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Come scegliere l’abbonamento ideale per la ricarica?

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abbonamento ricarica
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Charxcontrol

Alessandro vorrebbe passare all’auto elettrica ma non ha idea di come funzioni l’abbonamento mensile per la ricarica. Ci chiede quindi qualche consiglio per scegliere quello più conveniente. Inviate quesiti e osservazioni a info@vaielettrico.it

Non posso ricaricare a casa ma…

punto interrogativoVorrei passare ad un auto elettrica!!!
Nel box non ho corrente e non posso ricaricare, ma fuori dal mio condominio ho una colonnina A2A 50kw, poco distante anche una Duferco 22kw, 10 colonnine DriWe 22kw del Famila a 2km per cui problemi non ne dovrei avere.

La domanda è questa: faccio 20.000 km annui e vedendo i vari abbonamenti mensili che  hanno come differenza i kWh di carica 30-180-200 ecc., come faccio a sapere quale sia il migliore abbonamento per la ricarica per le mie esigenze?

Attualmente faccio 200 euro mese di benzina (50 euro a settimana) per 1600km mese.

…come funzionano gli abbonamenti?

Non capisco come calcolare il mio futuro consumo!!!  Altro problema: se faccio abbonamento con A2A a stessi prezzi posso ricaricare anche sugli altri operatori (es. Ionity)?

Questo è il mio problema quantificare i km con i kWh necessari con gli abbonamenti per la ricarica sul mercato. Dite sempre di usare gli abbonamenti ma per un neofita come me capirli non è semplice.

Un foglio excel per scegliere

Ci vorrebbe un bel foglio excel dove uno mette i km che percorre annui, tutti i vari abbonamenti mensili per kWh degli operatori e poter vedere magicamente apparire qualcosa di comprensivo “Il tuo abbonamento per la ricarica ideale è….”. Alessandro

 

 

tariffe di ricarica

Primo: capire quanto consuma la sua BEV e quanti kWh le servono ogni mese

punto interrogativoRisposta-Grazie del suggerimento, Alessandro: l’idea di un comparatore è sicuramente buona anche se tradurla in pratica non è semplicissimo. Dovrebbe giocoforza sottostare a semplificazioni, con valori medi che potrebbero non corrispondere esattamente alle condizioni specifiche di un singolo utilizzatore. Quindi alla fine trarre in inganno.  Ma promettiamo che ci lavoreremo.

Nel frattempo le diamo qualche suggerimento per capire quali siano le sue esigenze e compilare da se’ qualcosa di simile al foglio excel che propone:

-si faccia un’idea della BEV che ha intenzione di acquistare e dei consumi medi in kWh/100 km. Si va da 12 a 20 kWh per 100 km, a seconda dei modelli. Tenga presente però che i consumi aumentano del 20-30% a temperature invernali; sono superiori al dato medio in autostrada e al salire delle velocità di crociera; sono inferiori in città e su percorsi extraurbani.

-Valuti di conseguenza le sue abitudini di guida e le modalità di utilizzo rispondendo a queste domande: i 20.000 km annui sono equamente suddivisi fra tutti i mesi dell’anno? Percorre più Km d’estate o d’inverno? Circola abitualmente in città, su strade extraurbane o in autostrada? Si sposta quotidianamente sullo stesso percorso, o alterna piccoli tragitti a lunghi e frequenti viaggi? Solo rispondendo a queste domande preliminari potrà stimare correttamente il suo fabbisogno mensile di energia.

-Tutti gli abbonamenti flat più convenienti hanno una scadenza mensile con una capienza prestabilita: sprecherà denaro se non utilizzerà entro la scadenza tutti i kWh prepagati e  dovrà acquistarne altri a tariffa piena se li esaurirà prima della scadenza.

A ogni scadenza mensile, però, potrà cambiare abbonamento, passando da un abbonamento  meno capiente a uno più capiente e viceversa, a seconda delle sue previsioni di consumo.

Un “tesoretto” di kWh: più ne compra, meno paga. Ma occhio a non sbagliare capienza

Quelli più capienti sono anche quelli con il costo unitario a kWh più basso. Per esempio  l’E-Moving Extra Large di A2A costa 122 euro e le garantisce ricariche per 320 kWh: pagherà così ogni kWh 0,38 euro. Con un consumo medio di 17 kWh/100 km potrà percorrere circa 1.800 km in un mese.

L’E-Moving Large costa 92 euro per 200 kWh, con un costo unitario di 0,46 euro. Con lo stesso consumo medio percorrerà circa 1.200 km.

Potrà ricaricare su circa 30.000 stazioni in Italia di diversi operatori e a diverse potenze. Il circuito Ionity, però, è escluso da quelli interoperabili con l’abbonamento di A2A. Lo sono invece Enel x, Be Charge, Free to x.

Altri operatori, come Enel X e Be Charge, offrono piani tariffari che prevedono uno sconto sulla tariffa piena che aumenta progressivamente se abbinati a un fisso mensile di importo crescente.

