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I test del non tifoso/ R5 E-tech è l’auto che fa al caso vostro

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R5 E-tech

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Riecco il nostro tester non tifoso Luca Sebastiani, oggi alle prese con una R5 E-tech. E’ un’ auto nata per il mercato di massa: cosa poteva esserci di meglio se non sottoporta al giudizio di un automobilista “neutrale” verso l’elettrico proprio come la maggioranza degli italiani?

                                        di Luca Sebastiani

Oggi vi propongo questa prova di 2 giorni con la nuova Renault 5 E-tech, gentilmente concessami da Bi & Bi Auto Vigorovea Sant’Angelo di Piove di Sacco PD.

I dati dell’auto in prova- R5 E-tech electric 150 cv comfort range, batteria da 52 kWh WLTP 410 km (garanzia batteria 8 anni o 160.000 km), consumo misto 152 Wh/km prezzo a partire da 31.900 euro.

Ma è possibile configurare il modello intermedio evolution urban da 120 cv con batteria da 40 kWh 312 km WLTP a partire da 26.900 euro e l’entry level in arrivo a breve sempre Urban ma con 95 cv 40 kWh di batteria con WLTP da 300 km a partire da 25.000 euro.

L’esemplare in prova era quasi full optional in configurazione “Iconic cinq”, con colore blu notturno, tetto nero etoilé, profilo tetto warm titanium, cerchi da 18’ e impianto Harman Kardon. Dotata di tutti i confort, con sedili e volante riscaldati.

I dati della prova 690 km percorsi, 129 kWh consumati e spesa per la ricarica (effettuata solo con colonnine Tesla) 60 euro, al costo di 0,46 cent al kWh utilizzando l’abbonamento attivo da 9,90 euro (conteggiandolo nel costo totale).

Tempi giusti per la ricarica, con consumi fra 16 e 20 kWh/100km. R in autostrada i 200 km sono reali

Nel momento in cui sto scrivendo l’articolo, il modo più economico per ricaricare alle colonnine superfast è utilizzare i Supercharger (è anche il più affidabile ). Qualche nuova offerta si sta muovendo sul fronte colonnine fast, anche se legata alle utenze domestiche. Il modo più economico di muoversi in elettrico oggi resta la ricarica domestica, grazie alla quale si può ridurre notevolmente la spesa (nello specifico per 129 kWh si può arrivare a spendere solo 35 euro con un buon contratto, ancora meno se si sfrutta un impianto fotovoltaico).

La ricarica– La R5 in questa configurazione accetta fino a 100 kW di potenza con una buona curva di ricarica ( ancora 70 kW di potenza superato il 55% di carica),  si passa  dal 10% all’85% in circa 30 minuti. La ricarica in AC invece è garantita a 11 kW.

I consumi– Con le temperature di questi giorni ( tra i 3 e i 12 gradi ) il consumo medio in ambito misto si è attestato a 16 kWh ogni 100 km,  garantendo un’autonomia reale superiore ai 300 km. In ambito autostradale a velocità codice di 130 km/h si superano i 20 kWh ogni 100 km garantendo oltre 200 km di autonomia reali.

Come per gli altri recenti modelli elettrici Renault risulta molto pratico avere un indicatore dell’autonomia in base al percorso prevalente, la distinzione tra l’autonomia in città e autostrada aiuta a ridurre l’ansia da ricarica.

Una tecnologia che guarda al futuro

La R5 è tra le prime vetture di piccole dimensioni dotate con la tecnologia V2L (Vehicle to Load ). Infatti è possibile collegare dispositivi elettrici direttamente al veicolo (optional a parte da circa 250 euro).

La vettura è anche predisposta (non ancora in Italia)  tramite l’uso del servizio Mobilize V2G  alla gestione dei flussi di energia dall’auto all’abitazione, rendendola di fatto una “batteria di accumulo” per la produzione fotovoltaica.

Ideale per la città, ma permette qualcosa di più

Le dimensioni sono da auto compatta per la città, infatti è lunga 3,92 m e larga 1,77 m. Il peso per essere una vettura elettrica è contenuto, solo 1449 kg a vuoto con una batteria da 52 kWh è un buon risultato.

Il raggio di sterzo è ottimo e permette di muoverla agevolmente anche nei parcheggi più stretti, i sedili anteriori sono molto comodi e lo spazio non manca, mentre quelli posteriori sono comunque comodi con sufficiente spazio per la gambe considerante le dimensioni dell’auto.  L’apertura delle portiere posteriori è ampia ed agevola l’ingresso, mentre il bagagliaio è più che adeguato allo scopo dell’auto e permette di caricare anche bagagli per un eventuale viaggio.

