A che prezzi ricaricano in Austria: da sogno

A che prezzi ricaricano in Austria: Stefano segnala quanto è conveniente rispetto ai prezzi italiani una stazione alimentata da energia solare a Freistadt. Vaielettrico risponde. Per scriverci l’indirizzo mail è info@vaielettrico.it

a che prezzi ricaricano
Un altra immagine del Solar Sky Park di Freistadt, nell’Austria del Nord.

A che prezzi ricaricano: da 0,39 a 0,45 euro al kWh in colonnine ad alta potenza

“Cari amici di Vaielettrico, bazzicando su LinkedIn mi sono imbattuto in questo post che presenta una stazione di ricarica a Freidstadt, in Austria. Mi son detto: sogno o son desto? Ve ne riporto dal post le principali caratteristiche: “I conducenti di auto elettriche ricaricano direttamente sotto la tettoia del parcheggio con moduli fotovoltaici, a prezzi adeguati su base oraria. Paghi direttamente con carta bancomat. Attualmente stiamo lavorando a un’esposizione dei prezzi in tempo reale direttamente nel parco di ricarica, come nelle classiche stazioni di servizio“.

Non solo: la società che gestisce la struttura, denominata SOLAR SKY PARK, chiede ai potenziali clienti: “Quali informazioni pensi debbano essere visualizzate sul display delle tariffe?“. Mai visto in Italia. E per finire, i prezzi esposti: da 0,39 a 0,45 euro al kWh. Lascio a voi ogni commento. Stefano Greco.

a che prezzi ricaricanoBisogna far sì che stazioni (e prezzi) del genere nascano anche in Italia…

Risposta. Che dire? Solo che bisogna porre le condizioni per far sì che esperienze del genere nascano anche in Italia. Paese che, per inciso, non dovrebbe certo avere condizioni peggiori dell’Austria settentrionale quanto a irraggiamento solare.

Completiamo le informazioni che ci ha fornito Stefano aggiungendo che il Solar Sky Park di Freistadt-Süd è entrato in funzione nel luglio del 2024. Con ben 22 punti di ricarica rapida forniti da un’azienda italiana, la Alpitronic di Bolzano. E che sono disponibili anche parcheggi coperti per biciclette e box sicuri per le bici elettriche.

Riassumendo: ricariche al coperto, con energia pulita e a prezzi inimmaginabili da noi: un altro mondo, un’altra Europa. Anche se (va detto) queste tariffe sono vantaggiose anche per la realtà austriaca. E il pagamento con bancomat, per fortuna, è sempre più diffuso anche nelle ricariche italiane.

– Leggi anche /A che prezzi ricaricano I consigli di Scame per le flotte aziendali elettriche: mercoledì 14 maggio h. 11 webinar con Gerald Avondo, Head of Product and Services  e-mobility. Il LINK per partecipare

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Visualizza commenti (22)
  1. Non lo ha segnalato ancora nessuno in questi post ma le colonnine di ricarica in A22 gestite dal concessionario autostradale Brennero Modena si trovano sulla stessa fascia di prezzo. Vedere il loro sito per i prezzi aggiornati.

  2. Francesco Giossi

    Io l’anno scorso a Klagenfurt città non sono riuscito a ricaricare a meno di 1€/kWh. Dovevo andare a Villach, sono tornato indietro la mattina dopo a ricaricare al tesla charger. Prezzi energia in Austria, l’anno scorso, folli

  3. Enrico Ambrosini

    Io abito a pochi chilometri dal Austria e quando vado a fare un giro, trovo la maggior parte delle colonnine a prezzi più alti che da noi.

  4. Segnalo per chi viaggia in Austria che tramite l’app MOOVILITY ci sono delle colonnina anche Hcp in “offera” filtrabili da app che costano 0,39 se si paga con carta visa da app. L’app non è il massimo della vita, anzi è fatta proprio male e sinceramente anche avendola usata più di qualche volta non ho capito se si può staccare la ricarica da app. Io l’ho fatto dall’auto. Però il prezzo è ottimo, più basso di Tesla che in Austria viaggia sui 0,45.

