A questi prezzi dell’energia ha ancora senso dire che l’elettrico conviene? Due lettori, Gabriele e Ivano, ci ripropongono il quesito. Vaielettrico risponde. Ricordiamo che i vostri quesiti vanno inviati alla mail info@vaielettrico.it
A questi prezzi diventa uno sfizio…
“Seguo attentamente i video di Paolo Mariano su YouTube, anche se non sono possessore di un’auto elettrica. Per ora. Voglio porgere una semplice domanda. Sento, da sempre, parlare di convenienza al momento della scelta di un’auto, ancor più ora con l’avvento delle nuove tecnologie elettriche. La domanda è: ma con l’elettrica ha senso parlare di convenienza? Perlomeno nei termini dei quali è sempre stato parlato sin d’ora. Avendo un’auto che praticamente non costa in manutenzione, cosa significa fare pochi o molti chilometri. Non sarà da ridurre il concetto più a uno sfizio perché mi piace più l’una piuttosto che l’altra? Grazie per i vostri video. Cordiali saluti“. Gabriele
“Con le bollette di adesso, vale ancora la pena comprare una vettura solo elettrica ?!
Grazie, a presto“. Ivano Faggian
Risale il prezzo del gas e l’elettricità ne risente. Ma anche benzina e gasolio…
Risposta. Sul fronte dei costi le notizie non sono buone come si sperava. I prezzi del gas, a cui sono legati quelli dell’energia elettrica, hanno ripreso a salire. La stessa bolletta del metano per le famiglie in regime di tutela, dopo il calo di ottobre (-12,9%), ha appena registrato una nuova crescita del 13,7%. Questo in base al metodo di calcolo introdotto mensilmente dall’ARERA, l’Autorità pubblica dell’energia. Al momento sembra allontanarsi dunque l’ipotesi che, con questi riferimenti, possa calare il prezzo della ricarica nelle colonnine pubbliche. Mentre per il rifornimento a casa vale, ovviamente, il tipo di contratto che abbiamo stipulato. Se è nel mercato libero, nella stragrande maggioranza dei casi la convenienza c’è ancora, se è nel regime di tutela molto molto meno. Al punto che, come abbiamo scritto più volte, oggi conviene di più ricaricare nelle colonnine in AC dei principali operatori. Attenzione nel fare confronti, però, perché aumentano anche i carburanti dal 1° dicembre. Questo perché il governo ha ridotto il taglio delle accisa su benzina e diesel scende da 30,5 a 18,3 centesimi/litro.
Se giustamente ci basiamo sulla sostenibilità ambientale allora io penso che dovremmo ripensare i trasporti e puntare sui mezzi pubblici e sulla mobilità alternativa, non incentivare sempre e solo le automobili. Non so se esistono studi in merito ma un treno che porta 500 persone inquina più o meno di 500 auto elettriche? Poi ci sarebbe anche il consumo di suolo per creare sempre nuove strade. Ed infine, senza incentivi statali in quanti avrebbero l’auto elettrica? Esistono stime in tale senso? Le leggerei volentieri.
Conviene ancora? Si.
Conviene per l’aria che respiriamo.
Conviene per quanto sia appagante guidarle.
Conviene perchè quel che si spende in energia elettrica è minore del corrispondente carburante fossile.
Bollo, assicurazione, manutenzione sono solo ciliegine su una torta già di per sè ottima.
Convengo con te.
“Noi” conveniamo.
Bravo, una elettrica non si prende per convenienza economica, sono care, le batterie si esauriscono ed anche avendo i pannelli… sono cari e si esauriscono pure quelli.
Devi reinventarti elettrotecnico perché nessuno spiega nulla, anzi è più la disinformazione*, districarti tra app e programmazioni, ecc…
Ma almeno avrai la speranza che tuo nipote non vivrà con la sinusite come te.
*La ricarica rapida rovina la batteria dei telefoni… Ma con la mia auto caricando a 6ah disperdevo il 40% contro il 15% dei 10ah, e Mercedes mica te lo scrive nel manuale!
La dispersione del 40% è molto interessante. Può dirci come l’ha misurata?
Da poco possessore più che soddisfatto di una megane e-tech con batteria da 60 kw, al momento ricarico presso colonnine con tariffa flat enelx a € 45,00 al mese, con cui ho percorso oltre 1000 km, in percorsi misti urbani e extra. Attendo la definitiva pubblicazione degli incentivi per le wallbox per poi caricare da casa, usufruendo degli ulteriori vantaggi del mio impianto fotovoltaico. Ritengo che, al di là del mero calcolo economico, ciò che deve spingere al passaggio alle bev, per chi ne ha la possibilità, debba essere il desiderio di dare impulso alla riduzione dell’uso di energia da fonti fossili.
In quanto tempo hai fatto 1000 km? Quanto ti sono costati caricando alla colonnina?
