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5 cose che piacciono (e 5 NO) dell’auto elettrica

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5 cose che piacciono  (e 5 no) dell’auto elettrica. Rispetto alle macchine tradizionali ci sono pro e contro, con cui si misura chi si avvicina per la prima volta a una EV. Per alcuni, certi svantaggi costituiscono un limite. Per altri sono trascurabili, addirittura possono essere vissuti come punti a favore. Cerchiamo di analizzare la questione in modo oggettivo, alla luce della nostra esperienza.

5 svantaggi e 5 vantaggi dell’auto elettrica. La nuova ammiraglia full electric di Mercedes, EQS

5 cose che…/ Partiamo dagli svantaggi: il range

Un’elettrica ha un’autonomia inferiore a quella di una pari auto termica – 1

Il tema dell’autonomia è uno dei più dibattuti. Si tratta di una delle più forti perplessità per chi si avvicina all’elettrico. Avrò abbastanza autonomia per le mie esigenze? Sarà possibile utilizzare l’auto elettrica come oggi faccio con la mia termica? Chi ha sempre guidato un’auto termica ritiene generalmente che un’auto elettrica farà al caso suo quando avrà la stessa autonomia e gli stessi tempi di rifornimento (ricarica) di un’auto diesel o benzina. A oggi non è così. E se ad esempio siamo abituati ad affrontare spesso viaggi autostradali di centinaia e centinaia di km senza soste, beh, questo con un’elettrica non possiamo farlo. Non ancora almeno.

Come lavora una batteria al litio
ilI grafico mostra come lavora una batteria agli ioni di litioil cuore dell’auto elettrica (fonte: Volkswagen Group)

Forse ci arriveremo. La tecnologia delle batterie è in continua evoluzione, e le potenzialità sono enormi. Personalmente non sono convinto che questa debba essere la direzione. Credo piuttosto che dovremmo puntare alla massima efficienza possibile. E che quando avremo batterie con una densità energetica doppia rispetto alle attuali, sarà più logico produrre auto più leggere ed efficienti rispetto ad auto con autonomia doppia. Il concetto di autonomia è spesso banalizzato e sopravvalutato. La percorrenza media nazionale è di circa 12 km.

5 cose che…/ Ma quanto ci vuole a ricaricare?

Un’elettrica ha tempi superiori rispetto al rifornimento di benzina – 2

Non è un caso che i produttori si prodighino in spiegazioni approfondite riguardo questo aspetto. Ed è vero. La ricarica casalinga di un’auto elettrica può durare molte ore. Una ricarica dal 10 all’80% presso una colonnina ultra fast dura nella migliore delle ipotesi comunque oltre i 20 minuti. Nella maggior parte dei casi, molto di più. Il serbatoio di un’auto termica si riempie invece in pochissimi minuti. Apparentemente, tempi nemmeno paragonabili, ma solo se pretendiamo di utilizzare un’elettrica come se fosse una termica. Ma l’approccio più razionale nell’utilizzo di un EV prevede che lo facciamo consapevoli della natura del mezzo che abbiamo in mano. Che è molto diverso.

Ionity HPC
Le nuove colonnine Ionity, le HPC, fino a 350 kW di potenza. Sono alte 2,60 metri.

Partiamo da due concetti fondamentali. Le nostre auto trascorrono la maggior parte della loro vita parcheggiate (generalmente a casa o al lavoro). E solo una minima parte in movimento. La corrente elettrica, a differenza del carburante, è disponibile quasi ovunque. Se possiamo organizzarci per ricaricare l’auto quando questa sarebbe comunque parcheggiata, allora i tempi di ricarica di fatto si annullano. Vogliamo invece utilizzare la nostra EV come se fosse un diesel e andare a rifornirla presso le colonnine fast? Dovremmo adattarci a tempi lunghi di “rifornimento”, oltre che a costi generalmente superiori. Certo, in alcuni casi, la ricarica fast è indispensabile, se affrontiamo un lungo viaggio, non possiamo farne a meno. Ma nel quotidiano, se abbiamo scelto l’auto giusta e costruito il giusto “ecosistema”, i tempi di ricarica per noi non esisteranno proprio.

