La produzione in Piemonte della Bluecar, l’auto elettrica del Gruppo Bolloré, potrebbe essere arrivata al capolinea. L’allarme arriva dai sindacati.
È l’auto di Bolloré, un pioniere dell’elettrico
“Nelle prossime settimane è forte il rischio che la proprietà francese comunichi la cessazione della produzione dell’auto elettrica a Bairo Canavese. Si chiuderebbe cosi’ l’unica filiera produttiva di auto elettriche oggi presente in Piemonte, mettendo a rischio il posto di lavoro di 46 lavoratori ex Pininfarina“. Chi parla è Claudio Chiarle, segretario generale Fim-Cisl per Torino e il Canavese.
Solo in Italia l’elettrico smobilita
Non solo per il Piemonte, ma per l’Italia intera sarebbe una beffa. Ovunque si costruiscono nuove fabbriche per produrre automobili elettriche o batterie. In Italia si chiude o si demoralizza. La Tazzari, che era stata pioniera nelle microcar a emissioni zero, è stata praticamente venduta ai tedeschi di Artega e ha traslocato la produzione in Germania (leggi). Mentre la promettente avventura di Termini Imerese (doveva nascere un polo dell’elettrico per produrre il Doblò Fiat) si è trasformata in un incubo, con inchieste giudiziarie e arresti. Restava la Bluecar nel Canavese, che ora è a rischio. E, naturalmente, ci sarà la Fiat 500 a Mirafiori. Ma è un po’ pochino. Anzi, niente rispetto a quel che stanno facendo Francia e Germania.