Al di là delle contingenze che colpiscono tutti a pioggia (guerra e le sue conseguenze energetiche ed economiche in primis) si conferma ciò che ho sempre sostenuto, e cioè che il TCO di un’auto elettrica fin qui è stato calcolato tenendo conto di parametri assolutamente legittimi da un punto di vista teorico, ma del tutto aleatori in un’ottica di medio periodo.
Trovo del tutto fallace calcolare i benefici concentrandosi su aspetti come su:
1) “mancato bollo” (che pian piano si sta già introducendo da più parti),
2) “mancata” assicurazione (vedasi articolo del tutto condivisibile in HP, vedremo cosa succede quando la platea si allarga)
3) “mancata” manutenzione (tutto ok finchè la batteria è garantita, ma i conti ormai dicono chiaramente che questa statisticamente esce dalla garanzia più o meno quando si raggiunge il “pareggio” nel delta di acquisto tra una vettura “normale” e una elettrica… a quel punto tutto è un punto di domanda)
3) “mancate spese” di parcheggio e accesso alle ZTL (vedasi il recente caso di Alessandia che ha deciso il “fuori tutti”)
Eccetera
Altresì fallace partire da presupposti presi come certe e inequivocabile che
1) una batteria non si guasterà mai e poi mai anche finita la garanzia
2) la riduzione fisiologica dell’autonomia del veicolo non mai sarà tale da impattare nell’uso quotidiano
3) i punti 1 e 2 di questa lista non avranno conseguenze in sede di valutazione commerciale del veicolo una volta esaurita la garanzia degli 8 anni
4) a prescindere dalla propulsione, il veicolo in ogni caso non avrà mai guasti o manutenzioni straordinarie di natura “meccanica” o elettronica di parti che per esempio sono comunque comuni tra una vettura ICE e una elettrica (banalissimi esemp: guasto all’aria condizionata dopo X anni, guasto al servosterzo, noie ai finestrini, ammortizzatori da sostituire… etc)
5) a presindere dal punto 4 il veicolo anche fuori garanzia non si guasterà mai in maniera seria (esempio sempre banale-ma-non-troppo: il motore elettrico in sè potrebbe andare magnificamente, ma un brutto giorno si sgabbia un cuscinetto dell’albero. Guasto meccanico normalissimo, cose che capitano… Ma nello specifico potrebbe comunque costare caro)
6) una vettura a pistoni passati i 100/150.000 km diventa sempre e comunque un buco nero insostenibile di spese e costi di riparazione (questa fa da contr’altare a quelli che dicono che a 160.001 km/8anni+1 giorno la batteria sicuramente muore)
E qualcos’altro certamente lo dimentico.
L’unica cosa di cui si è certi nel momento in cui si acquista un’auto elettrica è che questa (incentivi o meno) costa decisamente più cara della sua controparte a pistoni e che sia assolutamente vero che a parità di vettura su 12 mesi, e sicuramente per i primi 8 anni, vi sia una migliore “economicità” d’uso anche con questi prezzi dell’energia nel caso si possa ricaricare a casa (e ci si affidi alle colonnine pubbliche con tariffe flat o simili).
Il resto sono solo auspici, pari a predire il futuro guardando il volo degli uccelli.
Ma concordo assolutamente con l’analisi fatta tempo fa dal Signor Massimo, che a buon senso ha quantificato tale risparmio in un delta fra i 1000 e i 2000 euro l’anno per vetture di segmento A, B e in parte anche C.
Assumendo per esperienza che in genere nulla di grave accade a una vettura per almeno 5 anni (poi possono comunque saltar fuori cose come le sospensioni, i freni a prescindere dalla rigenerazione, problemi di carrozzeria, disguidi elettronici banali come alzavetri che si inchiodano… vai a sapere) secondo me è su quella base che si deve calcolare ragionevolmente il risparmio (o meno) rispetto a una ICE.
Quindi in soldoni: IMHO se assumiamo per esempio che a parità di vettura abbiamo 1500 euro di risparmio l’anno, se tra la versione elettrica e quella a pistoni dobbiamo cacciare di tasca nostra (o impegnarci a farlo) un delta superiore ai 7500 euro al netto di eventuali incentivi… La verità è che stiamo facendo un po’ una scommessa, non un calcolo ponderato e certificato.
C’è di buono che le scommesse si possono anche vincere e nel caso dell’elettrico sembrerebbe che si vincano con una certa frequenza.
Questo, ribadisco cento volte, solo ed esclusivamente da un punto di vista puramente economico.
Poi c’è il sacrosanto discorso ambientale e cose come il legittimo e spesso condivisibile parere di chi la vettura elettrica la trova mille volte più piacevole da guidare.
Per quanto riguarda i segmenti da D a salire, vale il discorso già fatto mille volte: già da oggi sono più convenienti fin da subito.
Tutto quanto mio parere personale, eh? 😉
54 minuti di applausi.