Le Ev temono il freddo, come una vecchietta…

Un’auto elettrica riduce l’autonomia alle basse temperature – 3

Con le tecnologie attuali, il freddo è il nemico nr. 1 delle nostre batterie. Questo essenzialmente per due motivi:

  • è necessario prelevare energia dalla batteria di trazione per riscaldare l’abitacolo e (in alcuni più recenti modelli) le batterie stesse.
  • non è possibile prelevare dalla batteria tutta l’energia in essa stoccata.

I costruttori, nel tempo, hanno cercato trovare delle soluzioni per risolvere parzialmente il problema. Per l’appunto, ad esempio, progettando sistemi molto efficienti di climatizzazione delle batterie. O lavorando sulla chimica degli accumulatori, rendondoli meno sensibili alle variazioni di temperatura. In ogni caso, a oggi, dobbiamo tenere conto che, se viviamo in una zona fredda, l’autonomia della nostra auto in inverno percorrerà meno km, rispetto all’estate.

Ma dove vai se un garage e una presa non ce l’hai

Niente elettrica senza box o un posteggio privato dove ricaricarla – 4

C’è chi avrà da ridire, obbiettando che non è completamente vero. E che, se l’auto ha una buona autonomia e si percorrono pochi km al giorno (disponendo di una colonnina ultra-fast vicino a casa), allora è fattibile. Ma la verità è che si tratta in buona parte di casi estremi. Se vogliamo che l’utilizzo della nostra auto elettrica sia agevole, confortevole, che migliori la qualità della nostra vita, ricaricare la batteria nei momenti di fermo dell’auto è fondamentale. Ci consente, come visto, di non renderci nemmeno conto dei tempi (visto che nel frattempo facciamo altro). Ci consente inoltre di ricaricare a costi estremamente bassi e di preservare nel tempo la durata delle batterie (ripetute ricariche fast portano a un più rapido deterioramento della batteria).

E poi quanto dura la batteria? Solo pochi anni?

Le celle si usurano, riducendo nel tempo l’autonomia dell’auto – 5

È così. Una batteria al litio inizia il suo decadimento nel momento stesso in cui viene assemblata. Possiamo influenzare (positivamente o negativamente) il livello di usura nel tempo attraverso il modo di utilizzare l’auto e di ricaricare. Ma dobbiamo prendere  atto che, indipendentemente da quanto e come utilizzeremo l’auto e la batteria, questa comunque subirà un deterioramento nel tempo.

5 cose

La maggior parte dei costruttori garantisce ad ogni modo il 70% di capacità del pacco batteria fino a 8 anni o 160.000 km. Alcuni si spingono fino a 10 anni e 250.000 km. Questo però non è il limite oltre il quale la batteria non sarà più utilizzabile. Ma è semplicemente il termine di garanzia. Abbiamo già visto svariati casi di auto vicine ai 200.000 km e con la batteria ancora in ordine. In sostanza, l’eventualità di dover cambiare la batteria prima dell’auto è davvero remota. Piuttosto è importante che l’autonomia dell’auto che scegliamo sia correttamente dimensionata, tenendo conto anche di una certa usura nel tempo. Questo se pensiamo di tenere a lungo la nostra auto.

5 cose che… / Veniamo ai vantaggi

Un’elettrica offre guidabilità e confort sconosciuti alle termiche – 1

Questo non lo si immagina fino a quando un’elettrica non la si guida per qualche giorno. Non si tratta solo delle prestazioni, della coppia copiosa e istantanea che rende facile qualsiasi manovra. Un’elettrica si muove in modo semplice, senza lo stress di cambi di regime di rotazione, di frizione, marce,… Un’auto elettrica è sempre a proprio agio. Agile in città, scattante ai semafori, pronta nei sorpassi, confortevole nelle lunghe discese grazie al recupero dell’energia. Impossibile trovare la stessa dinamica di guida con lo stesso livello di confort in un’auto termica di pari costo e categoria.

