Sarà un’auto «quasi vera», con quattro posti quattro e gradevoli linee arrotondate; e tuttavia in grado di viaggiare all’infinito senza altro «carburante» che non sia il sole.
Il nome c’è già, si chiama Emilia4, e il prototipo è già in fase di montaggio, con quasi tutti i componenti nell’officina di assemblaggio a Castel San Pietro in provincia di Bologna, dove è nato il telaio in carbonio. Sarà pronta per la presentazione ufficiale, fissata per l’11 giugno presso il Museo Ferrari di Maranello. Poi verrà spedita negli Stati Uniti dove dal 14 al 22 luglio parteciperà al più probante dei test: l’American Solar Challange, nella categoria Cruiser.
Una sfida che vedrà impegnati 38 prototipi realizzati dai laboratori universitari di tutto il mondo, tra cui il Mit di Boston e l’Università californiana di Berkeley. Emilia4 è l’unica partecipante europea. L’ha realizzata Onda Solare, il team nato all’interno dell’Università di Bologna, dipartimento di ingegneria, in collaborazione con un gruppo di aziende specializzate del territorio, istituti tecnici e gli altri atenei della regione che già l’anno scorso hanno lanciato il progetto Muner (Motorvehicle University of Emilia-Romagna).
La corsa all’Ovest di Onda Solare
Onda Solare ha una lunga storia; questo è infatti il quarto prototipo realizzato, e certamente il più sfidante.
I precedenti, Emilia 1, 2 e 3, avevano preso parte al World Solar Challange, in Australia, e ad altre sfide che richiedono requisiti meno severi, per esempio il solo pilota a bordo e superficie più ampia per i pannelli solari.
Come ci spiega Claudio Rossi che guida il progetto Emilia4 e insegna Azionamenti elettrici e Sistemi di propulsione elettrica all’Università di Bologna, qui si tratta invece di realizzare un veicolo vero (4,6 metri di lunghezza, 1,80 di larghezza) che dovrà trasportare quattro passeggeri per 3 mila chilometri dal Nebraska all’Oregon.
Una piuma di 130 chili
Il regolamento limita a 5 metri quadrati la superficie dedicata alle celle fotovoltaiche, il che riduce la disponibilità di energia e costringe i team a contenere i pesi al limite e ottimizzare l’aerodinamica.
Emilia4 pesa a vuoto 130 chili a cui vanno aggiunti i 67 chili del pacco batterie da 16 kWh realizzato grazie a una serie di brevetti che consentono il collegamento senza cavi delle 1.800 celle, ciascuna monitorata per evitare il surriscaldamento.
In composito anche le ruote
Tutto il telaio, le sospensioni, la trasmissione le ruote e le parti non elettriche dei quattro motori integrati alle ruote sono in materiali compositi a base di carbonio.
Velocità massima 90 km/h
La struttura ricorda quella di un catamarano, i pannelli fotovoltaici flessibili sono stati sviluppati in collaborazione con Solbian, la società fondata da Giovanni Soldini per equipaggiare le sue barche da regata. La velocità massima raggiungibile è di 90 km/h.