Lo stato per dire io, mi hai preceduto. Alessandro ha scritto tutto, un post completo e certamente condivisibile.
Ottimi calcoli, perfetta analisi. Deve partire tutto questo però da un dato non trascurabile… che ci facciamo noi dell’auto??? cioè : quale è il nostro utilizzo, la percorrenza, dove si percorrono e addirittura dove e per quanto tempo si lascia l’auto….. forse siamo abituati a scegliere il mezzo da possedere su altre basi, alta/bassa, sw/sportiva, da 2 a 8 posti, benzina /diesel /Gpl o metano, piccola cilindrata o supercar…. quello che è certo che non ho mai visto un’alimentazione, un tipo di veicolo, soddisfare e coprire tutte le esigenze o voglie del mercato dell’auto, anzi tutt’altro. All’arrivo di qualche novità, di forma o alimentazione che sia, al massimo queste hanno trovato spazio in un mercato come sta succedendo per l’elettrico. Che convenga? Dipende. A me si.
Ma ci mancherebbe, io ho fatto solo un calcolo economico a grandissime linee, ipotizzando un uso “normale” di un veicolo “normale”.
Chiaro che anche tutte le sue considerazioni sono condivisibili.
E’ fallace non considerare i costi del cambiamento climatico
Già mi immagino la scena dal concessionario: “scusi quanto costa l’auto?” “eh, tutti sempre a parlare di soldi, di soldi, avidi, avari, eh, non ci pensa nessuno al pianeta, eh? Nessuno che entri da quella porta e chieda ‘oggi come sta Gaia?’! Si vergogni! Lei è un genitore indegno, sempre lì a chiedere quanto costa questo, quanto costa quello, i soldi se li vuole portare nella tomba? Che deve farci? Crede di potersi comprare il paradiso? Vada fuori!”
Ma avete l’allergia a rispondere in modo circostanziato ad una domanda precisa? Mah …
Si, il tema del cambiamento climatico e’ ilk tema principale (se non unico) per cui si sta andando verso l’elettrico. Non lo hai capito ancora?
Per quanto riguarda la convenienza, non guardate al solo prezzo di OGGI: l amacchina la terrete 5-7-10 anni e piu’, e quindi i costi vanno visti nel periodo. E non ci vuole grande immaginazione per capire che favoriranno sempre di piu’ l’elettrico e sempre di meno i fossili (benzina/diesel/gas) negli anni a venire
Klaus la domanda posta dal lettore è estremamente sensata perché c’è un problema di disponibilità economica. Altrimenti si ribalta la questione: vado in una concessionaria, prendo la macchina, gli do la metà dei soldi richiesti e la porto via. “Eh, caro concessionario, lei non sa che c’è il cambiamento climatico? Si arrangi e si accontenti di questi soldi, di più non ho!”.
Tra l’altro, a differenza di quanto scrivi tu, molti benefit inizialmente previsti per l’auto elettrica stanno terminando: l’ingresso in zona ztl e il parcheggio su strisce blu sono sempre più un miraggio (esempio: comune di Alessandria), molti paesi pionieri dell’elettrico stanno reintroducendo il bollo (per una elettrica in Norvegia ora si paga a peso oltre i 500 kg, il che significa che una Tesla paga di bollo oltre 1500 euro), il prezzo dell’energia che partiva da poco più di 10 centesimi è aumentato del 300% e ci sono le incognite sulla longevità di queste elettriche, quante di queste dureranno 28 anni come le auto termiche che oggi usano gli italiani.
Il cambiamento climatico è un problema, ma le persone non possono andare a rapinare le banche …
-in Norvegia ora si paga a peso oltre i 500 kg … una Tesla paga di bollo oltre 1500 euro-
Sinceramente c’è molta confuzione attorno a questa notizia.
Qualcuno riporta che la cosa sia una tassa una tantum per l’immatricolazione, qualcun altro che sia un “bollo auto”.
In ogni caso son 1500 sesterzi, su questo non si discute.
Secondo me ci sarebbe materia per la redazione, affinchè faccia una rapida”sbufalata” utile e interessante a capire la questione.
In Norvegia non è un “bollo”, ma più una ipt, il problema è in Italia quando reintrodurre no e dovremo pagare il bollo… Ogni anno! E le elettriche hanno in genere una marea di cavalli di cui non ti frega una mazza XD
Ovviamente gli cambieranno nome, tipo contributo di appianamento del gppd con capriola e tamburello.
Felice possessore di un cesso con “soli” 218cv (e per ora pago solo per 160).
Nissan e Honda si sono messi avanti, mettono 2 motori da 160-180cv e ne attaccano solo uno alle ruote, il risultato è aberrante, ma è l’unica soluzione per gli italiani che non vogliono prenderlo in c…
Ma quanta solerzia, Enzo, nel cogliere al volo qualche segnale di possibili, eventuali, futuri, ipotetici costi aggintivi o vantaggi sfumati in giro per il mondo (Norvegia, Svizzera o bassa piementese non importa, tutto fa brodo) pur ancora tutti da decidere. La propaganda dei media irriducibili del diesel con te è a presa istantanea, come l’Attaccatutto.
