A Dover in Tesla Model Y: oggi tocca ad Alessio raccontare il suo viaggio delle vacanze, oltre 3 mila km con consumi piuttosto parchi, 150 Wh/km. Per raccontare il vostro di viaggio, scrivete a info@vaielettrico.it, con testo e foto.
di Alessio Soldano
“Ho recentemente acquistato una Tesla Model Y RWD, modello volutamente “base” per usufruire degli incentivi 2024. Ricarico regolarmente a casa (grazie anche al mio impianto fotovoltaico). E la macchina si adatta perfettamente al mio utilizzo cittadino durante la settimana. Più qualche gita con la famiglia nel weekend e un viaggio lungo”l’anno“.
A Dover in Tesla
“Il mese scorso è giunto proprio il momento di quel viaggio, al quale sono arrivato discretamente preparato. Era il primo “serio” in elettrico e volevo essere sicuro di offrire una buona esperienza alla famiglia (inclusi due bambini in età scolare)… In sostanza, obiettivo numero uno: evitare (o ridurre al minimo) soste giustificate unicamente dalla necessità di ricarica. Ho percorso 3.049 km in 15 giorni, da Varese a Dover (UK) e ritorno, pernottando a Badenweiler (DE), Metz (FR), Bastogne (BE), Gant (BE), Dunkerque (FR), Digione (FR). E passando/fermandomi a visitare numerose località tra cui Mulhouse (FR), Lussemburgo, Charleroi (BE), Bruxelles (BE), Bruges (BE), Ypres (BE), Dover (UK). Non era la prima volta che affrontavo un itinerario di questo genere. Ma devo dire che, a differenza dei precedenti viaggi, non ho accusato nessun tipo di stanchezza. Comfort estremo ed esperienza di guida rilassata (adoro la frenata rigenerativa e il ‘one-pedal-drive’)“.
“Ho consumato 458 kWh, media 150 Wh/hm”
“In termini di velocità di crociera, ho sempre guidato entro i limiti, orientativamente 60% autostrada. Condizionatore acceso (22 C.) solo i primi 2 e ultimi 2 giorni, macchina a pieno carico per 2.300 Km. Il consumo medio riportato dal navigatore di bordo al termine del viaggio è stato di 150 Wh/km. Servendomi di ABRP (versione free), avevo preparato un documento con gli indirizzi delle stazioni di ricarica per ogni giorno del viaggio. Per non perdere tempo a cercare e avere dei back-up in caso di problemi (colonnine occupate, non funzionanti, assenti). Ma, onestamente, mi sono fatto molti più problemi di quanto avrei dovuto. In autostrada e alle stazioni di servizio in città non ho mai trovato una colonnina fuori uso e ne ho sempre trovata almeno una libera. Solo due volte, in parcheggi privati sotterranei a Metz e Lussemburgo, ho trovato rispettivamente colonnine in manutenzione e tutte occupate (ok, era il parcheggio super centrale, oltre 30 colonnine AC tutte in uso!!). Ma la cosa non mi ha causato particolari disagi: avevo comunque sufficiente carica per proseguire“.
“Il navigatore Tesla? Ottimo, ma predilige i Supercharger…”
“Il navigatore di bordo di Tesla in ogni caso fa il suo lavoro egregiamente; si imposta la destinazione e ti dice dove fermarti a ricaricare, per quanto tempo, etc. Aggiorna la stima in tempo reale e ti permette di scegliere se evitare una colonnina di ricarica, etc. Unica pecca: ‘predilige’ i Tesla Supercharger ,che talvolta non sono la soluzione migliore quando si vuole evitare ogni deviazione dal percorso ottimale. Come detto, io volevo prima di tutto ridurre al minimo le soste dettate solo da esigenze di ricarica. Abbiamo dunque caricato la macchina durante le soste al bagno, mentre pranzavamo, mentre visitavamo musei, mentre facevamo la spesa, di notte, etc.. Tantissimi Carrefour, Lidl e Aldi in Francia e Belgio hanno colonnine anche fast nel parcheggio. Sul totale di 19 ricariche, due volte soltanto (per un totale di circa 20 minuti) la famiglia ha dovuto attendere; tutte le altre volte era impegnata a fare altro e lo sarebbe stata comunque a prescindere dall’auto. Dunque obiettivo n.1 centrato“.
