A2A scopre finalmente i lampioni come supporto naturale per i punti di ricarica urbana. Lo fa a Brescia, diventata ormai la città laboratorio per le innovazioni della multiutility lombarda, a partire dalle stazioni City Plug. Vaielettrico lo scrive da anni, fin qui inutilmente.
Nel progetto pilota targato A2A, presentato oggi, un nuovo palo della luce non solo garantisce illuminazione ad alta efficienza, ma unisce la colonnina di ricarica per veicoli elettrici del tipo “City Plug”.
«I lampioni, capillarmente distribuiti in tutti i Comuni italiani, possono infatti diventare hub multifunzionali – scrive A2A -. Oltre a garantire l’illuminazione stradale, possono ospitare sistemi per la ricarica dei veicoli elettrici, come accade a Brescia, dispositivi di videosorveglianza, connettività 5G e molto altro».

Il primo impianto di ricarica in Italia integrato nei lampioni si trova nel parcheggio a fianco della fermata della metropolitana di Brescia Due. Si compone di 8 nuovi pali “City Plug Lamp”, capaci di unire illuminazione pubblica ad alta efficienza, con 14 centri luminosi a LED, e ricarica a bassa potenza per veicoli elettrici con 16 prese del tipo City Plug. Il progetto è interamente finanziato e gestito da A2A Illuminazione Pubblica, società del perimetro AEB, con la collaborazione di A2A EMobility. La sperimentazione avrà una durata iniziale di 5 anni, con possibilità di rinnovo.
Nel progetto, approvato dalla Giunta comunale di Brescia in dicembre è prevista una seconda installazione di altri 8 nuovi pali “City Plug Lamp” in un’ubicazione che verrà concordata con l’Amministrazione comunale. Il valore complessivo ammonta a 100 mila euro.

Prima assoluta in Italia: un modello di ricarica capillare in strada da replicare in altre città
«Con City Plug Lamp trasformiamo un’infrastruttura essenziale come l’illuminazione pubblica in un motore di innovazione e sostenibilità – ha detto l’AD di A2A Renato Mazzoncini -. L’integrazione delle colonnine di ricarica nei pali della luce dimostra come sia possibile ottimizzare le risorse esistenti, offrendo soluzioni concrete per una transizione ecologica che sia accessibile e capillare». Sarà perciò un modello da replicare in altre città italiane.
«Brescia ormai non è più solo un laboratorio, ma un vero e proprio modello nazionale ed europeo di innovazione e sostenibilità – concorda la sindaca di Brescia Laura Castelletti -. Questo nuovo progetto di A2A consente non solo di meglio illuminare un’area di forte affluenza, ma di ottimizzare l’utilizzo dello spazio pubblico offrendo un nuovo servizio per la ricarica dei veicoli elettrici, un altro passo verso soluzioni per la mobilità urbana e sostenibile».
Per Federico Mauri, direttore generale di A2A Illuminazione Pubblica «nel “palo della luce” si possono concentrare vari servizi, dai sensori ambientali ai sistemi di videosorveglianza. L’integrazione con il sistema di ricarica City Plug è un nuovo importante sviluppo in questa direzione».
l’AD di A2A E-Mobility Fabio Pressi cita numerosi esempi di altre capitali europee virtuose, come Londra o Amsterdam, per ipotizzare che «questo progetto possa diffondersi in molte altre città». «Con City Plug Lamp – aggiunge – vogliamo trasformare le città attraverso una ricarica capillare, diffusa e poco invasiva unita agli elementi urbani già presenti nelle nostre città»
Brescia città laboratorio per le smart city in versione A2A. Abbattuti del 40% i consumi elettrici per l’illuminazione urbana
L’iniziativa si inserisce nel percorso di riqualificazione dell’illuminazione pubblica avviato nella Leonessa nel 2016, con la sostituzione di circa 43.000 corpi luminosi con apparecchi a LED, riducendo i consumi energetici di oltre il 40% e tagliando 2.700 tonnellate di emissioni di CO2 ogni anno.
