscere una EV dal colore della targa? Basta guardare se ha il traditore o i tubi della marmitta!
    Il problema è: il nostro governo vuole incentivare la transizione all’elettrico o no? La risposta la sapete tutti!
    Grazie
    Stefano

    • Ah, certo, perché in Italia siamo famosi per la nostra rapidità e lungimiranza, no? Quasi quasi ci si potrebbe cronometrare mentre affrontiamo i problemi… con la grazia e la velocità di un… bradipo beh, hai capito. E poi, copiare? Ma va là! Noi italiani siamo maestri nell’arte di “ispirarci” vagamente, aggiungendo quel tocco di “italianità” che rende tutto, come dire, unico. Peccato che “unico” spesso si traduca in “complicato” e “in ritardo”. Ma hey, almeno non ci annoiamo!

  7. Prima quello che si lamenta che deve pagare il parcheggio, ora quello che trova irrispettoso dover richiedere l’accesso per le Ztl.
    Zona traffico limitato potrebbe non necessariamente essere legata all’inquinamento ma anche alla riduzione del traffico in generale.

    Per quanto riguarda gli accessi, il fatto che la targa sia riconoscibile a vista serve solo per controlli umani. Una telecamera che legge la targa può essere collegata alla banca dati e sapere in pochi istanti se ha diritto o meno.

    Rimane il fatto che chi pensava di poter usufruire di determinati vantaggi per tutta la vita, viene chiaramente disilluso. Con la maggiore diffusione si riducono molte libertà, come era ovvio che fosse.

    • Il punto non è l’accesso alla Ztl, per il qule ogni comune avrà le proprie regole, ma l’accesso senza formalità burocratiche qualora il diritto sussista in tutti i comuni.

        • E pensare che avevano pure istituito il ministero per le Riforme Istituzionali e la semplificazione normativa! La burocrazia è un inutile costo per il cittadino, altro che balle, e DEVE essere riditaa sempre dove sia possibile, come in questo caso. Altrimenti vale sempre il motto del marchese del Grillo “io so’ io e voi …”

  8. Ho una EV da cinque anni ed ho il permesso di accesso alla ztl di Reggio Emilia, che però cerco di usare il meno possibile perchè una ztl, è per definizione un’area della città in cui il traffico di ogni tipo è limitato per favorire, giustamente, i pedoni. Diverso il discorso per la sosta nelle aree a pagamento, In Emilia nonostante una delibera regionale, ogni comune fa come gli pare….

  9. La cosa strana è che il problema della Ztl esisteva anche prima, per chi faceva lavori tipo agente di commercio o interventi di manutenzione. Bisognava procurarsi il permesso presso i vigili urbani. Adesso con le differenze tra comuni che concedono o no il permesso alle elettriche l’accesso si pensava che se uno aveva l’elettrico automaticamente aveva l’accesso. Io avevo chiesto lumi al responsabile del comune che ha detto : il nostro fine è eliminare le auto dalla Ztl perché noi consideriamo oltre all’inquinamento chimico consideriamo anche tutto il disturbo che i mezzi causano nel la Ztl, visivo, spaziale, sonoro e di sicurezza. Quindi gli unici facilitati sono i residenti e chi lavora, con permessi che una volta potevano essere richiesti al primo vigile che si incontrava. Ora purtroppo si incontrano solo telecamere e con quelle non si discute.

  10. Avere una EV non significa avere acquisito automaticamente diritto all’accesso a ztl visto che anche chi ha un diritto legato alla 104 deve dichiarare gli accessi . Una Ztl ha un significato ben preciso nn dimenticatelo

      • Ho capito benissimo, un altro che si lamenta che nn può accedere liberamente alla Ztl solo perché possiede una vettura elettrica. Ogni comune può decidere chi e come fare accedere alla Ztl ad esclusione dei servizi di pubblica sicurezza , Ztl ,ossia zona a traffico limitato, serve a non farvi transitare i veicoli privati chi vi deve accedere per lavoro paga per avere il permesso presso l’ufficio competente del comune ; anche coloro che possiedono il cartellino disabili lo fa e nn si lamenta

        • Per i disabili il discorso è diverso, perchè questi potrebbero accedere con veicoli diversi, e non è automatico sapere se un certo veicolo trasporta un disabile. Mentre se l’accesso alla ZTL è ammesso per una certa categoria di veicoli, desumibile dalla carta di circolazione, in virtù del fatto che la Pubblica Amministrazione questi dati li ha giá, NON li deve chiedere ogni volta al cittadino (esiste una norma in proposito). Poi che alcuni comuni non vogliono fa accedere tutti gli EV alla loro ZTL, è in loro potere

          • L’aera C di Milano è li a dimostrare che se si vuole, il controllo automatico è totalmente possibile.
            non ci sono pass, permessi o altro da fare, le telecamere leggono le targhe e tramite un controllo col PRA sanno automaticamente di che auto si tratta.
            E ripetiamo per chi continua a fare il paragone con il permesso disabili: quest’ultimo è legato alla persona portatore della disabilità, qui si parla di permessi relativi all’auto, perfettamente riconoscibile dalla targa.

            PS: giriamo il discorso, chi ha un permesso per disabili, non avrebbe piacere di possedere un permesso valido in tutta Italia?

          • Visto che mio padre è titolare di legge 104 , di relativo pass e di auto a lui intestata con relativi ausili alla guida ,con relativo esenzione tassa di proprietà e riduzione iva e detrazioni vari, per l’accesso alla Ztl è costretto comunicarlo preventivamente al comune sia di Padova che di Venezia/Mestre o al massimo entro le 48 ore dal transito attraverso i varchi pena l’arrivo di sanzione .

          • Quindi Eraldo, invece di criticare chi chiede uniformità per le auto elettriche, non sarebbe meglio chiedere che questa migliore gestione avvenga anche per i portatori di pass per disabili? Non vorresti una migliore gestione del pass di tuo padre? Cooperazione invece di competizione?

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