A Stoccolma per ridurre l’inquinamento hanno costruito il traghetto più veloce al mondo, assicurata così la competitività con i motori termici. Nel tean di progettazione anche uno studio italiano. Sempre a Stoccolma sveliamo il retrofit ad un battello da 100 passeggeri che si ricarica in soli 10 minuti.
Far navigare un traghetto elettrico per 60 minuti con una ricarica da 10. Succede nell’arcipelago di Stoccolma con il battello Movitz da 75 piedi che ogni giorno trasporta fino a 100 persone sul tragitto casa-lavoro. Una tecnologia innovativa che ha vinto il premio della terza edizione di Greening the Islands Awards assegnato recentemente a Favignana e che conferma i progressi della nautica elettrica.
Il progetto ha visto la sostituzione del motore originario diesel da 250 kW – emissione annua di 130 tonnellate di CO2, 1,5 tonnellate di NOx e 80 chilogrammi di particolato – con 2 motori elettrici Echandia da 125 kW alimentati da batterie Nickel-Metal-Hydrid (NiMH) da 180 kWh della società svedese Nilar.
La storia del retrofit non è solo tecnologica, si tratta anche di un intelligente esempio d’ uso delle risorse pubbliche. Tutto inizia nel 2013 quando l’Autorità per l’energia svedese ha concesso 1 milione di euro per la realizzazione del traghetto Movitz alla Green City Ferries.
La società gestisce i trasporti via acqua a Stoccolma e si occupa di trovare soluzioni innovative per la navigazione ad emissioni zero: dalla trasmissione elettrica allo storage fino alla stazione di ricarica dove si va da quelle lente per la notte fino ai 1600 kw per circa 10 minuti da un pontone galleggiante con connessione automatica. Le diverse innovazioni hanno fatto vincere a Green City Ferries il premio “Engineer of the year” all’Electric and Hybrid Marine Expo del 2015 e quest’anno il riconoscimento “Propulsion System of the Year” per la trasmissione BB Green.
BB Green: l’e-traghetto più veloce al mondo
BB green è il fiore all’occhiello degli imprenditori svedesi che hanno realizzato il traghetto elettrico più veloce al mondo: fino a 30 nodi (56 km/h) con l’ambizione di utilizzare una batteria da 500 kW per un’autonomia di 26 km e con un tempo di ricarica inferiore ai 20 minuti. La tecnologia è il frutto dell’adesione al 7° Programma Quadro dell’UE per l’innovazione ed unisce 8 partner, il progetto è sostenuto attraverso il programma PMI Horizon 2020, che porterà alla prima consegna dell’imbarcazione per l’inizio del 2019. Il punto di forza risiede nel fatto che circa l’80% del peso dell’imbarcazione sarà retto da un “cuscino di aria pressurizzata” che offre fino al 40% di riduzione dell’ attrito e scia ridotta. Una tecnica, sviluppata e brevettata da Effect Ships International AS e verificata da SSPA Sweden prende il nome di Air Supported Vessel (ASV) che con il ridotto peso operativo contribuisce ad un minor consumo energetico.
Il dato importante di questa innovazione per il trasporto urbano delle città navigabili lo riassume bene Hans Thornell, amministratore delegato di Green City Ferries, con questa sintesi: “La nostra nave è un’opzione lungimirante per il pendolarismo sulle vie navigabili della città poiché è ad alta velocità e senza emissioni”. Insomma, quando si tratta di servizio pubblico anche la velocità è strategica per rendere competitivo il mezzo di trasporto.
Tecnologia dai sottomarini
Tra le aziende patner da citare, vi sono anche un gigante come Volvo Penta e un nano come Echandiamarine , una startup che ha la missione di portare in superficie la tecnologia sottomarina svedese. Non a caso il fondatore dell’impresa e CEO di Echandia, Magnus Eriksson, ha un passato da progettista e ingegnere sottomarino.
C’è anche l’Italia nel progetto grazie allo Studio Sculli di Sarzana, che si occupa di progettazione e ingegnerizzazione per prestigiosi cantieri navali di tutto il mondo.