A Dover in Tesla / Ho usato soprattutto l’app di Electroverse Spesa totale di 290 euro
“In termini di scelta della colonnina, non ho considerato per nulla i costi o l’operatore. scegliendo sempre la colonnina più comoda/vicina e/o veloce. Disponevo della carta RFID di Electroverse, che ha funzionato ovunque. Ai SUC chiaramente non l’ho usata, come non l’ho usata da Ionity, con cui avevo tariffe migliori usando direttamente l’app Ionity). Al rientro a casa, sommando tutte le ricariche, ho speso circa 290 euro. Non pochissimo, ma con le premesse e obiettivi di cui sopra sono più che soddisfatto. Il risparmio economico nel guidare elettrico ce l’ho abbondantemente il resto dell’anno, caricando a bassissimo costo a casa. In viaggio con la famiglia due settimane, l’esperienza è stata assolutamente positiva e il comfort estremo. P.S. Sul traghetto sulla Manica, l’unica attenzione “speciale” per la mia Tesla è stata l’ispezione doganale anche al frunk prima di imbarcarsi“.
– Raccontaci anche tu com’è andata con le ricariche nel tuo viaggio, scrivendo (con foto) a info@vaielettrico.it. O mandando un VIDEO. Come hanno fatto Angelo, a Varsavia in Tesla Model Y. Fabio, in Spagna con la sua Skoda Enyaq. Antonio, fino a Capo Nord con la piccola VW e-Up. Stefano, in Salento con la Renault Zoe, Gianlorenzo, da Lecco a Lecce in Mercedes EQB …
Pura considerazione turistica: Mulhouse mi è sembrata davvero anonima, tutt’altro invece Colmar, che merita davvero, specialmente il giro in barca sui canali. Carina anche Friburgo, sempre in zona, ma avevo delle aspettative più alte. Ypres è sulla mia lista per le prossime vacanze. Al posto di Charleroi avrei visitato un’altra città delle Fiandre, Brugge o Gent.
Noi quest’anno dalla Liguria siamo arrivati a Nieuwpoort (Belgio), 1400km con bici sul tetto consumando 7l/100km (benzina). Avrei creduto di consumare di più con tutto l’attrito di portapacchi, bici e portabici. Peraltro in Belgio (e ancor più in Lussemburgo) la benzina costa decisamente meno di qui.
Mentre gli anni scorsi a Nord di Friburgo non abbiamo più visto vetture con targa italiana, quest’anno ne abbiamo viste alcune (anche 2 camper).
Mi unisco con piacere a questi commenti perché per una volta ho visto pacatezza sia negli elogi che nelle critiche. Riporto brevemente anche la mia esperienza per la prima volta in elettrico su un viaggio di circa 1100km per raggiungere il paese natale di mia moglie nel Salento. Tesla Model3 RWD acquistata circa un mese prima di partire, quindi anche Io con una certa “ansia da ricarica” malgrado i miei amici già possessori di Tesla mi avessero rassicurato in merito. Ebbene voglio tralasciare il discorso consumi, risparmi ecc. per concentrarmi essenzialmente su un aspetto che i detrattori o scettici molto spesso (volutamente ?) tralasciano: il piacere di guida. Vi posso assicurare che, pur avendo ripetuto negli anni questo stesso tragitto con ICE di ottimo livello (Audi, BMW e Lexus) quest anno è stato una vera goduria sia per me che per mia moglie e figlia: confort eccezionale, silenziosità di marcia imbarazzante, guida one pedal un altro mondo, potenza e coppia istantanee, fluidità di marcia inarrivabile per una ICE di costo comparabile e non solo. Ah dimenticavo: e l’ ansia da ricarica? Dissolta al primo SUC quando mi sono reso davvero conto che l’ecosistema Tesla (navigatore, elettronica di bordo, efficienza , SUC) fa passare questo e altri aspetti in secondo piano. Quello che mi sento di dire a tanti detrattori è questo: regalatevi un test drive, fateci un giro con spirito critico e giudicate se davvero NON fa per voi; a me dissero: “se NON la vuoi comprare NON la provare” e infatti… P.S.prima che alcuni partano con la solita tiritera delle colonnine ecc. premetto che anche io carico quasi esclusivamente a casa e con impianto FV; aggiungo anche che almeno nelle mie zone FV sui tetti ne vedo non pochi e case indipendenti pure ma BEV poche, come mai? Pregiudizi, informazione main stream orientata, consuetudini dure da cambiare? Il commento più ricorrente degli amici scettici dopo un giretto sulla mia M3 è stato: “mammà mia non credevo davvero fosse così!” Eh già…
É uno spettacolo leggere una recensione di un viaggio in cui qualcuno non menzioni continuamente il fatto di fare pipì o sgranchirai le gambe.