Un lettore ci ha inviato questo articolo, un po’ complicato da consultare, che raffronta la convenienza delle varie soluzioni a seconda della percorrenza prevista. Riprendiamo uno dei grafici che lo illustrano:

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39 COMMENTI

  1. Sono venuto a rileggere i commenti a questo articolo per vedere se Alessando aveva risolto il suo problema e vedo invece che PURTROPPO nessuna risposta è riuscito ad avere al suo interrogativo; d’altra parte ben poco c’era da consigliare ad Alessandro se non cercare di interpretare quel grafico visibile alla fine dell’articolo che prima o poi incornicerò per farne un quadro astratto da appendere su una mia parete a dimostrazione della stupidità umana (naturalmente quando parlo di stupidità non mi riferisco all’autore del grafico che è stato invece un vero artista, ma alla stupidità del sistema di distribuzione dei Kw).

    Come ho detto, Alessando non ha ricevuto alcun suggerimaneto, mentre ho visto che si è scatenata una discussione tra chi, come me, pensa che la distribuzone dei kw dovrebbe essere facile almeno quanto la distribuzione dei carburanti (e anzi meglio sarebbe se fosse ancora più semplice) e qualcun altro invece che, quasi come se facesse parte del BOARD dell’ADKA (Associazione Distributori Kilowatt per Auto), difende a spada tratta tutta la sua categoria affermando perfino che tutte gli abbonamenti hanno una scadenza, ma dimenticando che NESSUN abbonamento impone un certo utilizzo predeterminato, anche se concordato, per il quale se non lo si raggiunge il gestore si comporta come se tutto il concordato fosse stato fornito, appropriandosi indebitamente di kw che sono stati pagati e anche in anticipo.

    Ma, per come la vedo io, anche un abbonamento che non avesse questa stupida regola, avrebbe senso solo se, come ho già detto prima, facesse pagare i Kw ad un costo un pò inferiore a quello senza abbonamento e indipendentemente da quanto ciascun utente consuma; in pratica il gestore, a fronte di una piccola cifra incassata per un abbonamento si accontenterebbe di vedere molto più spesso i clienti alle proprie colonnine visto che pagherebbero i kw un pò meno che dagli altri.

    Ma naturalmente, sempre come ho già detto, a patto che il costo per chi non ha un abbonamento sia solo un pò maggiore e non come nel nostro caso in cui il Kw si paga a 1 euro senza abbonamento; perchè in questo caso sarebbe pressocchè un obbligo abbonarsi a meno di non pagare cifre fuori dal mondo.

    Io sono comunque certo che basterebbe praticare dei prezzi ONESTI senza imporre abbonamenti e senza pretendere di ammortizzare gli impianti in pochi anni, quindi guardando un pò più lontano, per vedere tanti Alessandro acquistare nuove BEV e veder crescere velocemente il numero di clienti e di conseguenza gli incassi.

    Possibile che solo i centri commerciali hanno capito che offrire i prodotti a costi più bassi fa auumentare la clientela e fa guadagnmare di più? Possibile che invece solo quelli dell’ADKA pensano che per guadagnare di più bisogna alzare i prezzi all’infinito, oppure proporre degli abbonamenti capestro?

    Poi c’è il problema della facilità d’uso; la ADKA,che purtroppo non esiste, dovrebbe esistere, ma non per fare cartello, ma per UNIFORMARE IL FUNZIONAMENTO DELLE COLONNINE, al massimo con un’APP unica, ma meglio ancora senza nessuna APP e copiando PER LA DISTRIBUZIONE i metodi notissimi a tutti gli automobilisti abituati a rifornirsi ai diistributori di carburanti.

    Come ha detto qualcuno nei commenti, non importa proprio a nessuno degli automobilisti come i Kw sono arrivati alla POMPA (da ora in poi chiamamole POMPE perchè per molti vecchi automobilisti sono viste così); come anche nessuno si è mai preoccupato dei problemi che i petrolieri hanno dovuto superare per tenere le pompe in funzione, perchè allora dovrebbereo preoccuparsi delle POMPE per i Kw?

    Chi decide di passare ad un BEV dovrebbe sapere che la sua auto (quella che per la maggior parte degli automobilisti è un mezzo trasporto del quale non conoscono altro che il volante e le poltrone in cui ci si siede) sia se sarà un’altra termica sia che sarà una BEV richiederà di tanto di tanto di andare a rifornirsi ad una POMPA che le consentirà di continuare a camminare; e se fino a ieri andava a farlo presso una POMPA di benzina o di gasolio o di metano o di gas liquido, nel caso di una BEV dovrà andare ad una POMPA DI KW (la maggior parte degli automobilisti infatti vedrà il connettore di TIPO2 o CCS come la POMPA che ha utilizzato per tutti gli anni in cui ha avuto una termica).

    Tutto questo è FATTIBILE e l’associazione ADKA che non esiste, ma che sarebbe bene CREARE, dovrebbe avere questo obiettivo per il bene sia degli associati che degli automobilisti ed infine per il bene della Nazione.

    E’ per questo che in asesenza della ADKA la regolamentazione la dovrebbe stabilire il Governo trattandosi di una questione importantissima per la Nazione e pensando all’ecologia anche per l’umanità; ma nel nostro Paese è difficile vedere un simile intervento che sarebbe solo LEGISLATIVO, quindi a costo ZERO, visto che esistono ancora individui di Governo che invece di pensare al futuro della Nazione ritengono che sia meglio trattenerla nel passato.

    Ora io ho finito e non interverrò più nei commenti di questo articolo; molto probabilmente ci sarà ancora qualcuno che vorrà difendere l’ADKA ma penso che coloro che, come me, vorrebbero vedere presto un parco BEV molto nutrito, o almeno all’altezza di quello delle altre Nazioni Europee approveranno le mie idee e quelli di molti altri che hanno appoggiato Alessandro.