E tu fai la sbufalata, così mettiamo un punto fermo alla questione. 😉
Massimo io colgo anche quelli contro l’auto a benzina, a partire dall’aumento del listino degli stessi. Però ce ne sono anche per l’auto elettrica. Ricordo che una delle argomentazioni usate da qualche utente quando io ed altri parlavamo del fatto che il TCO non potesse essere calcolato con i dati del presente ma con quelli futuri, ovvero la tassazione che prima o poi sarebbe stata introdotta anche per l’elettrico, la risposta che veniva fornita era che il mancato introito per queste tasse sarebbe stato compensato con il risparmio di spese sanitarie a causa della strage provocata dalle auto a combustibile. Ebbene il bilancio in Norvegia parla di un buco di 2 miliardi fatto in pochi anni per un paese che è molto più piccolo dell’Italia.
E il fatto che la Norvegia stia limitando gli incentivi non è un rumors, è parecchio tempo che concretamente c’è un piano di dismissioni in atto, partendo proprio dall’esenzione dell’iva delle auto importate da fuori Europa. Ora si aggiunge una tassa per l’acquisto dell’auto che, per inciso, ritengo sacrosanta (avendo un’auto che pesa 1000 kg e odiando i suv e i mezzi pesanti, visto che il peso fa lievitare i costi di manutenzione delle strade), una tassa che prima pagavano solo le auto a benzina e che dal 2023 (cioè tra 26 giorni, non tra 26 anni) sarà estesa anche alle elettriche.
Se pensi che stia qui a gongolare ti sbagli di grosso. La mia prossima auto sarà elettrica e proprio per questo sto facendo tutti i conti …
Possono aspettare che gli frani la casa come ad Ischia pero’
Parliamo di economia? Ok, le macchine si possono pagare a rate, quindi il costo e’ la rata + i costi mensili di mantenimento e di uso. E vanno visti pure quelli fra 3-5-7-10 anni, non solo quelli del 2022
Io dico questo:
https://www.wired.it/article/inquinamento-morti-italia-2020-numero-dati-agenzia-europea-ambiente/?uID=04c42a99c2805f4e91ea5cdf79debc8f199539b36372ae44c0192c9a44e11779&uID=3d7e3d7e223e370184cced46d850474e0f3b6b9f89249ccac312657655fe73cd&utm_brand=wi&utm_campaign=daily&utm_mailing=WI_NEWS_Daily%202022-12-04&utm_medium=email&utm_source=news&utm_term=WI_NEWS_Daily
E apprezzerei che le discussioni sull’elettrico non fossero sempre e solo basate sulla convenienza economica. Ben sappiamo che la situazione dell’inquinamento non è così pesante solo per colpa delle auto, ma è anche indubbio che la prima cosa di cui abbiamo bisogno oggi (non entro il duemilatrenta e passa, ma oggi) è contribuire tutti, ciascuno per quello che può, alla situazione che sta diventando una questione di sopravvivenza del genere umano.
E’ un discorso ovviamente molto più ampio dell’auto elettrica, ma mentre discutiamo di centesimi alle colonnine o di differenze di costi, chiediamoci anche quanto vale la salute dei nostri figli e nipoti
Se aspettiamo solo, come oggi accade, che “altri” (governo, industria, regione, sindaco, il papa, chessò) facciano “qualcosa” per salvare il pianeta, facciamo a tempo a estinguerci a tempo di record.
“Le politiche per la qualità dell’aria falliscono da anni per mancanza di volontà politica, visto che gli interventi che si dovrebbero fare sono noti” Vorrei che qualcuno mi spiegasse questa frase. Che significa? Che dovremmo vivere in un ambiente ad inquinamento zero? Trovo la cosa del tutto eidicola, come l’articolo nel suo complesso.
Continui a offendere il lavoro altrui senza neppure metterci la faccia con nome e cognome: questo dà l’idea della sua statura morale. So che la dignità è merce oggi poco valutata, ma a noi interessa ancora.
Gentile direttore, non mi riferivo al vostro post ma alla ricerca, come ho risposto anche ad Alessandro. Per quanto attiene invece all’anonimato, come ho sempre detto faccio notare 2 cose: che se il mio nickname fosse “Paolo Mariani” lei comunque non saprebbe se lo sono davvero e non saprebbe quale “Paolo Mariani” sarei, posto che in Italia ve n’è più d’uno. La seconda che vi sono posizioni molto diverse sulla questione dell’anonimato in internet. Mi spiace se la sia presa, tuttavia scrivermi che sono una persona priva di dignità e di moralità lo trovo, come dire, non alla sua altezza.