L’auto ha un buon assetto, preciso quanto basta nelle curve è in grado di filtrare le asperità delle nostre strade dissestate nonostante i cerchi da 18 dell’esemplare in prova.

R5 E-tech

I pro di R5 E-tech: il sistema di navigazione, l’insonorizzazione e gli ADAS poco invasivi

Tra i punti a favore dell’auto vi è una grande cura nell’insonorizzazione generale sia dal rotolamento delle ruote che dai fruscii aerodinamici anche a velocità autostradali. Il risultato è davvero notevole pari a quello ottenuto in vetture di fascia superiore.

All’interno il sistema di navigazione residente è l’Android Automotive con l’assistente vocale “Reno”. Risulta semplice pianificare i viaggi (come già visto in altre vetture del gruppo Megane E-tech e Scenic E-tech). Il sistema calcolerà le eventuali soste, con il tempo di sosta previsto e lo stato di carica all’arrivo. Sistema molto simile a quello proposto da Tesla, però in questo caso le colonnine prese in considerazione sono la quasi totalità delle disponibili.

Il capitolo ADAS merita un plauso, perché sono ben tarati, poco invasivi e molto efficaci. Anche in mezzo al traffico non saranno mai un disturbo , mentre nelle lunghe tratte autostradali vi accompagneranno con il minimo intervento da parte vostra rendendo il viaggio molto rilassante. Non si sono presentate le fastidiose “frenate fantasma” che ho registrato con altri sistemi di guida, ovviamente trattandosi di ausilio alla guida obbliga il guidatore a mantenere la massima attenzione alla strada.

Campi elettromagnetici “non pervenuti”

Come per le altre vetture provate ho misurato il campo elettromagnetico all’interno dell’auto e con non poca sorpresa ho potuto constatare che è quasi nullo in tutti i sedili e nel pavimento dell’auto (sia in accelerazione che durante la frenata rigenerativa), anche quando è in ricarica. Valori molto prossimi a quelli rilevati in passato su Renault Arkana E-tech full hybrid.

R5 E-tech

Le mie conclusioni: R5 E-tech è un’auto ben fatta

La vettura è ben fatta, piacevole da guidare si è dimostrata un’ottima cittadina. Pratica e versatile in un mondo fatto di SUV, permette anche qualche uscita fuori porta senza troppi patemi, a patto di seguire le indicazioni del navigatore. Punta sulla personalizzazione, la qualità costruttiva e su tecnologie future come la possibilità di essere usata alla stregua di una batteria di accumulo per l’impianto fotovoltaico domestico. La versione più equilibrata è l’URBAN intermedia con 120 cv e batteria da 40 kWh, ma l’entry level in arrivo ha un prezzo d’attacco allettante per entrare nel mondo elettrico di Renault.

  • LEGGI anche e guarda il VIDEO: Renault 5 eletta Auto dell’anno

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18 COMMENTI

    • Salve Antonio, le temperature erano ancora abbastanza basse ( anche 3 gradi durante l’utilizzo ).. Inoltre auspico ad un miglioramento dell’intero sistema con aggiornamenti futuri della piattaforma, è accaduto anche per i modelli precedenti con sensibile diminuzione dei consumi.

      • Se per “modelli precedenti” intendi quelli di Renault, nella mia Zoe – di cui R5 e R4 hanno ereditato la batteria NMC, con solamente una diversa disposizione delle celle per motivi di spazi diversi – e per “aggiornamenti futuri della piattaforma” intendi aggiornamenti software á la Tesla, mi duole riportare che nella mia Zoe R135 MY21 mi risultano mai avvenuti…
        Magari per R5 e la nuovissima R4 Renault cambierà approccio, ma questo è quanto racconta la storia fino ad ora.

        • Io mi riferivo al fatto che sebbene “ereditati” si tratta di una nuova auto da affinare, mentre Zoe è in commercio da oltre 10 anni.. Nel 2021 lo era già da 6-7, quindi le sinergie tra batterie e motore erano già bel consolidate nei vari step. In merito al sistema di navigazione non so se avrà o meno aggiornamenti ma è certamente molto diverso da quello che era presente nella Zoe. Tornando alla parte tecnica ho visto più volte migliorare consumi e logiche di funzionamento nelle medesime a seguito di aggiornamenti tecnici. R5 è nella sua prima uscita, è logico presupporre abbia dei margini di miglioramento.