    Come credo di aver pù volte detto io per mia fortuna ricarico a casa e potrei disinteressarmi di questi problemi, ma mi rendo conto che la posizione dell’ADKA è il maggior freno alla crescita delle BEV e questo mi dispiace; penso che proprio quelli che invece dipendono dall’ADKA debbano sostenere questi ragionamenti a meno di non essere parte della stessa ADKA nel qual caso sarebbero parzialmente scusati; ma dico PARZIALMENTE perchè dimostrano di non aver saputo individuare la giusta strategia per far aumentare i consumi.

  2. Massimo Degli Esposti 28 Gennaio 2024 at 12:18
    Strillata in maiuscolo diventa fattibile. Per sicurezza, batterei anche i piedi.

    Battere i piedini e strillare come i bambinetti capricciosi non è mia abitudine ma se vuole ,visto che le è venuto in mente , è liberissimo di farlo lei , per quanto riguarda invece alzare la voce, SI quando serve a farmi capire lo faccio e l’ho sempre fatto e continuerò a farlo , ha sempre funzionato e anche in questo caso vista la sua risposta devo aver colpito nel segno .

    • No, non ha colpito nel segno: mi ha solo sfinito. Se non capisce che i problemi complessi non si risolvono stillando VOGLIO QUESTO E VOGLIO QUELLO non so che farci. Legga bene la storia della colonnina di Borgo d’Ale a 0,17 centesimi; magari le viene qualche idea migliore

  3. Massimo Degli Esposti 28 Gennaio 2024 at 12:09
    Grazie per aver notato i miglioramenti. E’ vero che i 5 principali operatori non se la passano male; ma sono società per azioni “a scopo di lucro” quindi è normale che perseguano la massima redditività. I due principali sono controllati dallo Stato, che potrebbe imporre strategie diverse, più orientate all’interesse globale. Infatti fino a un anno fa hanno investito a pioggia, pur con tariffe molto convenienti. Ricorderà che in piena crisi del gas ricaricare alle colonnine con gli abbonamenti Enel x e Plenitude Be Charge costava meno che farlo a casa. Poi è cambiato il governo, sono stati sostituiti i vertici…

    Massimo ho messo mi piace e questa volta condivido le sue opinioni e non ho niente contro le società , sono tutte a scopo di lucro ma preferirei senza esagerare . Vede non sono solo critico a prescindere questo suo commento è assolutamente condivisibile

    • Quindi avrà anche capito come e dove far qualcosa per tornare a una politica di sostegno della mobilità elettrica.

  4. Massimo Degli Esposti 26 Gennaio 2024 at 16:38
    Lei sostiene di possedere una full elettrica da quattro anni. Non mi venga a dire che non ha ancora capito come funziona un abbonamento o un piano tariffario.

    Sig. Massimo se con questa sua premessa pensa di mettere in dubbio la mia parola, sappia che non glielo consento . Se poi crede di avere a che fare con uno sprovveduto , anche qui si sbaglia , da quando utilizzo le BEV in quattro anni due per la precisione ho nel mi telefono 5 applicazioni TESLA ,ENEL X WAY ,NEXTCHARGE A2A E-MOVING ( con anche due contratti casa e giardino quindi potrei usufruire di abbonamento molto favorevole ) più naturalmente WE CHRGE BY ELLI della VW due card e due impianti FV . Ritiene che possa essere sufficientemente competente oppure dovrei aggiungerne altre ,suggerisca pure .

    Vede Massimo attualmente e qui concordo con lei , purtroppo l’abbonamento alle attuali scandalose tariffe è l’unico sistema per molti e guardi lo hanno capito tutti ma questa situazione è fuori controllo e non funziona per la massa , forse non siamo stati sufficientemente esaustivi nelle nostre considerazioni , noi vogliamo più BEV, noi vogliamo molte più BEV , noi vorremmo solo BEV e non solo i quattro gatti che siamo solo perché forse un po’ più abbienti e disposti a capire con pazienza come andare avanti nonostante tutto. Sa perché vorrei solo BEV io abito in pianura padana ,la zona più inquinata d’Europa qui in estate al pomeriggio non si può più uscire di casa la temperatura non lo consente , ma non nel 2035 adesso non si può più uscire e io sto in mezzo alla campagna senza un briciolo di cemento intorno .

    Basterebbe copiare il funzionamento dei distributori, ma chi avesse idee per facilitarne l’accesso che si faccia avanti ne saremmo tutti entusiasti . Siete voi e non dubito delle vostre buone intenzioni , che dovreste costantemente rompere le scatole a chiunque per ottenere questo indispensabile risultato , tutti anche mia madre novantenne , che non ha mai visto una APP dovrebbe essere in grado di farlo ,come è in grado di utilizzare una termica , le auguro di cuore che lei abbia ancora i genitori , spieghi a loro di scaricare applicazioni inserire carte di credito cercarsi percorsi fare progetti di viaggio in base alle ricariche ma solo quelle giuste che siano compatibili con l’abbonamento appena calcolato per il loro bisogno effettivo, potrebbero essere in grado si ,ma ritiene che possa valere anche per tutti gli altri . Perché negare l’utilizzo di queste fantastiche auto a tutte quelle persone che non sono in grado di usare questi strani meccanismi ,che però usano tranquillamente le termiche , questi strani meccanismi così apparentemente banali ,per me per lei e per i suoi lettori , ma non tutti anzi conti i favorevoli e i contrari , ma le ripeto , banali ma così apparentemente complessi per buona parte della popolazione che va in macchina e che non comprerebbe mai una elettrica .