-Trovo la cosa del tutto ridicola, come l’articolo nel suo complesso.-
Perdonami Astuto, sai benissimo che cerco di essere sempre molto “equilibrato”, ma stavolta non ti seguo.
Da un punto di vista puramente editoriale, questo articolo consta di due virgolettati in corsivo di altrettanti lettori che sottopongono un quesito alla redazione e di una risposta.
La redazione, per definizione e prassi, non è in alcun modo responsabile di quanto contenuto in un virgolettato. Che è parere del lettore. Il quale può scrivere che sia auspicabile camminare sulle mani e si assume la piena responsabilità di qualsiasi scempiaggine (o meno) gli venga in mente.
La redazione è risponde solamente di quanto contenuto nella seconda parte del pezzo. E sinceramente, ma davvero, non riesco a vedere una cosa che sia una su cui obiettare o da imputare come ridicolo alla redazione.
Infatti c’è un equivoco. Io non mi riferivo al post di Vaielettrico, bensi al solito studio che pretende di stimare adirittura le morti “premature”:
Io non sono caduto nell’equivoco e leggendo la tua risposta ho capito subito ti riferissi all’articolo di Wired (anche perché quello di VaiElettrico non è un articolo ma una risposta a una domanda).
Ciò detto, io l’articolo invece l’ho apprezzato MOLTISSIMO (e ti invito a leggerlo attentamente). Perché mette bene i puntini sulle i. Cito, perché è ESTREMAMENTE interessante:
\\\ “le famiglie in Polonia e in Italia devono far fronte a costi sociali sanitari superiori alla media dell’Unione Europea, principalmente a causa dei combustibili utilizzati per il riscaldamento domestico”. In Italia, in particolare, le stufe a legna sono le principali responsabili dell’inquinamento atmosferico: “Sebbene rappresentino il 35% del consumo totale di energia finale da parte delle famiglie, coprono l’84% dei costi sanitari totali nel Paese” […] “Di tutte le fonti di produzione di calore, la combustione domestica su piccola scala di legna e carbone è la causa di inquinamento da Pm 2.5, No2 (biossido di azoto) e ozono che provoca i costi sanitari più elevati” conferma lo studio “Dove c’è fuoco, c’è fumo” realizzato dall’European Environmental Bureau – organizzazione che raccoglie 180 associazioni ambientaliste in 38 Paesi europei. “Sebbene le nuove stufe e caldaie a legna e pellet emettano effettivamente meno particelle rispetto ai precedenti modelli di stufe/caldaie, questi modelli più recenti di stufe/caldaie inquinano ancora molto di più rispetto ad altri metodi di produzione di calore disponibili” afferma il dossier, che raccomanda “l’interruzione dell’uso della combustione a legna su piccola scala per incentivare invece invece un migliore isolamento, il teleriscaldamento nelle città e le pompe di calore al di fuori dei centri urbani”. Tuttavia in Italia le stufe a pellet beneficiano da oltre un decennio di incentivi all’acquisto, tra cui l’ecobonus, che hanno reso il nostro Paese il maggiore consumatore al mondo di questo combustibile legnoso, per uso domestico. ///
Alla faccia se è interessante! Cioè da un lato rompiamo le scatole per l’automobilina elettrica, dall’altro invece diamo l’ecobonus del 65% [ https://www.soldioggi.it/bonus-stufa-a-pellet-19985.html ] per le stufe a pellet che sono la principale causa di inquinamento e morte in Italia? Io lo trovo illuminante come articolo, altro che …
Questo conferma la critica che fu avanzata da me e da qualcun altro di come la lotta all’inquinamento e al cambiamento climatico si stia combattendo con l’ideologia e non con i numeri. Com’è possibile che lo stesso governo che crea l’ecobonus per l’auto elettrica crei anche l’ecobonus per le stufe a pellet che inquinano mooooooolto di più, è inspiegabile e fa a cazzotti con la logica, il buonsenso, la scienza e l’etica politica …
Mi riferivo al voler calcolare addirittura le “morti premature” e alle solite lamentele sull’inquinamento (mai nessuno che dica che è diminuito in modo eccezionale negli ultimi 50 anni). Per il resto sono d’accordo con te al 100%
Ma sempre tutti che ricordano che l’inquinamento è diminuito con l’esclusione di quello attribuibile al trasporto, fanalino di coda.
Questo in Italia perché le auto le rottamiamo dopo 28 anni e hanno una vita media di 14 anni. Ma basta andare in Svizzera e …
https://www.bafu.admin.ch/bafu/it/home/temi/aria/info-specialisti/fonti-di-inquinanti-atmosferici/fonti-di-inquinanti-atmosferici–mezzi-di-trasporto-stradali.html#-197056914
“Le automobili sono una delle maggiori fonti di inquinanti atmosferici. Grazie alle prescrizioni in materia di gas di scarico, le emissioni sono diminuite. Desta ancora preoccupazione l’elevato carico di ossidi di azoto e particolato, soprattutto dei motori diesel.