Credo che questa modalità di descrizione possa essere il “game changer” per far comprendere meglio a chi si avvicina a questo mondo che non siamo sempre lì con l’orologio in mano a cronometrare il tempo di rifornimento vs il tempo di una minzione.
E complimenti per il viaggio!
Per una volta non commenterò i consumi e spiego perché. Se l’autore scrive “ho speso circa 290 euro. Non pochissimo, ma con le premesse e obiettivi di cui sopra sono più che soddisfatto” ha già detto tutto lui, normalmente il commento o la critica scatta quando a fronte della spesa l’autore aggiunge frasi un po’ indigeste del tipo “la metà di quello che spendevo prima col vecchio diesel”. Ma non è questo il caso.
E colgo l’occasione per precisare un aspetto: quando avrò anche io l’elettrica (quella 2 posti con la frizione, cambio e sound simulati …) non starò certo a vedere quanto spendo per un viaggio. Se per un viaggio del genere anziché 290 euro ne avessi spesi io, che so, 600, ma chi se ne frega? Se tutto l’anno ricarico a casa (con un risparmio certo) che mi importa se per quella rara e occasionale maxi-gita fuoriporta spendo più di un benzina? Ma ciao, ma non mi importa, non mi importa neanche dei consumi o dei disagi sull’autonomia, tanto quante volte all’anno capita?
Il punto è che io posso ricaricare a casa, quindi gli altri 350 giorni l’anno va tutto bene. Se devo soffrire un po’ (tempo e soldi) durante i maxi-viaggi e anche nel luogo di villeggiatura (ma spero di no…) ma fa niente, ci sta, non pesa, proprio alla peggio-peggio-peggio prendo la seconda auto che non è elettrica. Non potessi ricaricare a casa durante l’anno, andrei di plugin a vita.
In sostanza ha speso più che con un diesel pianificando un viaggio come se si andasse chissà dove. Francamente non capisco più a parte un discorso ecologico tutto da verificare. Vero viceversa che il governo italiota fa di tutto contro le bev.
Guarda, di ideologia nella mia scelta della macchina proprio zero; il discorso ecologico è come dici tutto da verificare. Come penso sia scritto chiaramente nel post, per un utente come me, un viaggio del genere non è la situazione in cui validare la scelta del tipo di vettura da un punto di vista di costi chilometrici. Ammesso di tenere la vettura così a lungo, farò esagerando 7-8 viaggi di questo tipo in un decennio. Il risparmio potenziale su questi viaggi è trascurabile rispetto all’acquisto. Pure andasse a gratis ad aria durante questi viaggi, la differenza non è lì, ma durante l’anno, in condizioni di esercizio ordinario.
Il senso del post è che è possibile fare un viaggio del genere senza patemi o sbattimenti esagerati; la pianificazione, come detto, è stata eccessiva, dettata appunto dall’incognita della prima volta. E la testimonianza è qui proprio per quello.
Con quale diesel da 300 cavalli hai fatto il paragone?
Ahahahah, ho pensato la stessa cosa.
