Inquinano più le barche che le auto? I dati delle centraline veneziane di monitoraggio dell’aria – sia a terra sia in laguna – dicono che il traffico marittimo sta superando quello stradale – ma non dimentichiamo l’effetto di decine di milioni di turisti che navigano tra i canali. Le associazioni chiedono così domeniche ecologiche anche in acqua. Intanto arriva il Barca velox, Vaielettrico ne ha parlato con il comandante generale della polizia locale Marco Agostini.
Più pm10 nella città d’acqua che in quella di terra

Un articolo de La Nuova Venezia ha riportato i dati elaborati dai bollettini Arpav (l’agenzia regionale per l’ambiente). Il riferimento specifico è alla soglia di superamento dei 50 microgrammi quotidiani di Pm10. Ebbene nel 2023 gli sforamenti sono stati 54 in Laguna, 49 a terra. Il 2024 è iniziato peggio visto che sono già oltre 20 gli sforamenti registrati.
Domeniche ecologiche non solo a terra
La situazione è critica. L’associazione Garanzia Civica chiede domeniche ecologiche anche in acqua, come si fa su strada. Lo avevamo scritto anni fa quando grazie anche all’intervento del cittadino Fabio Mozzatto, che bussò in Procura, sono stati applicati dei limiti alla circolazione in alcuni canali cittadini (leggi qui).
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Intanto 41 associazioni sportive remiere stanno lavorando per il 14 a un open day della mobilità nautica sostenibile. Primi passi verso le domeniche ecologiche. Sott’accusa il moto ondoso e i limiti di velocità. Sul tema Vaielettrico ha parlato con il comandante generale della polizia locale Marco Agostini.
In arrivo la Barca Velox. Vaielettrico intervista il comandante Agostini
Una delle cause del moto ondoso è la velocità delle barche, senza dimenticare la sicurezza, e su questo tema a Venezia si va verso l’adozione del Barca Velox.

Vediamo di cosa si tratta con il comandante Agostini: “Funziona come il tutor in autostrada. Una trentina di postazioni che permettono la misurazione della velocità“.
Quando entrerà in attività?
“Siamo in attesa che la norma, inserita all’interno del Codice della strada, passi in commissione alla Camera. Una questione di giorni. Il passaggio successivo è l’approvazione al Senato. Si stima un mese e mezzo di tempo“.

E poi via ai controlli in Laguna?
“Resta da fare l’omologazione della macchina”.
I veneziani rispettano i limiti?
“Assolutamente no. Con un altro strumento, il telelaser, produciamo un milione di misurazioni a cui seguono qualche migliaia di sanzioni”.
La differenza con il Barca Velox?
“Fermata una barca poi si rallenta, come si dice: perdono l’elica. Ma continueremo ad usarlo“.
I limiti di velocità in vigore?
“Dai 5 km/h a massimo 20 a seconda della zona della città. Ma attenzione quando, per esempio, una barca a motore incrocia una a remi oltre il rispetto dei limiti è importante la conduzione“. Rallentare in acqua vuol dire evitare incidenti e preservare gli edifici storici corrosi dal moto ondoso.
Rinnovata la flotta a terra e in laguna con cinque barche ibride
Non solo regole da rispettare. Ci sono anche gli investimenti: “Si sono comprati 70 nuovi veicoli a basse emissioni. Per metà elettrici e per metà ibridi“.

Il comandante Agostini cita anche le novità in acqua: “Abbiamo quattro nuove barche ibride per la vigilanza e una quinta per i soccorsi. Le prime da 7,5 metri e prodotte dal cantiere Vizianello mentre quella per il soccorso, sempre ibrida e realizzata da Mancini, è lunga 12 metri e monta motori da 2600 CV“.
Qualcosa, seppur lentamente, si muove nella città d’acqua più bella, ma allo stesso tempo fragilissima, del mondo.
Ma come? Non era “assodato” che oramai il particolato non è più prodotto dai motori a combustione ma dagli pneumatici e dai freni? Così diceva qualcuno per radio