Dall’inizio degli anni 1990, le emissioni di ossidi di azoto sono diminuite.
Le emissioni totali di polveri sottili (PM10) dallo scarico sono diminuite drasticamente grazie ai filtri antiparticolato dal 1990, mentre le emissioni da abrasione e risospensione rimangono ad un livello elevato a causa delle crescenti prestazioni di guida. Le emissioni di idrocarburi sono prodotte principalmente durante il processo di avviamento. Dall’inizio degli anni 1990 sono fortemente diminuite e presumibilmente diminuiranno ulteriormente.”
Quindi l’Euro6 funziona e pure molto bene. Il problema è che ci sono anche tante auto vecchie in giro …
L’auto elettrica di per se non è conveniente in partenza, o meglio van fatti 2 distinguo
– hai sempre preso auto da 40k a salire, si è assolutamente conveniente
– hai sempre preso auto da 15\20k (nella mia testa immagino una 500 termica o elettrica) ti costerà 13\15k in più (basic su basic accessoriato su accessoriato)
Questi 15k, fai che hai beccato l’incentivo giusto etc facciamo son solo 9k, contando 1.8 di costo con 20km\litro (normali se non prendete suv auto iper sportive etc) son 100mila km, 8 anni con i classici 12500km medi.
Chiaro che hai dei risparmi nel mentre, 200€ di bollo risparmiato (anche qui se per voi l’auto ha solo 200cv non leggete nemmeno) risparmio rca difficile da definire, in alcuni casi paghi piu di prima in altri risparmi dipende da dove vivi sopratutto, facciamo 200€ annui, 500€ ad anni alterni? attacchiamo altri 350€ per non scontentare chi mi ricorderà le pastiglie o che il risparmio rca è poco (ma dimenticando il maggior costo e usura degli pneumatici) o altre cose che ho dimenticato, chiaramente non mi illuderei nell’includere soste gratuite e ztl. arriviamo al 1000 così escono anche 9 anni precisi.
Vado sensibilmente a spanne ma dovrebbe essere comunque chiaro, 8 anni lato km 9 anni lato risparmi… parreggi a 3 o 4 mesi meno di 4 anni nel caso la tua percorrenza sia 1250 mila km annui.
Ovviamente…..non pagando nemmeno una ricarica sia chiaro 🙂
1250kkm annui a 35 cent al kwh finiti (cosi stiamo in mezzo ai picchi alti e bassi degli ultimi 2 anni) per una media di 6km al kwh son praticamente 800€ che tolti ai 1000 risparmiati li riducono a 200€ allanno….inutile dire che il pareggio di spesa arriva di nuovo molto vicino agli 8 anni iniziali,circa 7.
Poi mettiamoci dentro tutto “ahhhh io risparmio MILLLLEEE euro all’anno di rca e MILLLLLE di meccanico perchè son passato da un mercedes a una tesla” a un piu sensato” io di rca risparmio almeno 500€ perchè abito in un capoluogo del sud con tantissimi incidenti da risarcire”, che abbia sbagliato anche del doppio i risparmi si parla comunque di andare in pari dopo non meno di 4 o 5 anni, poi risparmi.
Ci tengo a precisare che, malgrado molti la pensino diversamente, che se ho 20mila euro di fotovoltaico e accumulo, quella corrente che metto non è gratis ma la stai pagando o la hai pagata col fotovoltaico e l’accumulo e se vorrai continuare ad averla tra 15 o 20 anni dovrai rifare i pannelli, far la pulizia annuale assicurarli etc etc.
Ripeto in chiusura nel caso si sia dimenticato PARLANDO SOLO ED ESCLUSIVAMENTE DEI SOLDI, inquinamento silenzio coppia vibratori nascosti nel sedile, son altri aspetti, non economici anche se logicamente influenzano la decisione se pagare di piu per averli ma non rappresentano una “convenienza”
a un certo punto ho dimenticato uno zero scusate, 12500km spero fosse chiaro essere un errore
Ti sei perso anche il costo del carburante, 12500/20=625 litri per 1,8= 1125€.
La ricarica a casa, al momento mi costa 0,21€/kWh.
Alle colonnine, in caso di viaggi, con la flat di EnelX, solo 0,31€/kWh.
10000km li ricarichi a casa e 2500 in viaggio per le vacanze
10000/6*.021=350€
2500/6*0,31=130€
Quindi ci sono i tuoi 1000€+1125-(350+130)=1960€ all’anno.
In 8 anni fanno 15680€
Secondo me è un buon risparmio, voi che ne dite?
Secondo il rapporto del GSE a fine 2021 in Italia c’erano 1.016.000 impianti fotovoltaici. Non ho trovato dati sull’anno corrente ma con la bolla dei prezzi dell’energia sappiamo benissimo che le nuove installazioni sono in crescita esponenziale.
