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A2A City Plug: avanti tutta con le colonnine a bassa potenza

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In Lombardia avanzano le installazioni dei punti di ricarica elettrica City Plug di A2A. Dopo Brescia, continua a Milano – ma non solo – l’espansione delle colonnine dal design minimale e a bassa potenza ideate dal Gruppo.

Sono ad oggi 150 i punti di ricarica City Plug di A2A E-Mobility presenti o in fase installazione in Lombardia. Per Milano la società ha un piano di espansione ambizioso perché intende rendere operativi 4.000 punti di ricarica tra il 2024 e il 2025. Con progetti di allargamento anche ad altre città italiane, a partire dalla vicina Monza.

Le prime sono state installate a Brescia e hanno destato subito curiosità. Rappresentano un’infrastruttura destinata alla diffusione capillare e anche esteticamente adatta al contesto urbano che A2A ha progettato per agevolare la transizione all’elettrico. Una sorta di alternativa alle wallbox domestiche per chi, per varie ragioni, non può dotarsene.

A bassa potenza e… poco invasive

Questi punti di ricarica hanno delle peculiarità importanti. Innanzitutto sono a bassa potenza (7 kW di potenza contro i 22 kW delle colonnine in AC standard), sono alimentate da energia 100% rinnovabile e sono di piccole dimensioni (simili ai dissuasori di sosta posti ai margini dei marciapiedi), quindi potenzialmente poco impattanti a livello urbano e ideali per essere diffuse in modo ampio e strategico sul territorio, anche perché facili da installare.

La struttura di ricarica City Plug è dotata di un sistema di bilanciamento che permette di utilizzare la connessione alla rete elettrica massimizzando il numero di auto collegate. Sono infatti organizzate in “stazioni” fino a 7 colonnine collegate tutte in parallelo, ciascuna con due prese di ricarica. La potenza è distribuita in base al numero di veicoli alimentati, quindi nel complesso è possibile avere fino a 14 prese a bassa potenza attive in contemporanea.

Altra caratteristica distintiva delle City Plug è che non richiedono stalli riservati, ma sono collocate in aree contrassegnate dalle comuni strisce blu o gialle. In altre parole, di fronte alle colonnine può parcheggiare chiunque, anche chi non necessita di ricarica come le auto termiche. Questo, oltre a permetterne una presenza diffusa e capillare, consente di valorizzare gli spazi di sosta in essere con un servizio aggiuntivo.

Un sondaggio tra i cittadini

Per rendere il progetto di espansione ancor più efficace e rispondente alle necessità di chi guida in elettrico, A2A E-Mobility ha promosso nei mesi scorsi una survey pubblica, con l’obiettivo di coinvolgere attivamente la cittadinanza nell’individuazione delle location più strategiche per il posizionamento delle proprie colonnine City Plug. Una particolare ‘call to action’  (QUI il link di riferimento) utile anche ad esplorare le abitudini di utilizzo del veicolo elettrico da parte degli utenti.

Tutti i dati raccolti – attualmente sono già pervenute oltre 2.000 segnalazioni e richieste – verranno processati e utilizzati da A2A per le future installazioni, in modo da poter garantire una soluzione di ricarica il più possibile aderente alle esigenze e preferenze dei cittadini.

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3 COMMENTI

  1. Bhe io vivo a Lodi in Lombardia e peraltro ho A2Acome fornitore dj luce/gas se mai metteranno jna colonnina dj ricarica di questk tipo a meno dj 500 da dove abito vi avviso … ma sinceramente temo che che i rempi, se non biblici, come minimo saranno moltoooo lunghi.

  2. Colonnine lente, stalli generici e diffusione capillare, ottima soluzione per chi lascia l’auto in strada per tutta la notte.
    Però ci vorrebbe una tariffa dedicata, il più vicino possibile a quella pagata da chi ricarica a casa o in un box privato, stimabile in 0.25€ al kwh, diversamente saranno scelte soluzioni più rapide a parità di prezzo.

  3. dovrebbero predisporre aree simili in tutte le aree ove son presenti sia “quartieri dormitorio” (per un uso notturno e parcheggio) sia presso le zone dove si spostano lavoratori (zone uffici, artigianali e commerciali) in modo da far usufruire della ricarica durante le ore diurne; già a 3kW su 8h di sosta si recupera tutta l’autonomia necessaria anche ai pendolari più distanti da casa.
    Però, come sempre, va pagata una tariffa che sia più competitiva degli idrocarburi, in modo che le persone siano “incentivate” ad abbandonare le stufe con le ruote…. sennò riscaldamento climatico ed inquinamento non li ridurremo mai… e troppe persone saranno costrette a lasciare le loro auto più vecchie ferme durante i blocchi del traffico inevitabili.

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