    • Io non ho più i genitori, anche perché ho quasi l’età dei suoi genitori. Come cofondatore di Vaielettrico guido auto elettriche da sei anni e da un anno possiedo solo un’auto elettrica. Abito nel centro storico di Bologna e non potendo caricarla nel garage, che si trova in un edificio diverso, utilizzo solo colonnine pubbliche, fortunatamente abbastanza numerose in zona. Perciò di tariffe e abbonamenti qualcosa capisco. Sono un genio? No. Sono un Nerd? Tanto meno. Sono uno sfaccendato che può permettersi di buttar via giornate compilando fogli excel per calcolare la miglior tariffa? Nemmeno. Però mi arrangio con il buon senso e un piccolo sforzo iniziale per comprendere un meccanismo nuovo e certamente complesso. Ma non più di un piano tariffario telefonico, o un contratto di fornitura luce e gas. Senza parlare poi di Pec, Spid, home banking. In più di lei, se me lo permette senza inalberarsi, prima di sbraitare contro contro i costi e le modalità di accesso delle colonnine (che non piacciono nemmeno a me) ho cercato di capire come funziona il mercato elettrico a monte della ricarica e quali problemi comporti. E’ un mercato che non ha nulla a che fare con quello dei carburanti e ancor meno con quello del pane fresco che prende ad esempio l’amico Franco Fellicò. L’elettricità non può mettersela in tasca, nè in una tanica, nè nella borsa della spesa. Deve essere prodotta e consumata in tempo reale, altrimenti il sistema va in black out. Viaggia sui cavi, tutta assieme e tutta di proprietà di un gestore pubblico che mantiene in equilibrio la rete. Già questo dovrebbe darle un’idea di quanto certe semplificazioni siano inappropriate e le soluzioni del tipo “basterebbe questo e basterebbe quest’altro” del tutto velleitarie. Ho cercato di spiegarlo negli articoli che ho scritto sul sito, ma forse non ci sono riuscito. Ci riproverò.

      • Massimo E’ un mercato che non ha nulla a che fare con quello dei carburanti e ancor meno con quello del pane fresco che prende ad esempio l’amico Franco Fellicò. L’elettricità non può mettersela in tasca, nè in una tanica, nè nella borsa della spesa. Deve essere prodotta e consumata in tempo reale, altrimenti il sistema va in black out. Viaggia sui cavi, tutta assieme e tutta di proprietà di un gestore pubblico che mantiene in equilibrio la rete. Già questo dovrebbe darle un’idea etc etc .

        Cose arcinote ma non ai più , Lei Massimo è molto appassionato penso che vorrebbe vedere , come noi solo BEV circolare e ha una fede incrollabile sulle capacità e sugli interessi dei cittadini italiani e questo le fa onore , ma da informativa Mediaset , che naturalmente va presa con beneficio di inventario , tutti i giorni 3/4 milioni di noi guardano il grande fratello , molti altri isole strane, la posta per te , altri ancora seguono Bonolis tutte le sere e potrei andare avanti e non c’è niente di male . In un’altra intervista a ragazzi è stata posta questa domanda , se sapessero chi aveva dipinto L’AUTORITRATTO DI RENOIR , in molti non hanno saputo rispondere.

        Lei veramente ritiene che la maggior parte di noi sia interessata o sappia cosa sia il bilanciamento della rete , se la sovraproduzione vada compensata rallentando quella o quell’altra centrale oppure al contrario ogni picco di richiesta vada anch’esso compensato aumentando la produzione oppure se di notte sia più conveniente acquistare dalle centrali nucleari francesi.
        La stupirò di nuovo non frega niente a nessuno ( forse a qualche decina ) , devono essere le strutture preposte a grattarsi queste rogne , per questo vengono pagate , la mia unica preoccupazione se vogliamo un parco di BEV consistente è una sola fare il pieno e basta . Lei abita a Bologna e io in provincia di Parma ma in città ci sono spesso , le nuove leve che acquisteranno le auto sono gli stessi che sbattono a terra e in mezzo ai marciapiedi i monopattini , lei ritiene che questa moltitudine si possa interessare della differenza che esiste fra benzina gas o KWH . Ma siccome non vorrei essere tacciato come arrogante , si immagina se il sottoscritto entrando in una pasticceria , volendo acquistare un Tiramisù , il pasticcere di turno mi venisse a raccontare tutta la procedura per ottenerlo, tediandomi a morte in quanto non me ne potrebbe fregare di meno , io voglio solo pagare e mangiare quel prodotto , ma una cosa è certa quel pasticcere così zelante non mi vedrebbe mai più.

        • L’esempio dei ragazzini proprio non calza: quelli vivono di app e di tutte le sue apprensioni se ne fanno un bafo. Dire voglio questo e voglio quello senza capire cosa si può fare e cosa no, o come farlo, è abbaiare alla luna. Il modo migliore per non ottenere nulla.