Parliamo anche di soldi: non ci crederete, ma conviene

Il costo complessivo è inferiore a quello di una pari auto termica – 2

5 cose
Raffronto di costi tra Volkswagen ID3 1st e Golf 8 TGI. ID3 costa meno fin dall’acquisto.

E’ opinione diffusa che le elettriche costino di più. Questo in buona parte perché:

  • Ci concentra sempre sul prezzo di acquisto e quasi mai sul TCO (total cost of ownership), ma l’auto non la si compra e basta. Ha dei costi anche dopo (energia elettrica o carburante, assicurazione, bollo, manutenzione). E bisogna tenerne conto.
  • Si confrontano spesso auto inconfrontabili. Nella maggior parte dei casi, le auto elettriche sono auto estremamente prestazionali. Non possiamo paragonarle nel prezzo con auto molto meno potenti. Non ha senso. Semmai potremmo “lamentarci” del fatto che nella gamma bassa del mercato i modelli a disposizione siano pochi. Anche se la situazione sta rapidamente evolvendo e l’offerta aumenta.

5 coseNon c’è paragone sul fronte della sostenibilità

Un’elettrica inquina meno di una paragonabile auto termica – 3

Questo ormai è assodato. L’auto elettrica ha emissioni decisamente più ridotte rispetto a un’auto termica. In particolar modo se per la produzione e per la ricarica delle batterie viene utilizzata energia verde, ma non solo. Importante è però tenere in considerazione i chilometraggi percorsi. Per produrre un’elettrica e il suo pacco batteria sono inevitabili maggiori emissioni in atmosfera rispetto a quanto accade per la produzione di un’auto termica. Quindi un’elettrica parte svantaggiata in termini di emissioni. Perlomeno con le tecnologie di produzione attuali. Ma bastano nella maggior parte dei casi poche decine di migliaia di km per arrivare al punto di pareggio e iniziare a ridurre la propria impronta ecologica rispetto a un’auto termica.

Meno soste (e molto meno costose) in officina

Un’auto elettrica ha bisogno di meno manutenzione – 4

In un’auto elettrica le parti meccaniche sono molto più ridotte. Non sono necessari cambi olio, rettifiche, registrazioni, interventi sul cambio o sul motore. I tagliandi prevedono generalmente la sostituzione di filtri abitacolo, eventuali controlli del circuito di raffreddamento delle batterie e poco altro. Con una spesa media pari alla metà rispetto a una termica. Anche le parti soggette ad usura sono molte meno. E non ci sono potenzialità di interventi straordinari particolarmente costosi rispetto a quanto può invece avvenire in un’auto termica.

5 cose

Certo è che, come controparte, almeno allo stato attuale, le officine sono restie a intervenire in autonomia quando è necessario. O forse hanno indicazioni da parte dei costruttori di non farlo in autonomia. Lo abbiamo visto in varie situazioni nelle quali le Case hanno sempre voluto intervenire direttamente per risolvere il problema. Con un grande allungamento dei tempi. Anche se statisticamente si tratta di casi isolati.

Green in tutto, tranne produzione e smaltimento

Un’auto elettrica utilizza energia potenzialmente rinnovabile – 5

Un’auto elettrica sarà tanto più ecologica quanto più saremo in grado di ricaricarla utilizzando un mix di energia pulita. E, ricaricandola sempre con energia verde 100%, l’impronta ecologica dell’auto sarà pari alle sole emissioni necessarie alla sua costruzione e smaltimento. Questo perché un’auto elettrica si muove grazie appunto all’energia elettrica. Energia elettrica che, a differenza di un carburante fossile, può essere prodotta ad impatto zero sull’ambiente.

