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33 mila punti di ricarica in Italia: pochi o tanti?

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33 mila punti di ricarica in Italia: le installazioni continuano a ritmo serrato. E il 45% delle nuove colonnine è ad alta potenza, secondo quanto rileva Motus-e.

33 mila punti di ricarica33 mila punti di ricarica e crescono quelli ad alta potenza

Le vendite di auto elettriche ristagnano (in settembre se ne sono vendute poco più di 5 mila), ma l’apertura di stazioni di ricarica prosegue a ritmo serrato. Già al 30 settembre  in Italia risultavano installati 32.776 punti di ricarica in 16.700 infrastrutture (stazioni, o colonnine) e 13.225 location accessibili al pubblico. Facile desumere che con questa prima decade di ottobre si sia ormai raggiunta quota 33 mila. I dati sono contenuti  nella rilevazione trimestrale di Motus-E, l’associazione che raggruppa gli stakeholders della mobilità elettrica. Sono pochi o tanti? Secondo Motus-E  “in Europa, il nostro Paese è tra i più virtuosi. Come mostrano i dati di giugno, l’Italia mette a disposizione di 100 automobilisti di auto completamente elettriche circa 21 punti di ricarica, al di sopra della media europea (13). E molti di più di quelli offerti da Germania (10), Francia (12) e Spagna (19). Meglio di noi solo Belgio (24) e Olanda (33)“.
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33 mila punti di ricaricaTroppe colonnine pronte, ma in attesa di attivazione

Rispetto a settembre 2021, invece, i punti di ricarica hanno registrato una crescita di 7.982 unità, un dato confortante. Ma c’è un rovescio della medaglia: il 12% delle infrastrutture installate risulta attualmente non utilizzabile dagli automobilisti. Questo perché non è stato finora possibile finalizzare il collegamento alla rete elettrica da parte del distributore di energia o per altre motivazioni autorizzative. Conforta invece il fatto che quasi la metà, ovvero il 45%, degli oltre 2.000 punti di ricarica installati nel trimestre, siano ad alta potenza. In grado quindi di assicurare rifornimenti molto più veloci, poche decine di minuti, anche se più costosi. “Attualmente il 90% dei punti di ricarica installati è in corrente alternata (AC), il 10% in corrente continua (DC)”, spiega Motus-E. Quanto alla distribuzione geografica, il 57% circa dei punti di ricarica è distribuito nel Nord Italia, il 23% circa nel Centro e solo il 20% tra Sud e Isole.
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4 COMMENTI

  1. A parte il numero, quello che fa male è vedere l’arroganza di molti utenti EV che percepiscono le colonnine come parcheggi personali. I gestori sono totalmente disinteressati a ridurre il fenomeno è punire gli utenti cafoni.
    Anche solo due righe sulle colonnine per ricordare le poche regole dell’EVquette non vengono messe. Tutte le richieste fatte sono ignorate o ricevono supponenti risposte.
    La maleducazione inizia dal disinteresse dei gestori.

  2. C’è stata una bella accelerata o sbaglio? A inizio anno o l’anno scorso eravamo il fanalino di coda in Europa, bene dai continuiamo così, quelle inattive si spera saran attivate in pochi mesi, la burocrazia regna sovrana pure lì ho idea

  3. sono stato due giorni a Como e ho avuto serie difficoltà a ricaricare, per fortuna avevo molta disponibilità di tempo, ma ho trovato pochissime colonnine lungo il lago e le poche lontane da punti di interesse, come centri turistici, centri commerciali, ristoranti o alberghi.
    Se quelle colonnine che ho incrociato contribuiscono alla somma totale ed è ovvio che sia così, sono davvero inutili, soprattutto per i visitatori occasionali. Se si continua a collocarle in posizioni del genere è chiaro che la percezione rimane sempre quella di inutilità. Dove vivo, a Modena, non uso abitualmente le colonnine, ma devo dire che si percepisce la cura nella scelta della loro collocazione, anche se si può fare sempre meglio.

  4. C’è ancora molta strada da fare: città importanti con pochi punti, località di villeggiatura con 1 colonnina,……però se le vendite non seguono il trend europeo temo qualcuno smetterà di investire.

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