Proprio a Brescia, nel 2023, è stato avviato il progetto delle prime colonnine City Plug (leggi anche) dal design innovativo firmato Giugiaro, progettate per l’ambito cittadino e pensate per una ricarica in strada a bassa potenza fino a 7kW, senza limiti di tempo. Questa soluzione non richiede stalli riservati: i posti auto rimangono utilizzabili anche da veicoli non elettrici, infrastrutturando semplicemente le aree di sosta esistenti.
In Italia, circa il 75% delle auto percorre meno di 60 km al giorno, un’autonomia che può essere raggiunta in circa 3 ore con una potenza di 3,7 kW o in un’ora e mezza a 7,4 kW. Secondo A2A è un lasso di tempo perfettamente compatibile con le soste medie in contesti urbani.
Oggi, a Brescia, sono presenti oltre 250 punti di ricarica A2A di varia tipologia, in corrente alternata e continua, di cui oltre 50 prese City Plug posizionate in via Boves, in via Serra, in via Torino e in via Ferrari e prossimamente al nuovo Parcheggio scambiatore presso il capolinea metro del Prealpino.
A queste si aggiungono gli oltre 150 punti di ricarica City Plug installati o in corso di installazione a Milano.
– Iscriviti alla Newsletter e al canale YouTube di Vaielettrico –
Brava A2A ma a Pescara ci sono da anni https://www.vaielettrico.it/9774-2/
Mi piacerebbe davvero essere una mosca e vedere cosa pensano ste persone quando si auto danno le pacche sulle spalle per queste iniziative..
Ma innovazione cosa che sono anni che ci sono in giro le colonnine nei pali della luce in altri paesi?
Ma avanguardia de che?
🤡🤡
Quindi, secondo lei quelli bravi sono tutti gli altri che se ne fregano di affrontare il problema della ricarica in strada. Ma veramente…
Nono secondo me nessuno degli attuali player è bravo, visto il posizionamento e le tariffe che decidono di applicare.
Il fatto che gli altri facciano pena non fa di certo brillare A2A però.
Sto diventando leggermente allergico a proclami roboanti tipo quelli poco sopra.
Di innovativo e all’avanguardia non c’è niente, fossero state 1600 o 16mila lampioni installati allora si aveva senso gridare al miracolo ma con 16 prese facciamo ridere i polli.
Poi per carità, da qualche parte bisogna iniziare ma non gridiamo al miracolo.
Dove ha letto i “proclami roboanti”? Chi ha gridato al miracolo?
Ok bello però si parla di Brescia che per l’illuminazione pubblica (e non solo) credo sua all’avanguardia, il resto d’italia forse un po meno, poi 5 anni di sperimentazione (e siamo già al 2030) e 100000 euro per 16 lampioni non mi sembrano pochi, inoltre non mi è chiaro se i parcheggi sotto i lampioni così attrezzati saranno poi dedicati esclusivamente alle auto elettriche perchè se così fosse non potrebbero essere per ovvi motivi, oltre un certo numero per ciascuna via
L’articolo specifica espressamente che non sono previsti stalli riservati per i punti di ricarica City Plug ne City Plug Lamp
Mi era sfuggito, per cui come ho scritto per avere un numero dj ricariche significativo dovranno installarne molti e a questi costi se non scendono drasticamente… bhe non credo che sarà facile tutto lì.
C’è un fondo di 750 milioni già stanziati per rinnovare gli impianti di illuminazione urbana. Ai costi dichiarati da A2A fanno 65.000 lampioni con ricarica in tutte le città italiane, cioè il doppio di tutte le colonnine attualmente installate in Italia. Ha altro da eccepire?