 

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29 COMMENTI

  1. Secondo il mio punto di vists i 5 punti positivi e negativi una volta tirate le somme non si equivalgono. Per prima cosa i punti negativi sull”autonomia e del freddo hanno un valore immenso per chi usa l”auto per i viaggi lunghi, mentre per chi ne fa un uso quotidiano cittadino questi punti negativi non esistono.
    L’articolo fa un elenco di caratteristiche più evidenti ma sappiamo che non finisce lì, come sappiamo che ogni catatteristica ha un valore più o meno alto.
    Come per esempio l’autonomia in assoluto è più importante della riduzione di autonomia dovuta al freddo. Al sud c”e meno freddo che al nord.
    Il punto positivo di non inquinare durante l’uso mi pare molto più importante di ogni altra caratteristica.
    Ps. Nella mia esperienza ho scoperto che le batterie al litio durano molto di più di quello che si pensa. Sto usando su diverse moto batterie di 12 anni, a cui ho solo dovuto sostituire l’elettronica di controllo che dopo 8/10 anni aveva smesso di funzionare.

  2. Salve a tutti. Ho letto tutto l’articolo più volte e anche i vostri commenti e fatico a farmi un’idea mia, lo ammetto. I pregiudizi la fanno sovrana anche se alcuni (miei) miti stanno sgretolandosi. Purtroppo alcuni invece restano irremovibili, come la durata utile delle batterie è relativo loro costo di sostituzione (per fortuna o sfortuna ho un’auto che ha raggiunto la maggiore età) e anche con le prossime spero e prevedo durino altrettanto (le batterie reggeranno o mi devo “svenare” per cambiarlo o sostituire l’auto?). Poi come ho letto da altri utenti per me guidare significa passare per ogni parte della guida, anche per frizione e cambio. La mancanza di questi passaggi per me è un (e qui mi scuso con chi non approva) regredire, come guidare uno scooter. Ho avuto la possibilità di guidare termiche con cambio automatico o sequenziale, e anche se lì per lì comode, qualunque spostamento (breve/medio/lungo) per quanto comodo per quanto scomodo (lo so, è un controsenso) noioso e con distrazioni sempre in agguato (sarà il caso ma mi è successo più che col manuale).
    Poi obiettivamente non comprendo queste prestazioni di coppia esagerata 0-100 in meno di 5 secondi. Non siamo in “f&f” o su circuìti automobilistici. Poi il doversi anche procurare ricoveri auto con annessa la presa elettrica dedicata (probabilmente con wattaggio maggiorato per migliorare i tempi di ricarica). Il modificare drasticamente la concezione di come trattare la nostra vettura. La tecnologia comunque sia ci porterà tutti inevitabilmente verso questa strada oramai imboccata, apprezzata ed accolta sempre più e noi tutti ci adegueremo, ma l’assenza di cambio e frizione…per me una grossa mancanza che già ha il sapore di nostalgia.

    • Ammetto che è difficile metterti in una categoria. Da un lato dichiari il tuo amore per frizione e cambio, che di base sono apprezzati solo da chi ha una guida sportiva e “tecnica”; dall’altro ti lamenti delle prestazioni, lo 0-100 in 5″ (sai che la Tesla Roadster lo fa in 1.1″?), “eccessive” secondo te (non devi per forza premere il pedale fino in fondo, puoi fermarti prima, lo sai, vero?). Potresti rientrare nella categoria dei “nostalgici” (di quelli capaci di fare la doppietta come sulle vecchie 500 o di cambiare marcia con un manuale senza usare la frizione) ma stranamente non elenchi tra i minus dell’elettrico la mancanza del suono del motore (un “nostalgico” l’avrebbe detto subito). Se può consolarti i cambi per le elettriche li stanno producendo ma saranno comunque dei “robotizzati” (senza frizione).

      Forse l’elettrica per te è una auto classica a cui è stato montato un kit elettrico: ti ritroveresti il cambio, la guida in elettrico e le prestazioni non da fast & furious.

