A Caserta i cavi della stazione di ricarica attraversano la pista ciclabile: un ostacolo reale, pericoloso per chi pedala. A prima vista sembra una fake news, eppure la vicenda è documentata. La testata locale CasertaCe.net ha pubblicato un servizio corredato da foto eloquenti, titolando: «Solo a CASERTA: colonnina di ricarica auto a ridosso della pista ciclabile. I cavi fanno cadere chi va in bici». Una provocazione contro la mobilità elettrica? In questo caso, pare di no. Anche Il Mattino ha riportato la notizia, ricordando come il percorso ciclabile di oltre 11 km, finanziato dal Pnrr, sia spesso invaso da ostacoli di ogni tipo: «cartellonistica, pali della pubblica illuminazione, colonnine, piante, tabelle, paline degli autobus, transenne…».
Installare le colonnine senza pensare al loro uso
I siti locali titolano «Solo a Caserta», ma il problema della localizzazione cieca e priva di logica riguarda tutta Italia. Nella città campana, però, si supera ogni limite. In via Borsellino la denuncia è stata documentata dai cittadini, che sollevano interrogativi pesanti sulla sicurezza e sulla responsabilità in caso di incidenti. Il paradosso è evidente: «da un lato il Comune incentiva l’uso della bicicletta realizzando piste ciclabili, dall’altro installa colonnine elettriche senza considerare che i due sistemi entrano in conflitto. Se un ciclista inciampa nei cavi e cade, chi risponde? L’amministrazione che ha progettato male l’intervento?».

Non è un attacco ideologico alla mobilità elettrica. Oltre alla denuncia, infatti, arrivano anche proposte concrete: «Riposizionare la colonnina, modificare il tracciato della ciclabile, oppure installare protezioni che impediscano ai cavi di invadere la pista». La convivenza tra bici e auto elettriche è possibile, basta volerla.
Il problema poi è strutturale e non riguarda solo questa colonnina. Su Il Mattino del 4 luglio scorso leggiamo la denuncia dell’associazione dei ciclisti Fiab: «Progetti esecutivi discutibili». La cronaca del giornalista è incredibile: «Di frequente a Caserta si assiste poi alla realizzazione di piste sui marciapiedi, con una riduzione di questi ultimi che spesso sono pure ‘occupati’ da cartellonistica, pali della pubblica illuminazione, colonnine, piante, tabelle, paline degli autobus, transenne e ostacoli vari che costringono i pedoni, le carrozzine ma anche i disabili e gli ipovedenti a spostarsi sulla ciclabile».

Non è un problema di colonnine, ma la una mancanza di un seria progettazione. In questo caso le vittime sono ciclisti, pedoni e gli stessi e-driver che vista la situazi0ne devono rinunciare alla ricarica. Un danno per tutti.


È che, dopo le 21, è tornata la tariffa scontata. Spiace un po’ non approfittarne