Bhe considerando che i comuni italiani sono circa 8000 stiamo parlando di poco più di 8 lampioni per ogni comune che forse per il paesello della Sila saranno tanti ma per Milano, Torino, Genova.Naoli Bari, Palermo ecc forse sono pochini nkn crede (anche perchè come giustamente ricordava lei non dono posti riservati ed a oggi la stragran parte delle macchine parcheggiate dono endotermiche)… per un test sul territorio italiano per capire la recettività della soluzione nelle varie aree geografiche i 750 milioni vanno più che bene direi ma se si volesse fare qualcosa di veramente sostanziale quella cifra a mio avviso dovrebbe aumentare esponenzialmente
// Nel progetto pilota targato A2A, presentato oggi, un nuovo palo della luce non solo garantisce illuminazione ad alta efficienza, ma unisce la colonnina di ricarica per veicoli elettrici del tipo “City Plug”.
«I lampioni, capillarmente distribuiti in tutti i Comuni italiani, possono infatti diventare hub multifunzionali – scrive A2A… //
Solo io vedo una contraddizione in queste parole, almeno per come rappresentato nell’articolo?
Da un lato si magnifica la possibilità che i lampioni, “capillarmente distribuiti in tutti i Comuni”, possano essere usati per ricaricare. Quindi lampioni ***esistenti*** da modificare.
Dall’altro, però, A2A ha progettato “un nuovo palo della luce”. Oggetto: lampioni nuovi che devono rimpiazzare quelli esistenti.
Se è così, non ci siamo.
La vera innovazione sarebbe stata NON lo sviluppo di un nuovo palo, bensì di un “sistema” di ricarica installabile nei pali esistenti con modifiche ridotte al minimo.
Se, per avere la ricarica, si dovranno sostituire dei pali esistenti, possiamo già salutare questa idea perché avrà una diffusione per forza di cosa praticamente nulla.
Ottimo, altre auto in mano a i balordi spacca vetri che imperversano sul suolo italico.
Nel mio paese c’è una ricerca disperata di box auto proprio per il continuo danneggiamento, conosco persone che non hanno il box e hanno subito la spaccata del vetro 4 volte in 6 mesi.
Fermi tutti! Fermiamo tutto! Nel paese di Attilio ci sono dei vandali! Quindi è importante fermare ogni vedita di auto nel mondo e fermare anche ogni tentativo di arginare il cambiamento climatico!
La cosa più importante da risolvere è catturare i vandali del paese!
Presto! Dirottiamo tutti i fondi al paese, smontiamo e rivendiamo anche i lampioni in Irlanda già che ci siamo. Si sa mai che venga l’idea a qualche vandalo locale di copiare i vandali italici!!
Voi mi avvilite….
E… questo cosa c’entra con l’argomento “ricarica dai lampioni”, di grazia?
Come fa la gente ad abitare in una casa senza neanche un piccolo garage o almeno un 10mq di spiazzo o pratino privati io non lo so.
Vieni a Milano e vedrai…
Alla buona ora…. ma si …. in italia scopriamo l’acqua calda (dopo che gli altri la usano da anni) e strombazziamo come se avessimo fatto la scoperta del secolo “A2A scopre finalmente i lampioni come supporto naturale per i punti di ricarica urbana” COMPLIMENTONI…ma diciamo davvero? E poi abbiamo bisogno davvero di fare una sperimentazione di 5 anni…o piuttosto sarebbe il caso di procedere a tappeto ovunque…cosa c’è da sperimentare se già altrove le usano con profitto e normalmente da anni? E infine dobbiamo anche essere contenti dell’italico ingegno…le nostre saranno con design Giugiaro… (a mio avviso meglio 100 dal design scrauso che 10 dal design Giugiaro…ma noi i soldi li spendiamo così…). Comunque grazie A2A per aver aperto gli occhi è guardato oltre frontiera.
beh le tariffe (devo andare averificare) saranno le “solite” a2a, quindi convenienti col pacchetto abbonamento
Speravo me le mettessero “più” sotto casa…. devo comunque fare 300 metri …. 🙂
Non fosse per la comodità di avere una wallbox quasi chem i conviene davvero portarla li a ricaricare… non rientrero mai dei 6k euro di installazione in condominio
Ma con che tariffe? Perchè una buona fetta del vantaggio è che costa meno ricaricarla cosí l’auto.