  3. Anch’io mi muovo sopratutto in bici e abitando in pianura padana condannato ai Pm10 e Pm2,5 dei milioni di diesel in circolazione, oltre la resto delle polveri sotto dei metalli pesanti in circolazione. Basti pensare alle pasticche dei freni e alle capitalistiche che le elettriche non hanno (frenata passiva)…. già questi argomenti, oltre alla riduzione drastica degli idrocarburi in atmosfera, dovrebbero dar vincere qualsiasi gara con le auto tradizionali…….

  4. Diciamo che la maggioranza di questi punti rispecchiano il mantra infinito sberciato ripetutamente dall’automobilista medio italiano, sotto qualsiasi post o notizia in rete che riguarda la mobilità elettrica. Luoghi comuni, chiacchiere da bar, leggende metropolitane che tentano invano di nascondere l’italiana ignoranza alla guida, tanto si vantano di vivere nella nazione dei motori e tanto incapaci di mettere semplici frecce alle svolte e totalmente incapaci di affrontare una rotonda. I punti di cui sopra sono appannaggio dei mediocri guidatori che non solo non conoscono la reale autonomia del proprio mezzo ma molti di loro ignorano pure l’esistenza del contachilometri parziale. Le elettriche obbligano a una guida intelligente, razionale e soprattutto efficiente; un modus operandi ben lontano dalle soste selvagge a motore acceso “1 minuto che scendo a prendere il giornale”, ai climatizzatori perennemente accesi senza motivo, finanche i micro spostamenti che in molti casi una bicicletta o una sana camminata possono sopperire. Infine voglio aggiungere un punto che manca nella classifica e cioè il “riscaldamento del motore”: il motore elettrico offre da subito le percorrenze chilometriche dichiarate mentre un benzina incomincia a essere efficiente, e a consumare il dichiarato, solo dopo 6/8 chilometri, serve il doppio per un diesel. Qualsiasi distanza percorsa con una endotermica al di sotto di queste cifre risulta un inutile spreco di carburante.

    • Infatti io la macchina non la uso in città.
      Per me prendere la macchina è fare decine o centinaia di km. due o tre volte al mese nei week-end.
      Per questo motivo per me le elettriche non sono mature, le utilizzo nelle condizioni più sfavorevoli per l’elettrico. Autostrada, lunga distanza senza possibilità di ricarica elettrica all’arrivo e scarsa possibilità di soste durante il viaggio (Muovendomi in gruppo di più auto)
      Comunque anche l’elettrica soffre per le partenze a freddo con consumi elevati per scaldare il pacco batterie e l’abitacolo….. quindi questo punto è alla pari.
      Non potendomi permettere due auto (E’ gia tanto se ne ho una) inevitabilmente ho dovuto prendere una mild hybrid. Che consuma un po’ meno e che spero mi durerà i prossimi 15 anni…… (facendo 7000km all’annoin 15 anni arriverò a malapena a 100.000 km) Altro motivo per cui l’elettrico non conviene….. spendo tanto all’inizio per non poter rientrare dell’investimento.
      Un conto facessi 50 km al giorno in città per lavoro….. ma per fortuna ne faccio 8 a piedi tra lavoro e giri per i fatti miei!

  5. Confermo tutto quanto scritto per esperienza personale. Gli unici casi in cui sconsiglierei un’elettrica è a coloro che necessitano per lavoro di effettuare lunghe percorrenze ogni giorno (superiori all’autonomia dell’auto) e a coloro che non dispongono di un punto di ricarica a casa o sul posto di lavoro, perché dipendere sempre dalle colonnine non è realisticamente fattibile. Ricordo infatti che l’energia acquistata presso le colonnine costa quanto la benzina in termini di spesa per 100km, inoltre la seccatura del pagamento della sosta al termine della ricarica impone di restare nei paraggi ed essere disponibili a spostarla al più presto terminata la ricarica. Cosa non fattibile ad esempio di notte o durante gli orari di lavoro

  6. Ma di fronte al problema ambientale incombente continuiamo a chiederci se ci conviene (lato economico di acquisto a parte).

