In programma 400 posti di lavoro – un mix tra diretti e indotto – per produrre i jet elettrici Deepspeed, batterie (anche allo stato solido), range extender. Tutto per la nautica elettrica. Protagonista Sealence e il suo progetto di approdo a Olbia con uno stabilimento.
Un progetto da 54 milioni, produzione e ricerca a Olbia
William Gobbo, fondatore di Sealence, conferma a Vaielettrico il progetto per la realizzazione di un insediamento produttivo a Olbia – siamo nel Nord della Sardegna e a un passo dalla Costa Smeralda – dedicato alla produzione di motori e batterie per imbarcazioni elettriche. Un’iniziativa dedicata alla nautica sostenibile. Importante il dato occupazionale.
«Stimiamo la generazione di 400 posti di lavoro in totale, compreso l’indotto, tra gli operai nelle sei linee produttive e le professionalità ingegneristiche nel centrodi ricerca – sottolinea l’imprenditore – A questo proposito sottolineo il legame molto stretto con la nascente facoltà di ingegneria navale di Olbia. Vogliamo dare uno sbocco professionale agli studenti».
Sei linee di assemblaggio e innovazione tecnologica
Il progetto industriale, del valore complessivo di 54 milioni, prevede la costruzione di sei linee di assemblaggio per la produzione di diversi modelli del jet elettrico DeepSpeed, inclusi powertrain, batterie a stato solido, range extender di ultima generazione.
Il progetto oltre la produzione prevede un hub tecnologico per la ricerca su elettronica, software e la sperimentazione oltre che sulla propulsione elettrica anche sui combustibili sostenibili – su questo punto c’è anche la collaborazione con una startup sarda – e dal 2026 con l’idrogeno.
Olbia: un polo strategico tra natura e innovazione
La scelta di Olbia non è casuale. «La Sardegna è un paradiso naturale unico, con la più alta concentrazione, durante la stagione estiva, di mega yacht al mondo – sottolinea l’imprenditore – Questo progetto si inserisce in una strategia di reindustrializzazione del territorio, supportata dall’amministrazione regionale e dal Cipnes (Consorzio Industriale Provinciale Nord Est Sardegna-Gallura) che ha dato un forte impulso all’iniziativa».
La posizione dell’insediamento è inoltre strategica: «Qui si possono attuare politiche di tutela ambientale. L’isola si pone come laboratorio mondiale per la navigazione sostenibile, con collegamenti green tra le isole minori e un focus sull’elettrificazione dei servizi marittimi. Compresa l’infrastruttura di ricarica».
Il progetto è strettamente legato alla nascente facoltà di Ingegneria Navale di Olbia. «Siamo molto interessati a far crescere le eccellenze locali e a offrire opportunità concrete agli studenti», ha sottolineato il fondatore e Ceo di Sealence.
L’obiettivo è quello di creare un modello di sviluppo sostenibile, dove tecnologia e innovazione si incontrano per definire il futuro della nautica. Le tappe: «Nella seconda metà del 2025 si inizia con il centro di ricerca e sviluppo, nel 2026 la prima pietra del progetto di produzione».
Abbiamo già scritto di un progetto iniziato in Sardegna nel 2022. «Quando firmammo un memorandum. La nuova giunta regionale non solo lo ha sposato in pieno ma, grazie all’assessore regionale Giuseppe Meloni, è stata impressa una forte accelerata grazie anche al direttore del Cipnes Aldo Carta».
La sperimentazione a Venezia, progetto con Università , Regione e Comune
Dal mare sardo alla laguna di Venezia dove si sta navigando con una barca di Sealance all’interno del progetto IMPRONTA-0 (Innovazione della Mobilità lagunare tramite PROpulsione Navale a Tecnologia Avanzata impatto-0).
Un progetto frutto di una collaborazione tra l’Università degli Studi di Padova e l’Università Ca’​ Foscari Venezia, con il finanziamento del Programma Regionale Veneto e del Fondo Sociale Europeo Plus e il supporto dei Autorità Portuale (North Adriatic Sea Port Authority – Ports of Venice and Chioggia), Gruppo Veritas e Comune di Venezia.
«Si tratta di un progetto diverso perché riguarda un ambito metropolitano rispetto al progetto della Regione Sardegna che riguarda tutta l’Isola».