Ho una Classe C che fa normalmente 18 km/l almeno. Supponendo 1 litro di gasolio a 1,7 euro abbiamo 290/1.7*18=3.070 km. Spirito fuori luogo
Scusa ma non sono d’accordo sull’utilizzo di punti di ricarica alternativi ai Supercharger solo per non perdere qualche minuto di strada in più…
Chi acquista Tesla lo fa anche per il servizio impagabile delle proprie ricariche! Oltre al fatto che avresti risparmiato almeno 1/3 se avessi caricato ai SUC. Ti porto il mio esempio: viaggio da Milano a Caponord e ritorno, totale 9450km, media 120wh/km, costo di circa 50 euro ogni 1000km. Model 3 LR 2021.
😉☺️
Mah, sai, dipende veramente da cosa ti interessa fare. Il senso del report qui è proprio che se uno vuole usare l’auto elettrica in uno scenario di viaggio tipo questo, preoccupandosi unicamente di godersi il viaggio, può farlo (ci sono sufficienti colonnine da non dover fare soste obbligatoriamente ai SUC) e cmq non spende una cifra fuori dal mondo. 100 Eur risparmiati valgono il tempo perso in posti che non tornerai (almeno per un po’) a visitare? E’ una valutazione soggettiva (e collettiva di famiglia).
Bellissimo come viaggio…ma se per fare un viaggio con la famiglia ,bisogna pianificare tutte le ricariche ,e avere sempre il pensiero di non restare a piedi… diventa un lavoro no una vacanza senza pensieri. Già durante l’anno lavorativo devi sempre seguire schemi e orari…!! Gli conviene cambiare l’auto con una normale,o viaggiare in treno..!!
Se leggi bene, la pianificazione fatta (dato che era il primo viaggio lungo in elettrico) si è rilevata per buona parte superflua. Il pensiero di restare a piedi è svanito prima ancora di partire comunque, basta guardare la mappa delle colonnine su Electroverse per rendersi conto della capillarità.
Vorrei rassicurare Daniele, non è come pensi, non sei obbligato a pianificare ogni cosa, io ad Agosto ho fatto un viaggio con mia moglie nel nord Europa simile a quello di Alessio con la mia XC40 ahimè meno parca della Tesla di Alessio con AC a 20 fissa, 3500 km circa per 720 kw totali costo totale ricariche in viaggio presso esclusivamente Suc 290€. Da Torino via Friburgo ,Aquisgrana fino a Groningen e poi Amsterdam Rotterdam Bruges Ghent e Beaune in Borgogna attraversando Alpi svizzere e francesi con un solo imperativo dato più dai miei 57 anni e cioè tratte Max 250/300 km. Ogni sosta non è durata più di 30 minuti il tempo per un adeguato pit stop. Chiudo confermando il piacere del viaggio in one pedal con tutti i suoi benefici
Come diceva l’autore della lettera non serve a molto pianificare le ricariche, ci pensa la tua Tesla a pianificare dove e quando fermarti, prudentemente, preferibilmente presso i Supercharger ma non solo, io comunque soprattutto quando mi capita di viaggiare in Europa (Svizzera, Austria, Francia, Germania) vado dritto ai Supercharger, sempre convenienti, pratici, efficienti, disponibili. Comunque se qualche volta si vuole pianificare personalmente qualche tappa di ricarica vuol dire che si dovrà impegnare un paio di minuti sullo smartphone, delle ore e ore che la maggior parte delle persone passa a guardare quotidianamente una mare di cavolate sil suddetto smartphone. Niente di difficile e insormontabile quindi, ma si guadagna enormemente nella qualità generale del viaggio, in termini di comfort (silenziosità, fluidità di crociera, guida one pedal, baricentro ribassato), prestazioni (coppia massima considerevole e istantanea), sostenibilità.
290 € per 3.000 km un po’ caruccia come spesa (calcolando il viaggio all’estero, dove si continua a dire che la ricarica alle colonnine costa meno. Coi prezzi qui in Italia, invece, non sarebbe niente male in senso relativo, anche se comunque in quello assoluto è un prezzo un po’ salato).
