Il trasporto pubblico londinese è sempre più elettrico: da quest’anno tutti i nuovi taxi devono essere a batteria e in questi giorni il sindaco Sadiq Khan ha annunciato la conversione dei double decker, i mitici autobus rossi a due piani. Uno dei simboli storici di Londra.
Il progetto è stato lanciato, non a caso, durante l’incontro Clain Air Day dei sindaci di tutta l’Inghilterra ed il Galles dedicato alla lotta contro l’inquinamento atmosferico e la tutela della salute delle persone. E’ urgente intervenire. In una nota stampa il Governo londinese ha dato i numeri della strategia della Transport for London (TfL): saranno 68 i nuovi autobus elettrici della flotta cittadina dall’estate 2019 – su due percorsi (la Route 43 che attraversa il cuore della City di Londra, dal London Bridge a sud fino a Friern Barnet, nel nord e la 134 da North Finchley a Tottenham Court Road) gestiti da Metroline – che porteranno così ad un totale di 240 i mezzi elettrici in circolazione.
Tutta la flotta elettrica
Il traguardo da tagliare è l’elettrificazione completa della flotta dei double decker entro il 2020 mentre il passaggio completo all’elettrico di tutti i mezzi pubblici è fissato per il 2037. Chiara la motivazione che si legge nel comunicato istituzionale: “Si stima che una cattiva qualità dell’aria contribuisca a più di 40.000 morti premature in tutto il paese ogni anno, le emissioni di automobili e furgoni costano, sempre secondo le stime, circa 6 miliardi di sterline all’anno”.
C’è il tema inquinamento, ma pure il comfort dei passeggeri da curare e migliorare. Per tutti i clienti: sia i residenti che i milioni di turisti che non rinunciano ad un “giro turistico” a due piani. Lo conferma Claire Mann, rappresentante di Transport for London: “Ci impegniamo a ridurre le emissioni degli autobus di Londra e rendere le tratte 43 e 134 esclusivamente elettriche. Un passo importante verso una flotta a emissioni zero. La più grande flotta di autobus a due piani in Europa. I bus elettrici fanno bene alla qualità dell’aria e migliorano l’esperienza del cliente, con meno rumore e meno vibrazioni per un viaggio più confortevole”.
I costruttori: cinesi e britanici insieme
I nuovi 68 autobus elettrici saranno costruiti da una partnership cinese/britannica tra BYD e Alexander Dennis Limited (ADL) e dalla società britannica Optare. I primi fabbricheranno 37 veicoli Enviro400EV come si legge in una nota di ADL: “L’autobus è stato progettato nel nstro stabilimento in Scozia e nel centro di ricerca BYD a Shenzhen, in Cina.
Gli autobus saranno poi assemblati in Gran Bretagna da ADL come tutti i prodotti firmati insieme con BYD”. La batteria sarà cinese e “consente agli autobus di funzionare tutto il giorno con una singola carica”. Interessante anche la sperimentazione iniziata nel 2015: “Con cinque autobus a due piani, dei veicoli pilota che si sono comportati bene sulla Route 98 di TfL, che si estende su tutta la lunghezza di Oxford Street. Hanno superato le 100.000 miglia di servizio senza problemi, risparmiando si stima 140 tonnellate di emissioni nocive”.
Per quanto riguarda i 31 autobus britannici della Optare: “Il bus Metrodecker EV per Londra – si legge in una nota stampa – trasporterà oltre 90 passeggeri con un’autonomia di oltre 150 miglia con una singola carica”. Il marchio brittanico sta sperimentando da 10 anni la costruzione di autobus elettrici e da 4 sono in circolazione a Londra.
Khan: anticipare lo stop ai diesel
Il sindaco sottolinea l’importanza della “Ultra Low Emission Zone, e sono lieto di annunciare anche la nuova flotta di autobus elettrici a due piani leader in Europa. Stiamo facendo tutto il possibile per migliorare la nostra qualità dell’aria”.
Oltre i bus elettrici però Khan chiama alla battaglia i sindaci di Manchester, Liverpool e West Midlands per accorciare i tempi del divieto che scatterà nel 2040 sulle nuove vendite di diesel e veicoli a benzina. Una mossa che secondo i sindaci inglesi e gallesi taglierebbe i livelli di inquinamento atmosferico di quasi un terzo mentre “l’economia del Regno Unito può registrare un aumento fino a 3 miliardi di sterline“.