Se invece parliamo di 65cent a KWh, passo dal SUC e avanti.
Finalmente davvero… Ma trovo esagerato strombazzare l’installazione di una manciata di lampioni con ricarica, quando altrove in Europa è una soluzione capillare già in essere.
Nel comune di Westminster (Londra), dove vivo, buona parte dei lampioni è stata modificata con ricariche a 5 kW. Laddove non ci sono i lampioni, vengono installati semplici paletti sul marciapiede, con la stessa funzione. Niente schermi, solo un codice QR oppure basta usare una app qualsiasi per accedere alla ricarica (Shell Recharge, Electroverse, ecc.). Al momento ci sono circa 2.500 punti di ricarica di questo tipo nella sola Westminster!
Eh ma lì non capiscono nulla. Non hanno gli ingegneri da bar italiani che ti vengono a spiegare come mai non si può fare, che non c’è potenza, che c’è troppo assorbimento, che prende la scossa il cane quando ci fa la pipì sopra, che inciampi nel cavo, che dove andremo a finire sgnora mia, ecc ecc ecc
Carlo, sinceramente mi sfugge una cosa, se come dici ne sonk stati installati parecchi vorrei capire magarj da chi (privato o comune di Londra o stato) a che costi e se magarj ka situazione dell’illuminazione potenzialmente usabile è un unicum di Londra o è uno standard dj tutta la GB.
Qualora se queste risposte fossero positive mi domando come mai A2A faccia ben 5 anni di studio per passare alla fase 2
E’ il comune che li installa, in partnership con Siemens: https://www.siemens.com/uk/en/company/topic-areas/sustainable-energy/smart-ev-charging-infrastructure-for-cities.html
Qualunque città ha già ampia disponibilità di potenza allacciata lungo le strade. I lampioni poi sono spesso stati allacciati in anni passati con potenze relativamente alte, quando l’illuminazione non era a LED, il che ha reso l’allaccio di stazioni di ricarica facile, vista la potenza di riserva ora disponibile da allacciare.
Anche senza lampioni, allacciare punti di ricarica da 5-7 kW su una qualunque strada cittadina è un affare molto semplice. Ogni strada ha già centinaia di kW o anche qualche MW di allacci in essere, aggiungere qualche kW in più non cambia la situazione. E’ scioccante che il comune di Milano non lo abbia già pianificato.
Milano non lo ha pianificato perchè nell’italica penisola le BEV sono roba da radical chic, ricchi o fannulloni (e le due cose per me spesso si escludono ma tant’è) che hanno un sacco di tempo da perdere.
Purtroppo sono poche. E il governo non incentiva quindi Milano se ne può tranquillamente infischiare.
Ho capito per cui è una iniziativa “locale” con un partner privatk ben specifico, interessante, andrebbe ora capito se e quanto è clonabile in altre città che immagino abbiano soluzioni diverse ckn differenti fornitori.
Riguardo all’assorbimento sicuramente i LED , dove ci sono, assorbono a una potenza decisamente inferiore ma le precedenti lampadine non avevano certamente luci da 5kw come richiesto da queste colonnine per cui magari ogni strada farà caso se e andrà studiata una soluzione ad hoc qyalora non si voglia aggiornare la rete dj distribuzione … forse è per quello cge A2A si è tenuta 5 anni per verificare la convenienza economica in base ai ritorni verso i costi e alla possibilità/difficoltà di aggiornamento della rete.
Per completezza dovrebbe anche citare le tariffe. Io sono un po’ piu’ a Nord e i post stradali (3kW) vanno dai 40p ai 60p per kWh. 40p off peak, da mezzanotte alle 7 del mattino. Connection fee, 12p. Sono sempre inutilizzati. Se proprio serve, il DC da 300kW costa 75p/kWh.
Ci credo che i privati, senza i vantaggi del BIK, e senza driveway non comprano.