Dopo questa testimonianza, io resto sempre più convinto che l’auto elettrica vada bene solo per chi ha modo di ricaricare a casa, o per chi era abituato a macchine che bevevano quanto una Rubicon 2.0 turbo (e quindi passando a un’elettrica penserà di assistere a un miracolo).
Sono comunque convinto che i potenziali clienti siano circa il 50% degli automobilisti italiani, che la stragrande maggioranza di questo 50% possa riceverne quasi solo benefici, e quindi mi dispiace molto che questa forma di trasporto abbia invece una penetrazione di mercato tanto bassa.
Sulla spesa nel caso specifico, certo si sarebbe potuto spendere meno, ma come detto nell’articolo l’obbiettivo non era minimizzare la spesa, bensì minimizzare/annullare tempi morti e persi.
Una delle critiche ricorrenti all’auto elettrica riguarda proprio l’autonomia con una ricarica e il tempo per la ricarica, la cui combinazione implica tempi minimi di percorrenza su lunghe tratte superiori a quelli teorici di qualunque auto a combustione. La verità è che molto dipende dal modo di viaggiare.Molte persone difficilmente fanno tratte da 400-500 km senza mai fermarsi e il senso di questo articolo è che per queste persone è possibile viaggiare in elettrico senza reali sbattimenti aggiuntivi.
Detto questo, concordo che guardando al portafoglio sul medio/lungo periodo, la possibilità di ricaricare a casa sia una condizione necessaria per l’auto elettrica in Italia al momento.
Buonasera, Alessio.
Sì, capisco il discorso perché è lo stesso che si fa con l’endotermico (esco dall’autostrada perché in un paese vicino c’è il distributore con la benzina a 1,70 €/l, oppure resto in autostrada e pago 1,90 €/l?).
Cambiano solo le proporzioni, perché i prezzi dei carburanti sono molto meno oscillanti rispetto alla corrente elettrica (e in effetti alla fine si prosegue lungo l’autostrada, perché su un pieno vuol dire perdere massimo 10 euro).
Se posso permettermi, appunto per ciò la critica che invece farei io (ma credo che anche questa sia ricorrente) è questa: chi ha una endotermica può avere sia una che l’altra cosa, mentre attualmente con una BEV è obbligatorio scegliere, se avere o una o l’altra.
Non è un discorso contro le elettriche, sia chiaro (mi affascinano anzi molto, attendendo progressi tecnologici che me le rendano fruibili): sono solo riflessioni personali che condivido per ragionare e diffondere, spero, consapevolezza.
Lo specifico perché ultimamente mi sono reso conto che, appena mostro un minimo di spirito analitico, attiro tra le altre anche molte risposte aggressive, e io odio l’aggressività come gli estremismi.
Certamente, concordo, ognuno fa le proprie valutazioni una volta in viaggio e ottimizza in funzione del proprio obiettivo e del peso relativo dei vari fattori (tempo totale di viaggio, fatica, spesa, etc.)
Abbiamo tanti post in giro di gente che dipinge l’elettrica come la migliore tipologia di auto perché può spendere poco (magari a discapito di tempi di viaggio) e altrettanti di gente che li critica (o peggio) perché l’auto elettrica non si presta a determinati casi d’uso per i quali un’endotermica offre un’esperienza migliore.
Post come il mio raccontano come uno possa fare un viaggio lungo in EV senza particolari condizionamenti, “come se si viaggiasse su un’endotermica”. Semplificando / banalizzando: non ho perso le ore aspettando le ricariche. Non ho speso cifre folli o sostanzialmente di più di quanto avrei speso con un’auto endotermica. Benissimo così, è sufficiente. Mi sono goduto il confort (e le prestazioni, quando serve) della vettura. Tornato a casa riprendo a caricare col fotovoltaico, non pago bollo parcheggi e ztl (finché dura) e amen.
Chiaro, esistono altri casi d’uso e scenari, ma una discreta fetta d’utenza penso sia allineata al mio 😉 (+100 sul no a estremismi)
Giusto così: la condivisione di esperienze come la sua (di cui la ringrazio) aiuta le persone che vogliono informarsi a conoscere un po’ meglio l’argomento, e a trarre conclusioni meglio ragionate. 👍