          • È vero, qua si vuole un’ auto a combustione che non emetta inquinanti.
            Oppure, come direbbero i miei amici inglesi, “an eggless omelette”.

          • Massimo si vivono di app e io non ho nessuna apprensione ,ma se crede che siano interessati al funzionamento della distribuzione della energia ,mi è molto simpatico .

            Quello che si può fare o si dovrebbe fare l’abbiamo già detto mille volte e lo continuano a ripetere anche moltissimi dei suoi lettori , saranno sempre di più e non credo siano tutti incapaci , ma se vuole glielo ripeto e basta molto poco , NESSUNA ,NESSUNA ,NESSUNA INUTILE COMPLICAZIONE TUTTO DEVE ESSERE FACILE, IL PIU’ FACILE POSSIBILE
            e questo andrebbe capito non solo da chi vende Kwh ma anche dallo stato e da chi produce le auto . Ci vorrà qualche tempo rendere le cose facili , non è facile, ma bisogna almeno volerlo , Ci vorrà tempo sicuro le corporazioni sono dure a morire , ma sono certo che finirà così .

          • Strillata in maiuscolo diventa fattibile. Per sicurezza, batterei anche i piedi.

  5. E’ come se un fornaio (per tornare al pane) dicesse che il pane si vende a 20 euro al kg, ma se fate un abbonamento mensile con me, ve lo vendo a 5 euro al Kg; ma poi aggiungesse anche: però fatevi bene i conti perchè se vi ammalate o andate in viaggio all’estero al termin del mese l’abbonamdnto scade e tutte le pagnotte che preventivate di acquistare si perdono.

    In questa siituazione o si compra il pane a 20 euro al kg, oppure si fa un abbonamento rischiando di pagare soldi anche senza avere il pane.

    Difendere i gestori di colonnine che vendono il Kw a 1 euro e poi lo offrono CON ABBONAMENTO ad un prezzo un pò più basso è assoluamente illogico. Infatti è come dire: Non vuoi l’abbonamento? E allora paga 1 euro a kw e sei a posto; Vuoi pagare meno? allora sottscrivi un abbonamento e però accetta di rischiare di pagare anche dei kw non consumati.

    Insomma devi scegliere: O LA FINESTRA O LA BRACE

    Se il prezzo del kw senza abbonamento fosse di 35 centesimi e chi consuma molto con un abbonamento lo potesse pagare 25 centesimi allora SI che A QUALCUNO potrebbe interessare.

    Ma la maggior parte, ad esempio Alessandro, è logico che debba chiedere aiuto. Io non so dove vive Alessandro, ma se non fosse lontano da casa mia, glie la faccio caricare io la sua macchina dal mio contatore e il Kw glie lo faccio pagare al mio costo (non più di 30 centesimi).

    Io penso che se i gestori delle colonnine continuano sulla stupida strada che hanno intrapreso, saranno costretti ad offrire il kw a 2 o a 5 euro al kw, perchè saranno sempre MENO quelli che si fermeranno aii loro impianti.

    Tempo fa i giovani viaggiavano gratuitamente facendo l’AUTOSTIOP; può darsi che i gestori delle colonnine faranno una brutta fine insistendo nei loro metodi perchè può darsi che presto molti privati che hanno la possibilità di avere un wallbox forniranno energia almeno ai parenti e agli amici al costo effettivo, o con dei piccolissimi margini.

    Questo è un messaggio che va quindi sia a quelli delle colonnine sia a tutti quelli come me che hanno la possibilità di ricaricare a casa.

    Attenzione quindi (questo lo dico ai gestori) che al massimo potrebbero sopravvivere solo le colonnine che sono sulle autostrade e che servono a chi fa lunghi viaggi; tutte le altre potrebbero finire per rimanere inutilizzate perchè gli utenti prima o poi troveranno un modo per arrangiarsi.

    Chiudo qui dicendo ad Alessandro di contattarmi a franco@ffellico.com; vedo che infatti potrebbe fare parte di un gruppo di persone che la pensano correttamente; e se ci organizzassimo potremmo far cambiare le cose; gli utenti sono già oggi PIU’ molto di più dei gestiori e quindi se fossimo uniti saremmo in grado anche di imporre le NOSTRE REGOLE, visto che lo STATO è assente e consente l’esistenza della BABELE che conoscamo.

    • Franco ottimo io ne faccio già parte. Ma sai cosa mi stupisce , noi che carichiamo da casa magari con FV e che potremmo fregarcene della Babele ricariche, sembra che poi siamo gli unici a lamentarci, forza ragazzi che i tartassati e gli oppressi da ricarica si facciano sentire.

      • La crociata contro gli operatori della ricarica pubblica promossa da chi ricarica sempre a casa mi ricorda qualcosa. Tipo la crociata contro l’auto elettrica di chi non l’ha mai guidata. Intendiamoci: non è che entrambe siano perfette. Ma cominciare conoscendole è la premessa per individuare i veri problemi e suggerire le soluzioni.

