Home Nautica Abbagnale mito olimpionico: “Dove si voga solo barche a emissioni zero”

Abbagnale mito olimpionico: “Dove si voga solo barche a emissioni zero”

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Foto di Giuseppe Abbagnale da www.canottaggio.org

L’olimpionico che pensa green. E’ Giuseppe Abbagnale, con il fratello Carmine e Giuseppe Di Capua medaglia d’oro alle Olimpiadi di Los Angeles (1984) e alle Olimpiadi di Seul (1988), che da presidente di Feder Canottaggio pensa a barche di servizio sostenibili. Ci crede e invita le aziende di motori e barche elettriche, a ideare soluzioni che garantiscano: “Velocità e autonomia”.

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Giuseppe Abbagnale (Foto da www.canottaggio.org)

L’uomo dei record, oltre alle due olimpiadi ha vinto sette mondiali, a Vaielettrico ha detto di “essere moderatamente ottimista sull’uso di motori elettrici nella nautica così come stiamo facendo con le automobili dove vengono prodotti molti veicoli ibridi e sempre più elettrici. Nei prossimi 5/10 anni assisteremo ad una forte evoluzione anche nella nautica“.

Prime sperimentazioni: “Abbiamo fatto alcune prove”

Il presidente Abbagnale è chiaro: “Abbiamo provato dei mezzi elettrici (leggi qui Ndr)e ideologicamente abbiamo pensato di sposare questa linea e vorremo  proseguire ancor di più su questa strada. Stiamo cercando di proporre un progetto presso il nostro centro federale  per usare solo ed esclusivamente motori elettrici“. Bene “ma devono garantire una certa autonomia e velocità“. E l’ex atleta azzurro fa un esempio concreto: “Seguire un equipaggio con l’otto significa viaggiare intorno ai  25 km/h. Su questi due temi ci sono ancora ostacoli da superare“. Parliamo di circa 13 nodi.

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Giuseppe Abbagnale da campione olimpionico a presidente della Federazione Italiana Canottaggio (Foto www.canottaggio.org)

“Ben venga qualche costruttore interessato allo sviluppo del settore”

Abbagnale non ha dubbi: “La nostra è un’associazione assolutamente green. Siamo sensibili al tema. Se qualche costruttore ci vuole affiancare  noi siamo ben propensi a sposare la causa”. Fatevi avanti per testare, provare, sperimentare.

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Una barca coach per il canottaggio con motore Torqeedo

Io credo in senso assoluto che le fonti alternative di energia  debbano  avere un futuro se vogliamo avere un buon rapporto  con l’ambiente  e scongiurare quelle cause problematiche per il nostro futuro. Io ritengo che quando ci sarà un forte coinvolgimento e impulso anche l’industria si adeguerà“. Volere o volare. “Nella nautica ci sono dei problemi di fondo, a iniziare dalle batterie che oggi garantiscono un’autonomia limitata e hanno un peso considerevole, ma quando l’industria si mette in moto trova le soluzioni“.

Le iniziative di Torqeedo, Transfluid e Mitek

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Anche Tranfluid ha messo a disposizione le sue barche per gli Europei

Bisogna fare una distinzione: ci sono due utilizzi diversi delle barche di servizio. Iniziamo da quelle per l’allenamento dove possiamo parlare dell’esperienza di Torqeedo con il costruttore ungherese Hi-Tech Plast che ha equipaggiato una tipica barca da coaching con un cruise 10.0 e fatto un test insieme a due squadre con otto vogatori (leggi qui). In Italia Transfluid ha fatto un test per le barche utilizzate durante le manifestazioni sportive di alto livello (leggi qui).

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La eboat utilizzata agli Europei di Varese con motore Mitek

In questo caso gli Europei di Varese: “Abbiamo messo a disposizione due imbarcazioni con sistemi di propulsione elettrica e ibrida“.

Sempre a Varese, il mese scorso per gli Europei under 19, i commissari di gara hanno potuto sperimentare la eboat di Giovanni Parise con motori Mitek (leggi qui).  Il motore elettrico è indispensabile nelle aree protette – pensiamo a tanti laghi tedeschi e austriaci – dove è limitato l’uso di quello endotermico.

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