Se anche si valutasse di acquistare solo 1 auto elettrica per ogni impianto fotovoltaico le vendite delle EV crescerebbero in maniera importante anche senza incentivi.
Il problema è che in Italia non abbiamo cultura finanziaria. Abbiamo paura del nuovo e preferiamo restare attaccati al vecchio perché conosciuto.
Altrimenti non mi spiego perché mettere in dubbio la convenienza delle auto elettriche con il gasolio stabilmente a quota 1,90/l e la benzina poco sotto ma con percorrenze dei motori a benzina inferiori del 20% rispetto al diesel.
Quando ho installato l’impianto fotovoltaico a casa mia mi è sembrato assolutamente normale prendere carta e penna e calcolare la differenza di spesa in 8 anni tra il mio vecchio 2.2 diesel, una elettrica al prezzo dell’energia elettrica che pagavo meno un 30% di autoproduzione, o una nuova 1.0 benzina da 15km/l.
La realtà è che mi sono poi accorto che l’auto elettrica se sfruttata bene in estate riesce a capitalizzare al meglio la produzione del fotovoltaico perché accumula l’energia in eccesso che non viene trattenuta dall’accumulo domestico e fa risparmiare ancora più denaro per chi come me lavora a turni, ma potrebbe essere anche meglio per chi è in pensione.
Quanti fanno un pò di conti prima di acquistare un’auto? Quasi nessuno
sul sito del mercato energetico, ogni settimana pubblicano un report dettagliatissimo.
alla fine della prima pagina cè un rettangolone dedicato alla % di fonti energetiche divise per tipologia, segnando l’incremento di produzione rispetto al mese precedente o la sua diminuzione ad esempio e il peso % sul totale del mercato italiano.
Secondo me Daniele il “quasi nessuno” riferito ai ns ragionamenti complessivi (se non il solito tco) é valido soprattutto tra i consumer.
Ma meno tra i prosumer e ancora meno tra i producer.
Di fatto si evidenzia una forbice e si finisce per ribadire che, ad oggi, l’elettrica non è per tutti.
Confido però che il tempo ci darà ragione sulla mobilità elettrica
Probabilmente la gente fa fin troppo bene i conti, prima di acquistare un’auto nuova, e crede che spendere 15mila euro per una Dacia Sandero Gpl sia più conveniente che spenderne 40mila per una Jeep Avenger elettrica, se vogliamo rimanere nell’ambito della stessa categoria di auto per dimensioni e praticità.
Qui tutti pensano comprensibilmente ai soldi, ma ragazzi mi permetto di ricordarvi che la posta in gioco è ben più alta, si tratta della vivibilità del pianeta.
Nicola Armaroli e Luca Mercalli continuano a ripeterlo, ripeterlo, ripeterlo ……e pure la totalità degli scienziati climatologi.
Mollate i canali tradizionali ed andate su youtube ad ascoltare quello che dicono.
Sei vegetariano quindi?Io mi tengo i 60 Mila euro,e riduco l’uso di carne,tanto chi ha la Passat del 99 con 300 Mila km non prende una ev,sono quelli che inquinano,non chi cambia una Audi A6 del 2017 per una Tesla.
Ma cosa significa convenienza?
Rispetto a cosa e a quando si calcola?
Ormai 8 anni fa, in procinto di cambiare auto, fra le molte stavo valutando anche l’Audi A3 g-tron (metano).
Poi, letto casualmente un articolo sulla Zoe elettrica e fatte alcune considerazioni, decisi che la prossima auto sarebbe stata elettrica (si come quelle degli autoscontri).
Se non ricordo male la G-Tron, allora costa circa 30/32.000 €.
Anni dopo (7) ho preso una Kona usata di 1 anno ad un prezzo sensibilmente inferiore.
Ci avrò guadagnato o perso considerati i costi dell’energia, del metano, della benzina, del gasolio di oggi?
Io dico che del doman non v’è certezza, i ragionamenti si fanno sul momento e poi si spera di averci indovinato… considerando che un’auto in genere non dura nè tre mesi nè tre anni.
E le tariffe che hai menzionato non hanno alcun obbligo di essere mantenute attive per chissà quanto tempo. Sono tutte su base mensile, quindi una volta fatto il viaggio si disattiva e pace. L’unica incognita è per quanto tempo esisteranno ancora, ma i calcoli possono solo essere fatti sul noto
Questo forum sta prendendo una deriva che non capisco …ma davvero la scelta dell’elettrica è solo fatta dal punto di vista del costo ricarica? Mi sembra che nessuno ha scelto di prendere un’elettrica per il vero senso che ha: ridurre l’inquinamento locale, ridurre il rumore, viaggiare più comodi e rilassati, che è quello che ho scoperto facendo un test drive. Certo, ho pensato anche hai costi della ricarica (che nel 2020 erano molto meno di adesso), alle incognite possibili per un prodotto così nuovo, ma ho accettato la sfida. Poi, avere il FV, mettere sul piatto l’assenza di manutenzione, l’innovazione e le garanzie più estese di un’auto tradizionale hanno pesato, però il senso attuale di un’elettrica per me rimane ancora nei tre punti iniziali.