  7. Ma il bonus -40% su auto elettriche riservato alle famiglie con ISEE inferiore a 30000€ che fine ha fatto??

    • Le ultime notizie romane parlano di un’approvazione entro giugno, dopo la bolinatura della Corte dei Conti. Ma non c’è mai nulla di sicuro in queste cose: riferiamo senza prendere impegni.

  8. 🤣🤣🤣 penso che l endotermico avrà ancora vita lunga, il resto lo lasciamo ai frollocconi elettrificati 🤣🤣🤣👍

  9. La silenziosità non sempre è un vantaggio (soprattutto sulle sportive), così come il cambio automatico: la “guidabilità” va alle elettriche se si guarda l’agilità nel traffico (imbattibili!) e lo stress da traffico, va alle termiche se si guarda il piacere di guida puro (“giocare” col cambio, il numero di giri, la guida non assistita in curva, il peso minore …). Guidando un’elettrica non pensi “ah, mi sono fatto una guidata …”, ti concentri di più su altri aspetti. La buona notizia è che anche questo sta per cambiare: grazie all’approccio statunitense e “tamarro” di Tesla, gli altri produttori devono rincorrere e sono costretti a sfornare auto prestazionali. Come faranno Ferrari e Lamborghini a presentare la loro elettrica dopo che Musk ha dichiarato che la sua roadster farà lo 0-100 in 1.1″ ed è dotata di 2 retrorazzi posti vicino la targa posteriore? Ecco, un’auto così la comprerei subito …

    • Ma tu l’auto la compri per utilizzarla nella vita quotidiana o solo per divertirti? Io penso che prima di tutto l’autondevca assolvere al meglio le esigenze che si hanno nella vota quotidiana che non è certo quello di andarti a divertire in pista…. la vita quotidiana è fatta di guida nel traffico e nei semafori quando si è in città e di guida a velocità costante al limite del codice della strada quando si è in extraurbano (superstrade ed autostrade) ed è su questo che va giudicata secondo me un auto…. poi se uno ha i soldi per una seconda auto da “divertimento” è un altro discorso ma la prima auto deve essere comoda, sicura e rilassante nella vita quotidiana…. le prestazioni fine a se stesse nella vota quotidiana a ben poco servono, solo l’accelerazione può essere un valore aggiunto per fare i sorpassi in maggior sicurezza o per divincolarsi più agilmente nei rari casi di pericolo incombente… perciò per quanto mi riguarda l’auto elettrica come auto quotidiana vince su tutta la linea e non sento neanche il bisogno che debba essere per forza ultraprestazionale…. la mia scelta è andata su Tesla ma non certo per le prestazioni (infatti ho scelto la più piccola in listino cioè la M3 SR+ perché già questa ha prestazioni esagerate per la vita quotidiana) ma per cose che nella vita quotidiana sono ben più importanti in primis la rete di ricarica Supercharger che garantisce di poter fare viaggi con tempi di ricarica praticamente dimezzati rispetto a tutta la concorrenza o comunque con costi molto più bassi (ai supercharger la ricarica a 250 kw la paghi innesca 0,35 €/kwh… dagli altri per solo una potenza di 50 kw già paghi 0,5 €/kwh)

      • Moreno il mondo è bello perché è vario. La mia auto principale è una Abarth 124 spider, prima avevo una Nissan 350z roadster. La Abarth non ha neanche un vano portaoggetti (ne ha 2 minuscoli, non ha cassetto portaoggetti lato passeggero e non ha vani nelle portiere), per entrare devi avere addominali e ginocchia buone, non devi essere più alto di 1,80 e devi essere pronto a correggere in controsterzo, soprattutto sul bagnato, perché parte anche col controllo trazione inserito: è assolutamente perfetta per me, 2 giorni fa sono stato in un suv nuovo di pacca di un amico, suv di marca e costoso, e mi è venuto il mal di mare (guidavo io e pure piano perché era in rodaggio). Dove vivo io ci sono pochissimi semafori, in tutto il mio comune, frazioni incluse, non c’è una sola striscia blu (e il comune è vasto) e ovunque mi sposto da casa non c’è traffico, solo curve e strade lisce.

