5 caschi da eBike nuovi e super tech

Caschi da eBike nuovi e super tecnologici che vi consigliamo in attesa di capire se il loro uso diventerà obbligatorio con il nuovo codice della strada in studio da parte del governo italiano

Il casco non è obbligatorio oggi per usare una eBike in strada e fuoristrada. Come abbiamo scritto negli ultimi mesi c’è allo studio del governo un pacchetto di cambiamenti che potrebbero portare alla prescrizione necessaria per tutti. In ogni caso parliamo di una difesa molto utile a evitare conseguenze gravi in seguito a cadute che non vanno sottovalutate. Di seguito vi mostriamo alcuni caschi da eBike sicuri e anche belli.

Il tedesco “Inflabi” si gonfia e sgonfia

“Tutto è iniziato con un po’ di aria e una visione”. Così il giovane team di Inflabi presenta sul sito il loro prodotto omonimo: un casco che si gonfia per essere indossato e una volta terminati i nostri giri si sgonfia e si ripiega per entrare nella custodia dedicata. E la sicurezza? La startup tedesca assicura che l’obiettivo è quello di rendere il ciclismo più sicuro con un casco dall’aspetto elegante e in grado di adattarsi alle condizioni urbane.

Inflabi è un casco gonfiabile, ma è sicuro?

 

A differenza dei classici caschi Inflabi non è realizzato in schiuma EPS, ma è costituito da robuste camere d’aria in tessuto, che utilizzano la tecnologia sviluppata dalla startup. Quindi una volta gonfiato, si ottiene una protezione che in caso di caduta o collisione è in grado di assorbire nel modo migliore gli urti. In 20 secondi, una volta fatta entrare l’aria nelle camere tramite le valvole poste nella parte posteriore, il casco è pronto per essere indossato. È possibile eseguire l’operazione impiegando qualsiasi pompa per biciclette. Non solo, l’elmetto una volta sgonfiato si ripone e si trasporta senza avere il classico ingombro.

basta una pompa da bici qualsiasi

Altra particolarità: è progettato per essere personalizzato in base alla forma e alle dimensioni della testa di ogni singolo ciclista, conferendo massima aderenza. In caso di incidente è possibile riutilizzare il casco, poiché la camera d’aria non si rompe e questo consente di essere sostenibile. La sicurezza, però, passa attraverso la burocrazia e il team assicura che entro la fine dell’anno riceverà la piena certificazione europea EU1078. Intanto ad agosto sono partite le prevendite sul sito aziendale al prezzo di 150 euro. Le prime consegne sono previste a novembre.

Abus, più sicuro dei caschi da eBike

la visiera come un occhiale protettivo

Tra i vari caschi da eBike sul mercato, di sicuro Abus Pedelec 2.0 Ace merita attenzione. Si tratta di un casco progettato apposta per chi usa la pedalata assistita offrendo una protezione aggiuntiva a quella di un casco tradizionale. Abus copre di più la testa del ciclista, arrivando ben oltre la nuca. Il casco è inoltre dotato di una visiera integrata che protegge gli occhi da insetti e detriti quando si viaggia a velocità sostenuta. La calotta è in materiale termoplastico, mentre l’interno in schiuma Eps presenta una struttura incollata nello stampo.

Ciononostante Abus ha progettato Pedelec 2.0 Ace per renderlo leggero e traspirante, così da non fa pesare troppo le pedalate. Il casco presenta infatti numerose aperture sulla parte superiore ed è dotato di paraorecchie rimovibili per quando le temperature scendono. C’è anche una copertura anti pioggia in uno scomparto sul retro del casco. Il costo è di 230 euro. Altra caratteristica interessante è il Led integrato sul retro per segnalare la propria presenza agli utenti della strada. Infine, Abus Pedelec 2.0 Ace è fissato tramite una fibbia magnetica Fidlock, che consente di indossare e togliere il casco con una sola mano.