    • R5 vettura più corta, forse meno aerodinamica,
      e poi rispetto alla Megane, sulla R5 potrebbero aver risparmiato sull’inverter, con un po più di dispersioni

      mentre lato motori se ricordo dovrebbero essere tecnologie simili, entrambi buoni ma non al top assoluto perché per scelta sono senza magneti permanenti

      se ho capito le interviste e le specifiche, la R5 dichiaratamente è stata progettata per costare poco da produrre

      si potrebbe pensare che i miglioramenti tecnici avuti negli anni nel settore, qui sono stati spesi più per ridurre i costi a parità di specifiche rispetto alla Zoe e offrire qualche funzionalità aggiuntiva, invece che per aumentare le specifiche a parità di costo costruttivi; vedi i tagli batteria simili alla zoe, ma più economici da produrre e da integrare nell’auto (oltre che batteria più sottile in altezza)

      non avendo fretta di vendere troppo elttrico, immagino massimizzano il guadagno offrendo le specifiche minime calibrate sulla concorrenza europea (Stellantis); se non altro leggendo la recensione pare offrano una buona qualità generale nell’uso; e se costa poco da produrre, quando ci sarà più concorrenza (2026? 2027?), fanno a tempo a far scendere i listini 😉

  1. La tecnologia V2L ci sta proprio bene, su una macchina di questo tipo…
    Già ha un’autonomia che è poca roba, se poi viene anche usata per cedere kW a qualche altra cosa, questa R5 non ce la farà nemmeno a uscire dal garage che è già da ricaricare….

    • Tutto è relativo.
      E comunque avere l’equivalente di un gruppo di continuità che può essere utilizzato in caso di emergenza non è cosa da poco, specialmente per chi ha una casa fuori dai centri abitati che è più soggetta a interruzioni di energia elettrica che in casi estremi potrebbero durare anche a lungo.

      • Vero … però interruzzioni lunghe parliamo di casi estremi che succedono molto raramente mentre più preoccupante è l’autonomia, se il modello top da 52kw ha 300km che col discorso 20 – 80% si riducono a 200 e forse meno in inverno, il modello base con la batteria da 40kw in inverno in autostrada (anche non a 130 .. ma 110 – 120) quanti km fa con una ricarica 10 – 80%? 100- 120km? … sono giustificati 25k o più per una citycar con questa autonomia la prima volta che devi fare una uscita fuoriporta?

  2. Tutto sommato è una compatta EV ben riuscita. peccato per i consumi , specialmente considerando che si tratta della piattaforma Renault più recente , come si è visto in altre prove comparative (tipo la solita sul raccordo anulare di Roma).

    Vedere ina “piccola” che consuma più di una Tesla Model 3 fa storcere il naso.

  3. Bella recensione, molto approfondita. Hai anche affrontato il tema dei campi elettromagnetici, argomento di cui non parla quasi nessuno. Che strumentazione hai utilizzato per misurarli?

    • Per carità, non incoraggiamo queste sciocchezze… che poi si finisce alle faide tra vicini perchè non spengono il router wi-fi di notte (true story! )!!
      Ci sono già norme e limiti che le case devono verificare e rispettare.
      O vogliamo pure metterci a rifare i crash test perchè forse non-cielo-dicono??!

      • Che bello avere solo certezze e nessuno dubbio!!!
        Comunque la tua risposta non è pertinente: ho fatto una domanda sul tipo di strumentazione utilizzata nel test, e tu mi rispondi con questo sermone ideologico.
        Non mi serve la tua morale, tienitela per te e non inquinare la discussione.

        • Ah ho capito il personaggio. Già che ci sei procurati anche un telemetro per misurare l’altezza delle scie chimiche come pretendeva di fare quel tale! (((((-: Auguri!

    • Buongiorno Michele , rispondo senza problemi. Lo strumento utilizzato è Joauiax portatile e misura nel range dei 5HZ—3500MHz.
      Lo stesso utilizzato nelle prove in movimento, i livelli rilevati in questa occasione sono tra i più bassi registrati nelle oltre 30 diverse auto elettriche che ho testato.
      Sono dell’idea che ogni cosa debba essere testata perchè l’etichetta non racconta tutto e vale per ogni oggetto.

    • E se “non ne parla quasi nessuno”, nemmeno ti sfiora il dubbio che si tratti dell’ennesima supercazzola ?

  4. Quella da 25.000 potrebbe essere interessante in quanto costa quanto la Twingo ZE come la mia ma ha la batteria che è grande il doppio ed ha 95 CV anziché 82. C’è solo da sperare che sia prevista sulla versione base la carica dc

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