        Capisco che per chi vive in pianura padana o in città trafficate le priorità siano altre, ma per chi vive in città tranquille prive di traffico la guida è prima di tutto un piacere. E’ un po’ come il sesso: c’è chi lo pratica perché è un dovere coniugale e nella vita ha ben altri pensieri e chi lo pratica perché si diverte a sperimentare e ha tante energie da dedicarci. A questi ultimi non puoi imporre la sola posizione del missionario …

      • La Tesla Roadster con i retrorazzi? E’ elettrica, non paga il bollo e può entrare nelle ZTL. Ti immagini a fare 0-50 km/h in pochi decimi di secondo mentre i retrorazzi fanno quasi decollare l’auto? 🙂

  10. Un problema: quando la batteria sarà esausta per milioni di automezzi dove verrà smaltita? Attualmente sono abbandonate in Africa. L’energia per la ricarica oggi è ancora derivata da idrocarburi per l’80% . Dov’è il risparmio ecologico. Io ho montato un pannello solare sul box e ricarico con quello, ma quanti lo potranno fare??

    • Questa è la grande sfida dell’elettrico: evitare di ripetere gli errori fatti con le auto tradizionali, organizzando fin dall’inizio un’efficace catena di riciclo e smaltimento. Le premesse ci sono, facendo di un problema un’opportunità di business, ma servono i fatti. Quanto all’energia che si utilizza, non tutti possono auto-produrla, sarebbe sufficiente acquistarla da utilities che comunque la producono da rinnovabili. Anche con l’idro-elettrico, piuttosto diffuso in Italia grazie agli investimenti fatti dai nostri padri e dai nostri nonni in passato.

    • Buon giorno Aldo,
      quando la batteria non potrà più essere utilizzata per la trazione dell’auto, sarà riutilizzata come stoccaggio di energia. Quando non potrà più essere utilizzata nemmeno per questo scopo, sarà riciclata.
      La legge impone che il costruttore si faccia carico della gestione della batteria una volta che non è più utilizzabile a bordo delll’auto.
      L’energia non è per l’80% da fonti fossili, come lei scrive. 🙂 Dove l’ha letto?! :-))))

  11. Per il punto 4 dei vantaggi, potrebbe dipendere anche dal produttore. Lato Tesla, a meno che sia cambiato qualcosa, consigliano il cambio di liquido di raffreddamento della batteria ogni 4 anni/80k km, solito cambio filtri abitacolo e null’altro in termini stretti di interventi sulla vettura (dai, siamo onesti e lasciamo fuori il liquido lavavetri…)
    Per quanto riguarda gli altri produttori? Quegli 800€ di manutenzione su una ID.3 (in quanti anni?) mi suonano molto come “dobbiamo trovare una scusa per far fare tagliandi regolari ogni anno/15k km e far sopravvivere i dealer (e per noi per mungere la vacca finché si può)”. Non riesco a spiegarmi una così alta cifra: ok, tenderei ad escludere gli pneumatici, ma cos’altro può impattare così tanto?

    • Quello del costo dei tagliandi è un tema da approfondire, se qualcuno nella nostra community ha voglia di condividere la sua esperienza puo’ farlo qui o scrivendoci a info@vaielettrico.ti . Grazie fin d’ora.

      • Sulla Peugeot e208 è previsto un primo check a 12500km, dopodiché i tagliandi sono ogni 2 anni o 25mila km.
        Non so ancora dire quanto costino perche ho fatto solo 9000km finora.

      • Sulla id.3 è previsto un check/cambio fuori abitacolo/controllo liquido raffreddamento ogni 30000 km o 2 anni.

        Per quanto riguarda le cose che non piacciono dell’elettrica, è ‘provarla’. Credo che parecchia gente abbia pregiudizi che potrebbero sparire se solo le provassero

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