  5. Ho trovato gli stessi prezzi in Croazia.
    Colonnina in AC a €0,35/kWh fino a 22kW
    E €0,45/kWh in DC fino a 50kW presso una rete nazionale di proprietà dello stato.

    Almeno i turisti saranno più felici che in Italia.
    Ma la ministra del turismo non si interessa al problema del prezzo delle ricariche? È un punto che potrebbe disincentivare il turista a venire in Italia, tranne se è uno informato e utilizza la rete Supercharger di Tesla.

    1. perché uno sceglie le ferie in base ai prezzi delle ricariche, abbiamo dei problemi molto grossi 😂

  6. Daniele Sacilotto

    Non sono tutti così in Austria sia chiaro. Noi la frequentiamo spesso perché ci viviamo vicini ed è un paese stupendo dal punto di vista naturalistico. A Bad Kleinkirchheim ho ricaricato su colonnina AC dichiarata 11kW, in realtà ne erogava 4, con Smatrics a 0,67€/kWh e dopo 5h di utilizzo scattava la penale anche di notte e anche se la ricarica non era terminata!!
    A Tarvisio l’unica colonnina esistente (e qui un bel SVEGLIAAAA all’amministrazione comunale ci vuole tutto) è una AC a 0,67€/kWh di gestione austriaca. Si paga con bancomat ma è richiesta una cauzione di 20€.
    In autostrada da Villach direzione Graz ci sono le HPC nelle aree di servizio ma a 0,90€/kWh. C’è di buono che sono segnalate nei cartelli insieme ai carburanti.
    Parlando poi con diversi austriaci è emerso che anche lì c’è un fronte di anti elettrico che promuove cattiva informazione e in molti ci cascano. Hanno tuttavia un forte attaccamento ai marchi tedeschi, perciò la gamma ID e cugine vende bene (oltre a Tesla ovviamente).
    La diffusione delle colonnine però fa invidia. Praticamente ogni hotel ha una wallbox in parcheggio o un punto di ricarica pubblico nelle vicinanze e quando chiedi informazioni al momento della prenotazione ti dicono anche chi è il gestore così da, eventualmente, arrivare lì già con l’app installata.

  7. Con Tesla siamo molto vicini ai 0,45 già oggi tanti supercharge a 0,43 e dalle 10 alle 20 e 0,49 di giorno non mi sembra male, già ma Tesla non si deve nominare…..

    1. Leonardo (R)

      Peggio, Tesla va boicottata perché il suo proprietario ha detto che ai tedeschi che dovrebbero votare AfD. Gli altri tycoon pensano l stessa cosa, se non peggio, ma normalmente non lo dicono.
      E non basta: pur di sparare addosso a Musk sono diventati appetibili perfino i cinesi.

      1. Pero’ ai profani curiosi come me sorge spontanea una domanda, con tutto questo ben di dio e a seguito di infiniti commenti sul freno degli alti costi ricarica che disincentiva le vendite in italia, come mai il parco auto bev in Austria arriva appena al 2 per 100 ?

          1. Allora avevamo ragione entrambi, stavamo solo parlando di due dati diversi.
            Sa, mi hanno molto colpito alcuni dati usciti da studi fatti da regione Lombardia ( forse principalmente da città metropolitana di Milano) che sostenevano si una lieve crescita delle bev su un però più 11’/, di parconauto circolante totale
            La spiegazione che si davano era legata al fatto che un numero importante di famiglie non sta in realtà sostituendo le termiche ma aggiungendo bev per bypassare i blocchi di Milano città.
            Devo dire che sembra credibile , almeno così farei io in caso di estrema necessita

          2. No, lei ha torto. Lo dice la matematica. Prendiamo l’Italia: se da domani si vendessero solo auto elettriche (fra 1,5 e 1,8 milioni all’anno) la percentuale del circolante (40 milioni) aumenterebbe fra il 3,75% e il 4,5% all’anno. Ci vorrebbero rispettivamente 26,6 e 22,2 anni per sostituire tutte le auto termiche con auto elettriche.