        • Concordo su questa riflessione. Io carico solo su colonnine pubbliche e vivendo in città ho chilometraggi bassi e con la eNiro 64 kWh ricarico una o al massimo due volte a settimana, a meno che non mi ritrovi a fare commissioni o attività dove ci sono colonnine comode e la ricarica è compatibile con i tempi di permanenza. Così facendo posso perfino evitare le colonnine a me più vicine ma con costi superiori.
          Se facessi più chilometri potrei utilizzare abbonamenti molto più convenienti di quelli che utilizzo io (a me raramente servono più di 100/150 kWh al mese).
          Forse il problema di chi carica a casa è che vorrebbe tariffe come quelle di casa.
          Anche io ho sperato per tanto tempo che la benzina sgorgasse nel cortile di casa, ma l’ attesa non ha mai portato alcun frutto su questo fronte.
          Chi carica a casa spesso non sa quanto sia fortunato.

          • Leonardo per piacere,lo sappiamo quanto siamo fortunati e vorremmo che fosse così per tutti,non vogliamo fare parte di una categoria privilegiata, i privilegiati mi sono sempre stati sui coglioni e vorrei che tutti e dico tutti potessero caricare come faccio io ,se non è possibile almeno che lo possano fare facilmente, ovunque e
            a cifre ragionevoli ,dia una occhiata a come funzionano i SUC di Tesla se non ci si arriva con la testa basta copiare . Tesla vende bena anche perché si è strutturata con ricariche veloci e a prezzi concorrenziali . Gli americani non mi sono particolarmente simpatici ma se una cosa funziona, non mi interessa da che parte viene funziona benissimo e la copio . Vuoi darmi dell’ opportunista , si chi se ne frega ,non mi offendo mica ,io quando non carico da casa e sono un non Tesla carico solo dai loro SUC e che i nostri si fo…..no

  6. Il signor Fellico’ ha ragione! Penso che Il prezzo giusto è quello di Tesla… e anche l’opzione di ricarica! La situazione italiana è una vergogna…ma io penso che i gestori siano ben consapevoli e nonostante il calo netto del costo materia prima si guardano bene dall’ aggiornare le tariffe… magari se cambiasse il vento( politico)……nonostante io cerchi di essere rispettoso dell’ambiente e mi accorgo x esempio del sole dominante di questi giorni se non potessi ricaricare a casa , oggi, con i prezzi e le modalità attuali, NON prenderei l’auto elettrica se dovessi fare affidamento solo alla ricarica pubblica:a malincuore !! C’è un limite all’impegno che si può chiedere a una persona, a una famiglia !

  7. Senza la possibilità di ricarica domestica l’auto elettrica non è nemmeno considerabile considerando le difficoltà alle colonnine (e i prezzi decisamente alti). Tra l’altro è una situazione decisamente discriminatoria (a favore dei ricchi o di chi vive in mezzo ai campi) visto che i privilegiati con garage possono pagare il loro carburante la metà rispetto agli altri utenti (mentre la benzina/gasolio la paghiamo tutti uguale dal guidatore di una panda a quello di una Ferrari)

    • Infatti questo è il VERO risultato della politica dei gestori delle colonnine; come ha detto Vincenzo le auto elettriche sono valide SOLO per chi può ricaricare a casa.
      Io ricarico a casa e non ho un motivo personale per criticare gli operatori della ricarica.
      Quello che dico non è UNA CROCIATA contro di loro ma è il tentativo di far capire quanto STUPIDA è la loro politica; a me dispiace che le BEV in Italia non decollano come negli altri Paesi e dico che questo (vedi Alessandro) avviene proprio per la stupidità dei gestori di colonnine.
      Sono loro stessi che frenano il decollo delle BEV e pensano, sbagliando, di difendersi aumentando i prezzi o con tutte le idiozie che più volte da TUTTI gli utenti sono state criticate.
      Visto che non l’hanno capito da sole, ho più volte spiegato perchè i loro guadagni sono bassi e perchè le colonnine sono poco usate.
      E lo ripeto ancora una volta: il motivo è che le BEV non si comprano e non aumentano proprio per la loro politica visto che non sono stati capaci di offrire un servizio universale e comodo come quello della distribuzione dei carburanti.
      Sono proprio loro che possono incidere fortemente nella crescita delle BEV,,sia con prezzi ONESTI, sia con sistemi di rifornimento COMODI. Agli utenti non basta che ci siano le colonnine, ma esse devono essere facili da usare e fornire energia a prezzi uguali o appena più alti di quelli dei contatori casalinghi.
      Ovviamente gli investimenti potrebbero risentire di una politica più orientata a far crescere i consumi e quindi le auto elettriche, ma nel giro di qualche anno quei gestori delle ricariche che oggi si lamentano, potrebbero godere di forti introiti.
      Quindi la mia, lo ripeto ancora NON E’ UNA CROCIATA CONTRO GLI OPERATORI DELLA RICARICA, ma un suggerimento che a loro dovrebbe essere MOLTO UTILE.

      • Metta insieme i 5 grandi operatori della ricarica e mi dica quanti di loro ricavano dalla ricarica più dell’1% del loro fatturato. Loro vendono elettricità, non auto elettriche. Perché mai dovrebbero venderla in perdita? La diffusione della mobilità elettrica è un interesse collettivo e dovrebbe essere la collettività a sostenerlo, mettendo gli operatori nella condizione di abbassare le tariffe. Questo, almeno, finché quella italiana sarà una economia di mercato.

        • Sig. Massimo mettiamo insieme i 5 grandi operatori , che a mio avviso non se la passano proprio male non pare che i loro fatturati siano cosi devastanti , anche perché se non sbaglio alcuni di loro sono ampiamente partecipati dallo stato quindi pagati da noi, anzi ritengo che proprio perché garantiti , possano permettersi di fare il bello e cattivo tempo con le tariffe e sicuramente a un euro kwh non ci rimettono , chi è garantito non ha paura della concorrenza e infatti se ne fregano.

