Con 4e-consulting l’Emilia e dintorni _ siamo nel ferrarese _ si conferma attenta alle innovazioni. Parliamo di un gruppo di ingegneri che hanno lavorato al sollevatore telescopico elettrico di Manitou e a Frutteto, il trattore ibrido di Carraro, più tanti altri progetti elettrici, anche nella nautica, tra Italia e Cina. Siamo andati a trovarli a Ferrara, dove abbiamo conosciuto il titolare Paolo Patroncini.
Dal diesel all’elettrico: dopo Aprilia, Ducati e Vm Motor ecco 4e-consulting

L’azienda fondata da Patroncini nel 2010 è figlia di un percorso di ricerca e di un ricco curriculum. Il titolare dopo la laurea in ingegneria ha fatto esperienza in Aprilia e Ducati Corse nell’ambito della progettazione motori: “L’ultima esperienza, durata dieci anni, è stata alla VM Motori di Cento, sempre nel ferrarese, come responsabile ricerca e sviluppo. Nel 2010 ho intrapreso questa iniziativa personale. Oggi siamo in una decina, tutti tecnici e ingegneri, e dal 2014 abbiamo un’azienda in Cina che si occupa degli aspetti commerciali per le attività di ingegneria. Fino a tre anni fa abbiamo progettato e simulato motori diesel per grosse aziende cinesi, colossi mondiali con cui ho ancora rapporti. Negli ultimi anni abbiamo deciso di evolvere verso l’elettrico“.
L’elettrico, scelta obbligata per 4e-consulting – Il video
In un mondo agricolo ancora dominato dal diesel, come si spiega la scelta elettrica?
“Una naturale prosecuzione dell’attività. Nel mondo delle macchine agricole e delle macchine da lavoro il diesel domina, ma sta crescendo il tema dell’elettrificazione e vista la nostra propensione alla ricerca, a cui dedichiamo il 30% degli utili, abbiamo investito in questa direzione. Ci siamo inventati questo mestiere e abbiamo raggiunto un buon livello di maturità tecnica”.
In concreto?
“Stiamo lavorando nel campo agricolo con importanti costruttori europei, non posso entrare nel dettaglio per vincoli di riservatezza. Poi c’è il filone delle attrezzature molto promettente“.
Le batterie? “Devono adattarsi al singolo cliente”

Collegare il sistema propulsivo di macchine, a volte prodotte in poche unità, al pacco batterie è un lavoro complesso sottolinea Patroncini. “Una parte del nostro lavoro è la progettazione e la realizzazione del pacco batteria. Abbiamo clienti che chiedono soluzioni particolari, la customizzazione è la nostra attività; infatti non abbiamo un catalogo ma un insieme di combinazioni e soluzioni di packaging“. A ognuno secondo le sue esigenze.
Nuovi settori? “I prodotti biologici e il ferroviario”

All’interno del variegato mondo agricolo ci sono nicchie specifiche?
“Stiamo lavorando, per esempio, con un consorzio di produttori di latte biologico. Vogliono eliminare i motori diesel dalle stalle, anche quelli delle motopompe che portano fuori il latte. Noi abbiamo progettato e realizzato il pacco batteria. In questo settore poi c’è forte attenzione all’utilizzo del bio gas prodotto in azienda”.