A Monaco è tutto pronto per la edizione numero 9 di Energy Boat Challenge (4/9 luglio). Obiettivo: alimentare la navigazione sostenibile. In gara anche il Politecnico di Milano e l’Università di Bologna.
La manifestazione nasce del 2014 grazie alla spinta di Monaco, Capital of Advanced Yachting che riunisce l’industria e giovani ingegneri in collaborazione con la Fondazione Principe Alberto II di Monaco. Non mancano gli sponsor: Credit Suisse, BMW e SBM Offshore, cantieri Ferretti, MB92 e Oceanco. In prima fila Yacht Club Monaco.
In mostra le tecnologie nautiche con 21 nazioni a sfidarsi

Una vetrina per le tecnologie nautiche del futuro che vede insieme 21 nazioni in acqua a mostrare e testare e far competere le loro innovazioni. “Quasi 40 squadre prenderanno parte all’evento composto da prove in mare, record di velocità, prove di resistenza e manovrabilità.
Sfide per testare e dimostrare il potenziale delle nuove tecnologie con discussioni tecniche in open source (una conferenza, Tech Talk giornalieri, una tavola rotonda) per condividere le conoscenze sui progressi nella propulsione. Un villaggio degli espositori aperto al pubblico ospita startup e nuovi progetti nei settori dell’innovazione e delle nuove energie nello yachting. In totale, oltre 50 eco-barche mostreranno cosa possono fare nella Marina Yacht Club Monaco, alimentate da fonti di energia alternative“.

Tra le 21 nazioni attese ci sono gli indiani del Kumaraguru College of Technology. In competizione anche canadesi del Politecnico di Montréal e studenti dell’Università Nazionale di Ingegneria del Perù. Accanto ai nuovi arrivati, alcuni sono frequentatori abituali come il team SBM Offshore di Monaco che partecipa per la quarta volta consecutiva.
Le diverse categorie Classe Energetica, Classe Mare Aperto e Classe Solare
L’evento si articola in tre categorie: Classe Energetica, Classe Mare Aperto e Classe Solare. Partecipano circa 30 espositori nell’area Village aperta al pubblico (ingresso gratuito), per conoscere le ultime novità della propulsione sostenibile.
Ecco alcuni espositori come FinX che sta sviluppando una tecnologia dove le eliche vengono sostituite con una membrana ondulata ispirata ai pesci. Presenti anche E’dyn, Amer Yachts, Gerrisboats e Aquon.
L’Italia con i ragazzi del Politecnico di Milano e dell’Università di Bologna

L’Italia è rappresentata dai giovani ingegneri del Politecnico di Milano che abbiamo conosciuto di recente con il trimarano Physis. Un team messo insieme dal supervisore, il professor Paolo Schito. Ha reclutato otto studenti che hanno lavorato su solare, batterie, idrogeno (prodotto a terra). Così come gli ingegneri e ricercatori dell’Università di Bologna (leggi qui) anche loro a sperimentare diverse tecnologie.
In open sea la sfida tra le barche in commercio: da Sealence a X Shore
Nella classe open sea partecipano alcune dei protagonisti della nautica elettrica internazionale. Dagli svedesi di X Shore agli italiani di Sealence con i motori Deepspeed. Poi Vita Yachts, La Bruna, E’dyn, Delft Hydro Motion, Eh2P e Villa d’Este.

Previsti numerosi appuntamenti. A iniziare dalla conferenza di giovedì 7 luglio sul tema Energy Transition in Yachting: Opportunities & Limits. Venerdì 8 luglio la Fondazione Principe Alberto II di Monaco e lo Yacht Club de Monaco organizzano la terza tavola rotonda del Monaco Hydrogen Working Group dal titolo Unlocking Hydrogen barriers in the Maritime sector: regolamenti portuali e fattibilità economica dei progetti.

“L’innovazione è una sfida fondamentale per la nostra era nello yachting. La propulsione, l’energia rinnovabile, l’ecoedilizia e l’eco-design sono tra gli approcci che consentiranno al nostro settore di rispondere alle preoccupazioni ambientali. Siamo lieti di vedere un tale entusiasmo per questo evento con 35 squadre in competizione e il coinvolgimento di grandi nomi dell’industria nautica“. Parole di Bernard d’Alessandri, segretario generale dello YCM.