          Aggiungo che finalmente da alcuni giorni il vostro sistema funziona decisamente meglio le modifiche apportate sono state efficaci bravi

          • Grazie per aver notato i miglioramenti. E’ vero che i 5 principali operatori non se la passano male; ma sono società per azioni “a scopo di lucro” quindi è normale che perseguano la massima redditività. I due principali sono controllati dallo Stato, che potrebbe imporre strategie diverse, più orientate all’interesse globale. Infatti fino a un anno fa hanno investito a pioggia, pur con tariffe molto convenienti. Ricorderà che in piena crisi del gas ricaricare alle colonnine con gli abbonamenti Enel x e Plenitude Be Charge costava meno che farlo a casa. Poi è cambiato il governo, sono stati sostituiti i vertici…

      • Franco condivido in tutto e per tutto quello che dici , difficile da capire , non mi sembra ma dai risultati sembrerebbe di sì.

    • Vincenzo Alle attuali condizioni posso solo darti ragione , quelli che hanno il box non sono necessariamente ricchi , ma potendo caricare comodamente da casa a prezzi decisamente più bassi un discreto privilegio lo hanno

  8. Ma la cosa è ancor più assurda se si pensa che gli abbonamenti sono mensili. Per chi carica a casa alcuni mesi necessita pochissimo e altri (vacanze) moltissimo. Ma dico io va bene abbonamenti ma fate una cosa annuale con diversi gradi di abbonamento e inversamente ovviamente prezzi al consumo al kWh consumati. Mi sembra la cosa più logica.

  9. Sarà anche un cane che si morde la coda il discorso sulle tariffe , vale a dire se non aumenta la diffusione dei veicoli elettrici i gestori non rientrano degli investimenti ma l’aumento dei prezzi del Kw scoraggia l’acquisto delle auto elettriche.

    Tuttavia questo discorso può essere valido a livello italiano, dove le immatricolazioni sono risibili, ma a livello europeo che ci sono numeri ben diversi, come siamo messi mi chiedo ?

    Tra l’altro, i consumi di energia a livello europeo sono scesi per due anni consecutivi, raggiungendo quello che era il consumo di vent’anni fa.

    Riporto uno stralcio di un articolo del Sole 24 ore nel quale viene proprio descritta la situazione energetica europea.
    “Dopo una flessione del 3,1% nel 2022, al culmine della crisi energetica, l’anno scorso c’è stato un ulteriore calo del 3,2% nella Ue, che li ha ridotti ai minimi da circa vent’anni (2.568 Terawattora).” A fronte di questo, mi chiedo se i gestori non potessero attendere a praticare i rincari, facendo tra l’altro cartello perché di fatto hanno praticato gli aumenti quasi tutti insieme, fatta salva mi pare A2A ma solo se sei già cliente domestico.

  10. E frishmaile come va’?..qualcuno la usa?…io l’ho scaricata qualche giorno fa’ e attendo RFID …peccato app non sia in italiano😤..cmq i prezzi indicati in figura sono più alti di quelli alle colonnine su app…sapete il perché?

  11. A me pare ASSURDO che un automobilista prima di acquistare un’auto elettrica debba domandarsi quale sarà l’abbonamento più adatto alle sue esigenze fino al punto da dover deiderare un BEL FOGLIO ELETTRONICO a mezzo del quale fare i conti necessari.
    Il grafico realizzato dal pazientissimo lettore è una chiara dimostrazione di quanto siano ASSURDE le proposte dei gestori di colonnine per la ricarica.
    Nessun automobilista possessore di auto termica si è mai posto questo interrogativo perchè il rifornimento dell’auto sia con benzina, con gasolio o anche con gas è l’ultimo dei problemi per chi non ha una BEV; infatti in quel caso gli abbonamenti GIUSTAMENTE NON ESISTONO PROPRIO e il rifornimento può essere fatto ad un prezzo all’incirca simile da un QUALUNQUE distributore di QUALUNQUE brand e senza nessun impegno preventivo sul quantitativo che si intende consumare al mese.
    E’ ovvio però che, A CAUSA DELLA BABELE dei punti di ricarica, chi non ha la possibilità di ricaricare la sua auto a casa debba chiedere aiuto visto che i gestori delle colonnine per fornire energia ad un prezzo UN PO’ MENO DISONESTO hanno tutti deciso di inventarsi gli abboramenti.
    Ricaricare l’auto elettrica è la stessa cosa che rifornirsi di carburante o anche come comprare il pane che occorre a ciascuno di noi ogni giorno per alimentarci.
    Ebbene provate ad immaginare se si accetterebbe di sottoscrivere un abbonamento con un fornaio impegnandosi anche ad acquistare un quantitativo prefissato al mese di pagnotte.
    Si sarebbe costretti a comprare il pane sempre e solo da quel fornaio, e se alla fine del mese il quantitativo prefissato non fosse stato raggiunto, lo si dovrebbe acquistare ugualmente oppure rinunziarvi, perdendo il diritto a usufruire del quantitativo concordato.
    Insomma questa stupda pratica (vista dal lato utente) è un modo per taglieggiare i possessori di BEV ed è anche uno dei più grossi freni alla crescita del parco delle BEV; freno operato proprio da chi dovrebbe avere interessi contrari.