          3. Mi permetta di insistere , al di là che alla fine non ha poi molta importanza su chi ha torto o ragione, lei ha correttamente risposto con i numeri nella sua ultima, ma io mi riferivo semplicemente alla attuale percentuale del parco bev circolante al momento in Austria e lei ha preso per la sua operazione matematica il migliore scenario possibile, provi a rifarli con una penetrazione annua media intorno al 20’/, è sono generoso, ( magari anche tenendo conto che alcune bev saranno aggiuntive e non sostitutive )vedrà che il numero che uscirà non sarà rassicurante,
            Vede la mia visione e come tale è personale , ne giusta ne sbagliata , solo personale, mi fa molto preoccupare , già con i suoi ottimistici numeri può generare un certo caos nei prossimi anni e sopratutto un reale risultato veramente lontano da previsioni e desiderata.
            E guardi che non ho mai parlato pensando a me stesso ( per età, reddito e condizione abitativa non ne ho necessita) ma valutando la sproporzione tra cosa e richiesto e il risultato finale

          4. Leonardo (R)

            @Ds mi consenta, ma ritengo che non sia affatto generoso, semplicemente non vede gli accadimenti davanti a sé.

        1. gabric1953@gmail.com

          In Italia c’è più ☀️, cosa che accomuna con l’Austria è che non abbiamo centrali nucleari che producono Energia elettrica

      2. Se magari fosse stata vera l’ amicizia tra E Musk e gli esponenti del Nostro governo, potevano almeno agevolarlo sulla diffusione (a carico Tesla) dei SUC sul nostro territorio, visto che sono molto poco uniformi.
        Io sto in Toscana : non esattamente una regione “povera, mal collegata, di scarso interesse turistico” ma di SUC ce ne sono troppo pochi…e nessuno in gran parte della regione (basta guardare l’app Tesla).

        Sicuramente altri coraggiosi imprenditori hanno tentato la strada di punti ricarica economici alimentati da F.E.R. (qualche articolo anche qui su Vaielettrico) ma son casi molto sporadici…e soprattutto nelle regioni che già hanno buona dotazione di punti di ricarica aperti al pubblico; sarebbe il caso venissero incentivati al centro_sud_isole per non creare troppa disparità e precludere lo sviluppo industriale e turistico (altri paesi amici & concorrenti possono batterci ora ed in futuro – Spagna, Portogallo, Croazia…).

        Con la maggior disponibilità di BESS sia sulla rete che nelle stazioni di ricarica non dovrebbe essere difficile rendere disponibile HPC a potenza sufficiente (anche solo 70kW) per brevi soste e ripartenza verso le destinazioni finali (ove magari ricaricare per il giorno dopo).

        Temo che l’ apertura concessa alle emissioni con conteggio triennale suonerà come una marcia funebre sull’automotive europeo ( e la salvaguardia della salute e ambiente)…
        Viva Re Petrolio..e pace all’ anima nostra.

        1. @Damiano: in Toscana al momento sono attivi 6 stazioni Supercharger Tesla posti in posizioni strategiche lungo le principali autostrade, più uno in costruzione, Poggibonsi, e due in sviluppo, Livorno e Siena. Credo sia già così un numero decisamente importante, e i punti di ricarica della rete di proprietà Tesla sono in continuo aumento. L’obiettivo principale rimane quello di fornire un eccezionale servizio ai possessori di auto elettriche che affrontano principalmente viaggi autostradali.

          1. Non è il servizio che serve a me .. e soprattutto alle tantissime persone che qui scrivono commenti che si lamentano di non saper dove ricaricare a basso prezzo.

            Chi sta in piccole città magari può trovare sufficienti ricariche pubbliche (tra AC/DC HPC) e magari poco affollate, chi invece abita in grandi capoluoghi, in quartieri densamente popolati (o dormitorio!) farà sempre fatica a trovare dove ricaricare a prezzi decenti Se Non Può caricare a casa o al lavoro…
            A quel punto è inutile dirgli di comprare BEV (specie se Utilitaria/piccola autonomia… E pure con la Tesla se la cava molto male…se -come me- ogni SUC è ad almeno 40/70 km fa dove si sposta (quanti sono quelli che tutti i giorni o tutti i weekend viaggiano in autostrada…e con SUC vicini?)

            Il mio è un “appello” ad estendere le reti di ricarica più economiche…Tesla compresa…anche se Elon Non mi piace.

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