Altrimenti, se domani crollasse il prezzo del gasolio, tutti a comprare di nuovo diesel?
Spero di leggere più report di utilizzo di modelli elettrici che questi articoli ripetitivi delle italiche paure del nuovo.
-Altrimenti, se domani crollasse il prezzo del gasolio, tutti a comprare di nuovo diesel?-
Per me si, purtroppo.
E andrebbe ancora peggio se facessero una Panda con un’ autonomia di 1000 km con un kg di carbone (34€).
Ma col poker fatale degli ultimi tre anni, tra pandemia, Ucraina, inflazione e crisi energetica, cosa dovrebbero fare le persone con minor capacità di spesa?
Tutti a dire che il orezzo di “rifornimento” alle colonnine è alle stelle e perciò l’auto elettrica non conviene più….
Na questi tutti che lo dicono sono in realtà tutti quelli cge ke colonnine non le utilizzano o perché non hanno proprio l’auto elettrica o perché ricaricano a casa perché hanno ancora contratti convenienti…
Chi realmente le utilizza le colonnibe sa benissimo che a tutt’oggi si paga esattanente ciò cge si è sempre pagato ancge orima del costo impazzito del metano…. infatti ad essere stati aumentati sono state solo le tariffe a consumo mentre i piani tariffari con abbonamenti, o flat che dir si voglia, non hanno subito alcun cambiamento… e chiunque utilizza le colonnine non solo una volta in vita sua (tipo durante un test drive) e non è un deficiente non va a ricaricare a consumo ma lo fa attraverso un qualsiasi abbonamento: quelli di taglia più bassa hanno così pochi kWh che è matematicanente impossibile non riuscire a sfruttarli… solo per fare un esempio quella più piccoka di Ebel X è da 70 kWh che teadotti in km sono circa 500 e si ha tempo un mese intero per prelevarli… cobsiderabdo che anche chi utilizza saltuariamente le colonnine perché ricarica sempre a casa quabdo ci va è perché sta facebdo un lungo viaggio e perciò quel giorno stesso percorrerà buona parte di quei 500 km, non può essere altrinenti perché senno gli sarebbe bastata la ricarica donestjca e non ci sarebbe andato per nuente alla colonnina, penso che sia impossibile non riuscire poi ad usufruire di ciò che resta in un mese intero…. e con questa flat da 70 kWh già si paga “solo” 0,35 €/kWh….
Per fare 500 Km (autonomia ottenibile con 70 kWh) si spende 25 € quindi come si fa a dire che non conviene??? è circa la metà di quabto si spende con diesel/benzina…
E questo lo spende chi fa pochi km e perciò deve utilizzare le flat di basso taglio perchè chi utilizza in modo più frequente le colonnine abbassa ancir di più il costo di riforninento perché può passare a flat più convenuebti attraverso cui si paga 0,3 €/kWh…. Con quella di Enel X per esempio paghi 45 € per 145 kWh (pari a 0,31 €/kWh) e serve “solo” una percorrenza da 1K km al mese (quibdi parliamo di 12K km annui, nulla di esorbjtante….) per avere la certezza di sfruttarli sempre tutti…
Ribadisco che queste tariffe non hanno subito alcun rincaro negli ultimi tempi (quindi nulla da ridiscendere c’è) e perciò oggi scegliere elettrico conviene tanto quanto prina del “caro energia” perchè nell’utilizzo delle ricariche pubbliche per chi realmente le utilizza nulla è cambiato…
Poi un accenno alla possibilità di risparmio tramite l’autoproduziobe del “carburante” (impianto fotovoltaico) che ha solo l’elettrico va fatto… lo so che non è un opzione attualmente aperta a tutti magoni l’introduzione delke comunità energetiche può diventarlo…. ed è un aspetto non secondario.. con l’auto elettrica c’è la concreta possibilità di non dipendere da altri per acquistare k’energia necessaria na ce la si può autoprodurre mettendosi al riparo da ogni futuro rincaro e speculazione che avverranno sia sul elettricità che sui carburanti classici…. possibilità che con I motori termici non è mai esistita e mai esisterà, potrà magari cambiare il carburante che verrà utilizzato e si potrà passare agli e-fuel (anche se io non credo, na questa è un mio pensiero personale che vale quel che vale.. ) ma anche in quel caso il privato cittadino non sarà mai in condizione di autoprodurselo ma dovrà sempre dipendere dai soliti noti cge te lo vendono e che perciò manterranno il potere di “ricattarti” e farti pagare quabto pare a loro…