    • -A me pare ASSURDO-

      Anche a me caro Franco, assurdo al limite della follia.
      Sottoscrivo il suo intervento.

    • Quindi le varie carte fedeltà con cui trattano i tuoi dati in cambio di sconti dedicati me le sono sognate?
      A parte gli scherzi, la benzina, o altro carburante, lo devi fare in una pompa dedicata, cui sta dietro l’estrazione, il trasporto, la raffinazione, la distribuzione. Per la corrente è tutto diverso, c’è chi attacca la spina al pannello e chi la prende da una rete, chi la vuole in DC per “riempire” prima le batterie… Sono due cose diverse.
      Il rifornimento di carburante è una compravendita di una merce altamente trattata, la ricarica è la compravendita di un servizio che può essere semplice o più complesso.

      • Roger chi se ne frega milioni di potenziali utilizzatori di bev vogliono entrare in macchina e partire ,fare il pieno quando serve e andare , ti ripeto il pieno,che siano kW ,litri ,m3 gliene frega ancora meno ,senza app senza fogli di excel,senza abbonamenti,senza la spasmodica ricerca della carta adatta, mi sembra di vedere mia moglie alla ricerca della carta giusta nei negozi ,di tutte queste disquisizioni non glie ne frega niente,la maggior parte dei potenziali utenti non ha mai aperto un cofano ma non perché sono stupidi , non gli interessa e basta .

        • Basta fregarsene di risparmiare qualche decina di euro al mese e il problema è risolto. Siete voi che vi fate una sacco di pippe mentali, non chi in due giorni di pratica capisce come funzionano gli abbonamenti e viaggia alla grande per il resto dell’anno.

          • Massimo , lei ovviamente fa finta di non capire e io non sono del tutto tonto . Quello che io e sempre più dei suoi lettori e l’argomento di oggi ne è la prova , mandano come messaggio. Nessuno e io meno che mai posso fregarmene o permettermi di buttare decine di euro ne per la ricarica ne per nessun altro motivo , la scelta del miglior abbonamento è che non dovrebbe esserci nessun abbonamento , nessuna app ,nessuna tessera , unica scelta possibile , se vogliamo vedere girare molte più auto elettriche è e sarà sempre quella , caricare dove fa più comodo alla cifra più ragionevole possibile se serve calmierata a un tetto massimo , la ricarica nella peggiore delle ipotesi deve costare meno molto meno di qualsiasi altra alternativa fossile e senza preoccupazioni di sorta , possibile che ancora non si sia capito, nella massa dell’utenza automobilistica quante sono le centinaia di migliaia di utilizzatori non in grado di seguire queste follie o non ne vogliono proprio sapere e non acquistano queste auto , follie vere e proprie ormai così definite da tutti , per lei sarà normale porsi la domanda del sig. Alessandro è infatti per tutti naturale montare in auto con qualche paginetta di Excel con grafici vari per stabilire dove caricare oppure sbattersi con navigatori sempre che funzionino , percorsi e previsioni su dove e quando fermarsi , le darò una notizia stupefacente , per quasi il resto del mondo utente automobilistico non è così , così non funziona .

          • Lei sostiene di possedere una full elettrica da quattro anni. Non mi venga a dire che non ha ancora capito come funziona un abbonamento o un piano tariffario con sconti progressivi legati ai volumi prelevati. Sarà capitato anche a lei, come a tutti noi, di sbagliare i conti, consumare un po’ più o un po’ meno del previsto e di conseguenza spendere qualche centesimo in più a kWh. Esattamente come succede con un’auto termica quando si fa il pieno in autostrada, spendendo 5 o 6 euro in più rispetto al solito distributore “no logo” vicino a casa. Ripeto: se non vuole guardare al centesimo, si fa un bel contratto Pay per Use Premium con Enel X e con una tessera RFID ricarica quando vuole e dove vuole. La notizia voglio dargliela io: funziona così in tutta Europa, dove le BEV sono dieci volte più che da noi. Si faccia una domanda e si dia una risposta.

          • Pippe mentali? E’ difficile ammettere che sia un sistema cervellotico che tiene lontani tanti possibili utilizzatori? Alla fine si ritorcerà contro chi pratica prezzi esosi, perchè gli utenti saranno molti meno di quelli che avrebbero volentieri fatto rifornimento alle colonnine. Gli abbonamenti minimo dovrebbero essere senza scadenza mensile. L’energia pagata è di chi l’ha comprata; se non la posso utilizzare nel mese per mille motivi qual’è il senso di azzerarla?

          • Tutti gli abbonamenti hanno una scadenza. Altrimenti sono un’altra cosa

    • Franco hai presente il mio piccolo sondaggio fra amici, la richiesta di Alessandro ci spiega chiaramente perché milioni di possibili acquirenti schivano come la peste le BEV e non solo per tutti i casini delle ricariche.Ma avrai modo di parlarne.Tutto questo ovviamente non mi fa’ piacere , Ma da quanto tempo andiamo affermando che questa situazione è assolutamente incomprensibile e dannosissima ,con l’ aggravante di essere anche stati derisi come poveri incapaci, bene mi sembra che le nostre critiche prima o poi verranno prese in considerazione, erano critiche basate sulla logica, quello che è logico vince per forza.

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