Sicurezza prima di tutto per Met

Met Intercity Mips è un nuovo casco specifico per eBike con un’ampia visiera integrata regolabile che protegge da vento, polvere e insetti. Viene realizzata in policarbonato e si rimuove rapidamente nei giorni in cui non è necessaria. Una Magnetic USB Led Light di Met è fissata sulla parte posteriore superiore del casco per garantire visibilità in tutte le condizioni. Un sistema magnetico fornisce un fissaggio semplice e sicuro alla calotta del casco e facilita la rimozione della luce e la ricarica della batteria tramite una porta USB-C. Met Intercity Mips promette di essere comodo e sicuro grazie a una forma interna raffinata e al nuovo sistema di vestibilità MET Safe-T Heta che offre una regolazione a tutto tondo e che si adatta individualmente. 

facile da togliere e indossare

Sono presenti 13 prese d’aria che canalizzano l’aria interna per migliorare la ventilazione e il comfort. Il sistema di fissaggio del cinturino magnetico Fidlock rende semplice il fissaggio del casco, mentre il sottogola imbottito assicura un tocco morbido sulla pelle. Dotato del sistema di protezione cerebrale, il Met Intercity Mips è in grado di scorrere rispetto alla testa in caso di incidente, dissipando le forse rotazionali in caso di impatto. Il MIPS Brain Protection System (BPS) è fissato all’interno del casco tra l’imbottitura di comfort e l’EPS. In 3 taglie e 5 colori differenti, costa 250 euro.

ventilazione e luci Led ben visibili

Beam lancia Virgo

Parliamo di una startup francese, la Beam che ha messo sul mercato il casco Virgo, frutto di anni di ricerca e di grande successo su piattaforme come Indiegogo e Kickstarter. Realizzato con una calotta in policarbonato e uno strato protettivo in EPS. Parliamo di un casco che soddisfa tutti gli standard di sicurezza EN1078, NTA8776 e CPSC ed è nato per essere indossato quando siamo in sella a un’eBike, a un monopattino o su uno skateboard. E poi è un casco integrale dalla calotta e mentoniera in grado di assorbire e proteggere dagli urti la testa, il mento e la mascella. La visiera frontale è fissata da due magneti e le lenti sono intercambiabili, per dare la migliore visibilità al ciclista in tutte le condizioni. Virgo monta nella parte posteriore una luce rimovibile fissata da un magnete, che può essere usata separatamente. Inoltre la luce Led ad alta efficienza energetica, si ricarica tramite USB-C ed è dotata di accelerometro che rileva la frenata. Costo 277 euro.

Dal crowdfunding arriva Aura

Il casco nato come progetto per il mondo del crowdfunding si chiama Aura ed è un casco pensato e progettato proprio per chi si sposta su bici e monopattini. Aura offre un sistema di ventilazione dedicato, pesa solo 370 grammi ed è certificato per i conducenti di e-bike, con test di resistenza che ne assicurano la solidità fino a 45 km/h. Il casco è totalmente impermeabile e include una serie di illuminazioni smart per essere visibili sia anteriormente che posteriormente. 

Con Virgo anche la mascella è protetta

In un certo senso, il casco Aura è proprio un’estensione delle luci di posizione e segnalazione che dovrebbero esserci su tutti i mezzi elettrici. L’illuminazione per la frenata è smart e questo significa che si attiva automaticamente. Inoltre, Aura offre un sistema di rilevamento automatico degli incidenti, il quale è in grado di allertare i soccorsi in caso di necessità. Insomma, un oggetto unico nel mondo dei caschi da eBike, pensato per chi si sposta quotidianamente. Se volete saperne di più trovate tutti i dettagli tecnici su Kickstarter. Potete finanziare il progetto versando un importo a partire da 169 dollari (circa 150 euro).

Visualizza commenti (4)
  1. anch’io non farei neanche 30 metri nel cortile di casa, in bici E in e-bici, senza casco. A 19 anni mi comprai la prima moto. Allora non era obbligatorio il casco, e anche allora, da quando ritirai la mia moto nuova fiammante dal concessionario, infilai il casco e lo usai SEMPRE.

    Bisogna averla vuota la zucca per non provare il desiderio di proteggerla su un mezzo che va su strada e sul quale si sta in equilibrio instabile….

  2. Il casco smart con le luci di direzione, rilevazione di caduta e la luce di frenata me l’ero fatto da solo 10 anni fa con un Arduino, un accelerometro e tanti fili.
    Adesso forse uno viene realizzato con Kickstarter, ripeto forse.
    Direi quindi che l’innovazione nei caschi di bici va a passo di lumaca.

  3. Credo sia folle non utilizzare il caschetto in bici, anche muscolare. Quando comprai la mia uscii dal negozio con bici e casco….basta cadere e urtare un marciapiede per avere delle conseguenze fatali.

  4. Mi paiono belle idee e proporre, ma non capisco perché rendere obbligatori questi dispositivi sulle e-bike e non sulle bici muscolari.Il rischio é lo stesso e le velocità sono compatibili. Il legislatore come al solito non usa nessuno di questi mezzi ma solo l’auto blu…

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