A Boston mega pompa di calore green per la decarbonizzazione

Boston pompa di calore

La città di Boston si prepara ad accogliere la più grande pompa di calore industriale del mondo. L’impianto da 35 megawatt fornirà vapore a emissioni zero a case, aziende, ospedali e scuole. Il progetto, frutto della collaborazione tra Everllence e Vicinity Energy, entrerà in funzione nel 2028 e utilizzerà l’energia termica del fiume Charles, alimentata da elettricità rinnovabile.

La nuova infrastruttura, capace di generare 50 tonnellate di vapore all’ora, servirà oltre 6,5 milioni di metri quadrati di edifici, segnando un cambio di passo nella decarbonizzazione dei centri urbani americani. Il sistema sfrutterà la rete di teleriscaldamento già esistente, sostituendo progressivamente le caldaie a gas naturale e offrendo un modello replicabile per altre città del Nord-Est degli Stati Uniti.

Boston pompa di calore

Boston e New York, emissioni zero entro il 2050

Il progetto nasce in risposta ai rigidi obblighi di riduzione delle emissioni imposti da città come Boston e New York.
A New York, la Legge Locale 97 impone tagli del 40% alle emissioni degli edifici entro il 2030, fino a raggiungere la neutralità entro il 2050. Boston, con l’ordinanza Berdo (Building Emissions Reduction and Disclosure Ordinance), chiede lo zero netto entro lo stesso anno. In entrambi i casi, le sanzioni per chi non si adegua superano i 200 dollari per tonnellata di CO₂ equivalente.

Gli edifici più vecchi, tuttavia, rappresentano una sfida significativa: ristrutturarli per renderli efficienti può costare decine di milioni di dollari, secondo il Rocky Mountain Institute. In questo contesto, soluzioni come quella di Everllence si propongono come un compromesso tra efficienza, sostenibilità e contenimento dei costi.

Il teleriscaldamento a tutto vapore

A differenza dell’Europa, dove i sistemi di teleriscaldamento utilizzano principalmente acqua calda, molte città statunitensi impiegano ancora reti di distribuzione a vapore. Boston è una di queste, e la tecnologia Everllence – basata su un sistema di compressione di vapore ad alta pressione (fino a 50 bar e oltre 300 °C) – consente di decarbonizzare la rete esistente, evitando interventi invasivi sulle infrastrutture.

Secondo l’azienda, questa soluzione può generare un “enorme risparmio economico” per la città, sfruttando le condotte già presenti. Si tratta di un approccio più pragmatico rispetto alla sostituzione completa delle reti, e che potrebbe essere osservato con interesse anche in Europa, dove molte città stanno modernizzando i propri sistemi di teleriscaldamento.

Boston pompa di calore

La spinta locale contro le politiche incerte di Donald Trump

L’iniziativa arriva in un momento politicamente delicato. Il secondo mandato di Donald Trump ha rallentato le politiche federali di decarbonizzazione, privilegiando le fonti fossili. Tuttavia, Stati e Comuni mantengono una certa autonomia e stanno portando avanti programmi climatici indipendenti.

Durante l’amministrazione Biden, l’Inflation Reduction Act aveva introdotto incentivi fiscali fino a 2.000 dollari l’anno per famiglie che installavano pompe di calore o effettuavano interventi di efficienza energetica. Oltre 2 milioni di famiglie ne hanno beneficiato nel 2023, ma la misura è stata cancellata dal nuovo governo. La scadenza per richiedere i crediti è fissata al 31 dicembre, creando un effetto corsa contro il tempo.

Benefici sulla rete, stressata dai data center

Oltre al risparmio energetico domestico, le pompe di calore possono contribuire a stabilizzare la rete elettrica, oggi sotto pressione per l’aumento dei consumi nei  data center.
Secondo Rewiring America, una diffusione massiccia di tecnologie di efficienza energetica potrebbe ridurre la domanda di picco di fino a 6,8 gigawatt in Texas e 1,3 gigawatt in Arizona, equivalenti alla potenza richiesta da oltre 200 data center.

In questo quadro, la pompa di calore di Boston rappresenta un segnale forte: anche in un contesto politico ostile, le tecnologie pulite su scala industriale continuano a dimostrare la propria competitività economica e tecnica.

  • LEGGI anche “Il lato oscuro delle pompe di calore: come evitare le fregature” e guarda il VIDEO 

Visualizza commenti (2)
  1. Per la cronaca Everllence è il nuovo nome (a mio parere poco riuscito) di MAN Energy, che ha voluto allontanarsi dall’immagine di MAN come fornitore di motrici di camion e quindi legati al fossile.
    Da quanto vedo stanno puntando parecchio su pompe di valore industriali, anche più dei compressori per oil&gas su cui non erano male. Paradossalmente il compressore usato dalla pompa di calore è lo stesso modello dell’oil&gas, ma in questo caso comprime CO2 fino allo stato supercritico permettendo densità energetiche molto maggiori delle pompe di calore normali.
    Insomma una bella tecnologia che ben si accoppia alle rinnovabili.. Interessante capire se potrebbe essere accoppiata efficacemente ad un accumulo termico, es sabbia o sali fusi.
    Sul calore civile e industriale si può fare veramente tanto, non capisco perché incaponirsi e buttare soldi su tecnologie intrinsecamente inefficienti quali l’idrogeno e la cattura CO2, basterebbe cominciare a dare finanziamenti sulla base di un semplice fattore CO2 abbattuta/€ investiti

  2. tradotto in spagnolo “pompa di calore ” fa sorridere:
    ” bomba de calor” di 35 MW a Boston..
    ..urka allertate le autorità e gli artificieri..

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